2015 / 2016 – Arte


Progetto

Stendhal, padre del Realismo letterario, intendeva la letteratura come un documento che potesse servire da testimonianza della società della sua epoca. Partendo dal quotidiano, e basandosi sulla realtà dell’epoca in cui viveva, utilizzava “piccoli fatti veri” come fonte d’ispirazione per i suoi romanzi, che si servivano di queste situazioni e di individui reali come punto di partenza. Scrisse così “Passeggiate romane”, un libro ambientato a Roma che nasce con l’intenzione di catturare fedelmente la vita sociale della città.
Proprio come Stendhal, l’artista ha sempre pensato che nell’esperienza e nella percezione della vita quotidiana si trova il terreno più fertile per la riflessione e la creazione. Se l’arte nasce dall’essere umano e per l’essere umano, sembra logico pensare che l’arte più pura che possa esistere è l’uomo e la sua esperienza di vita. Un pensiero, un sentimento, una situazione… piccoli fatti veri.
“Passeggiate romane” è il punto di partenza del progetto dell’artista; una collezione di ritratti in gran formato analogico che raccolga la testimonianza della gioventù italiana del XXI secolo.

Biografia

Laureato in Belle Arti all’Università di Barcellona e Master in Fotografia alla scuola Central Saint Martins, Jesús Madriñán ha all’attivo numerose mostre individuali, tra cui spiccano: “La finca” – Festival Menotrentuno, Italia-, “Slow Motion” – Centro Torrente Ballester, Ferrol, o quelle dedicate alla serie “Good Night London” nel Centro Cultural Kavlin di Punta del Este, Uruguay, e nei centri culturali di Spagna a Città del Messico e a Montevideo.
Inoltre, ha partecipato a prestigiosi festival e fiere d’arte come Photoespaña, Paris Photo, ARCO, o gli International Photography Awards di New York, e tra le mostre collettive si cita: “Contexto crítico. Fotografía española del s.XXI”, curata da Rosa Olivares, e organizzata dal Ministero di Cultura nello Spazio Promozione dell’Arte – Tabacalera – (Madrid), “P2P. Prácticas contemporáneas en la fotografía española”, curata da Charlotte Cotton per Photoespaña, e “Edita: Secuencia/Sentido”, curata da Miguel von Hafe per il Centro Galego di Arte Contemporanea.