RUBÉN OJEDA GUZMÁN – Processi 151
RUBÉN OJEDA GUZMÁN, LA MACCHINA DEL FUMO
REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
PROCESSI 151 | MOSTRA FINALE DEGLI ARTISTI E RICERCATORI RESIDENTI, STAGIONE 2023/2024
20 giugno 2024
SCHEDA TECNICA
La macchina del fumo
Rubén Ojeda Guzmán
2024
Macchina del fumo (o fumigatore)
Legno, metallo, oggetti trovati, luce led e argilla
Dimensioni variabili
2024
Universal Declaration of Human Rights
Fumo su carta
150 x 10.000 cm (1 di 4 rotoli)
2023-2024
I fumigati (serie da 16)
Fumo su carta patinata
30 x 25 cm
Non plus ultra
Strisce led e metallo
220 x 100 cm
2024
Autoritratto ai 33 (retro)
Fumo su carta
275 x 140 cm
2024
Autoritratto ai 33 (come la discesa di Prometeo)
Fumo su carta
190 x 140 cm
2024
Scudo imperiale
Frottage su carta
100 x 70 cm
2024
Topo
Argilla
5 x 8 x 15 cm
2024
LA MACCHINA DEL FUMO, IL PROGETTO
La proposta per la mostra Processi ruota attorno al processo produttivo stesso dell’artista. La maggior parte delle opere che ho realizzato durante la residenza le ho fatte su un dispositivo centrale, chiamato macchina del fumo o fumigatore, composto da “oggetti trovati”: una scala, una cornice abbandonata, tre cavalletti e poco altro. È stato questo marchingegno a permettermi di scrivere la Dichiarazione dei Diritti Umani con il fumo, fare delle cortine fumogene e di stampare corpi su carta fumé.
Il progetto è nato dal mito di Prometeo che, oltre a essere una metafora della natura tecnica degli esseri umani, è la tragica allegoria dello scultore-artefice della nostra specie. Poiché Prometeo è eternamente punito per aver dato il fuoco agli esseri umani, ho trovato più congruente concentrarmi sul fumo che sul bagliore stesso.
Il fumo come materiale è una sostanza che, dal mio punto di vista, manifesta adeguatamente lo spirito del nostro tempo: in un contesto che ci rende testimoni della crisi ambientale, della catastrofe dei diritti umani, dei crimini di guerra, della militarizzazione su scala mondiale e della precarizzazione della vita, ben poche certezze ci sono nelle nuvole di fumo.
PORCA MISERIA, ALONSO GIL Y RUBÉN OJEDA GUZMÁN
Porca Miseria è il titolo di una mostra concepita per essere presentata presso la norcineria Iacozzilli a Trastevere, nei pressi della piazza di San Cosimato. Le opere realizzate erano state pensate per essere circondate da prosciutto, salsicce, polpette, guanciale e, soprattutto, porchetta. Tuttavia, avendo sfidato le autorità italiane, la mostra non ha mai avuto luogo.
Porca Miseria è un’espressione colloquiale di stupore, rabbia, fastidio o delusione. È un modo molto italiano di maledire la sfortuna che si usa quando qualcosa va storto e denota frustrazione o disagio. D’altra parte, per noi era evocativo anche l’elemento del porco e della carne, in quanto temi ricorrenti nel nostro lavoro.
Grazie ai nostri interessi comuni e alla vicinanza dei nostri argomenti artistici, abbiamo instaurato una dinamica di produzione collaborativa che, nella maggior parte dei casi, ha dissolto l’autorialità. Dopo aver messo in piedi una sorta di laboratorio di argilla, luci, assemblaggio di oggetti trovati e readymade rimaneggiati, sono cominciate a fiorire opere che strizzavano l’occhio al selvaggio, al cannibalismo, al caso truccato, il tutto avvolto nel fumo nero emanato dalle nostre teste.
I pezzi ora esposti a Processi 151 sono diventati documenti di ciò che è diventata una voce inespressa di una grande mostra.
SU RUBÉN OJEDA GUZMÁN
Rubén Ojeda Guzmán (Oaxaca, Messico, 1991) è un artista concettuale che utilizza diversi media come l’installazione, il disegno e la scrittura. Al centro del suo lavoro c’è l’idea dell’arte come campo di battaglia verso un’iscrizione storica. Attraverso il suo lavoro, ha costruito una visualità a partire dalla cultura della scarsità, del debito e della diaspora.
Ha conseguito un Master in Storia dell’Arte Contemporanea e Cultura Visiva presso il Museo Reina Sofía nel 2022 e si è laureato con lode in Belle Arti presso l’Universidad de las Américas, Puebla (UDLAP) nel 2014.
È stato artista in residenza presso la Fundación Silos nel 2023 e presso Air-Montreux in Svizzera nel 2020. Ha ricevuto una menzione d’onore nel Programa Acelerador de Artistas Latinoamericanos del Boom Art Community (Spagna, 2023), la borsa di studio Jóvenes Creadores del FONCA (Messico 2014-2015), il premio IMACP del Salón de Arte Universitario IMACP (2015) e uno dei premi Sala Joven del Museo de los Pintores Oaxaqueños (2012).
Ha tenuto mostre personali in Messico, Svizzera e Spagna e le sue opere sono state esposte collettivamente in Svezia, Brasile, Norvegia, Stati Uniti e Inghilterra. Alcune delle sue opere sono presenti nelle collezioni di DiGoodCollection (Spagna), Air-Montreux (Svizzera), Museo de la Cancillería e Toledo-INBA (Messico), oltre ad altre collezioni private in Europa e Messico.
Web: https://www.rubenojedaguzman.com/
Instagram: @rubenojedaguzman