I Martedì Critici: Antoni Abad
30 MAGGIO 2017, ORE 19.30. TEMPIETTO DI SAN PIETRO IN MONTORIO
A cura di Alberto Dambruoso e Valentino Catricalà
Martedì 30 maggio avrà luogo il sesto appuntamento della stagione primaverile dei «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti all’ottavo anno di attività.
La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno in diverse sedi. Ospite del sesto appuntamento stagionale de «I Martedì Critici», realizzato in collaborazione con l’Accademia di Spagna, sarà Antoni Abad (Lleida, 1956).
ANTONI ABAD
Antoni Abad esordisce verso la fine degli anni Ottanta realizzando sculture dalle forme fluide, mobili e metamorfiche, in rapporto con lo spazio a esse circostante, e spesso accompagnate da fotografie o da immagini in sequenza per rendere visibili le trasformazioni della materia. A partire dalla metà degli anni Novanta, Abad si concentra sul mezzo del video e, dopo una residenza presso il Banff Centre for the Arts ad Alberta, in Canada, presenta nel 1995 al MACBA Últimos deseos. Il lavoro è costituito da una proiezione sul soffitto dello spazio espositivo che mostra la sequenza di immagini di un funambolo il quale, visto dal basso, compie sulla corda tesa un passo dopo l’altro, incede incerto, e torna indietro, alla costante ricerca di equilibrio. Últimos deseos è stato in seguito esposto alla Biennale di Venezia curata da Harald Szeemann nel 1999.
Il 1996 segna l’inizio per Abad dell’uso di internet, con la versione online della videoinstallazione Sísifo, sviluppata per la piattaforma “MACBA online”. Da allora il suo lavoro si dirige principalmente verso la sperimentazione dei media digitali. Il progetto Z, la cui prima versione risale al 1999, anticipa il funzionamento dei social network: scaricando un software gratuito, visualizzato sullo schermo computer come una mosca, gli utenti possono interagire tra loro in maniera collettiva e simultanea. Nel 2003 il progetto Z ha ricevuto il premio Ciutat de Barcelona nella categoria Multimedia.
Nel 2004 Abad fonda megafone.net, un progetto che esplora le possibilità sociali di comunicazione insite nell’uso del telefono cellulare, uno strumento in grado di dare voce alle comunità emarginate dalla società. La proposta è rivolta a gruppi sociali diversi – immigrati clandestini, comunità sfollate, rifugiati politici, persone con mobilità limitata, prostitute, tra gli altri – che sono invitati a creare col telefono cellulare le proprie registrazioni sonore e video, e le fotografie, che sono pubblicate istantaneamente sul web. Durante i primi dieci anni di attività, Megafone.net ha esplorato diversi contesti urbani in tutto il mondo, in città tra cui Lleida, Ginevra, San Paolo, Città del Messico, Tindouf (Algeria), Montréal e Manizales (Colombia). Megafone.net, che come un “megafono” amplifica la testimonianza di queste comunità attraverso le loro cronache audio-visuali, è diventato un vero e proprio osservatorio di minoranze spesso ignorate, stereotipate o rappresentate superficialmente dai mass-media. Il progetto ha ricevuto nel 2006 il Premio Nazionale di Arti Visive della Catalogna e il Golden Nica Digital Communities del Prix Ars Electronica di Linz, in Austria. I dieci anni dell’attività di Megafone.net sono stati presentati in un’esposizione al MACBA nel 2014 attraverso un’installazione audiovisiva interattiva progettata appositamente dall’artista per gli spazi museali. Dal 2015 Abad ha sviluppato il progetto di comunità interattiva in Internet blind.wiki: http://blind.wiki. Attraverso l’uso di smartphone, un gruppo di persone non vedenti e ipovedenti è stato invitato a condividere le registrazioni audio geolocalizzate delle proprie esperienze quotidiane in città. Il progetto ha l’obiettivo di creare una nuova mappatura cittadina, che permette di vivere in contesto urbano attraverso le percezioni delle persone non vedenti. Blind.wiki ha coinvolto diverse città, tra cui Barcellona, Roma, Sydney, Berlino e Breslavia, per approdare quest’anno alla Biennale di Venezia, dove il progetto è stato presentato al Padiglione Catalano, col titolo La Venezia che non si vede.
Antoni Abad ha conseguito la laurea in Storia dell’Arte presso l’Università di Barcellona e l’European Media Master presso l’Università Pompeu Fabra a Barcellona. Ha partecipato alle biennali di Venezia, Lima, Mercosul Porto Alegre e Siviglia. I suoi progetti sono stati presentati in diverse istituzioni, tra cui ricordiamo: la Fundació Juan Mirò, Museu d’Art Contemporani e Centre d’Art Santa Mònica a Barcellona; il Centro de Arte Reina Sofía, La Casa Encendida e Matadero a Madrid; New Museum e P.S.1 a New York; Hamburger Banhof a Berlino e ZKM di Karlsruhe in Germania; Musac a León; Centre d’Art Contemporain a Ginevra; Museo de Arte Moderno di Buenos Aires; Laboratorio de Arte Alameda y Centro Cultural de España in Messico, e Centro Cultural São Paulo e Pinacoteca do Estado de São Paulo in Brasile.
INFO PUBBLICO
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
ORGANIZZAZIONE
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