Carles Tarrassó – Processi 149 JF

CARLES TARRASSÓ, Spazio viscerale


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REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
PROCESSI 149 | MOSTRA FINALE DEGLI ARTISTI E RICERCATORI RESIDENTI, STAGIONE 2021/2022

Dal 15 settembre al 27 novembre 2022

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SCHEDA DATI

Sin título

2022

Papel fotográfico

Instalación: Carles Tarrassó

Fotografías: Jorge Fuembuena

Con la colaboración de Sergio Arribas y Marta Azparren

SPAZIO VISCERALEA, IL PROGETTO

Questa installazione propone un parallelismo tra gli spazi residuali e occulti in cui sopravvivono specie vegetali e stili di vita tradizionali, alcune a rischio di estinzione, e gli spazi della psiche in cui risiedono i nostri desideri, aneliti e sogni.
Attraverso incontri e pranzi condivisi con abitanti di Roma legati alla cura della vita e della biodiversità, questo progetto entra in contatto con piante silvestri e coltivate presenti nella città e altre regioni d’Italia, ponendo una particolare enfasi su varietà antiche, in disuso, e di recente introduzione.
Queste varietà botaniche che fanno parte della gastronomia sono frutto di secoli di scambi. Si tratta di una natura manipolata per il godimento estetico e gustativo, generata attraverso i tentativi, il trasferimento di semi e l’incrocio e la mutazione di specie vegetali sul campo. Riflettono la diversità biologica e sociale italiana, minacciata dagli effetti della crisi socio-ecologica.
Icone come il carciofo, singolarità come gli agrumi ornamentali della famiglia Medici, o vegetali comuni e dimenticati come le piante silvestri che crescono in parchi e giardini, si trasformano in specie e
condimenti mediante l’applicazione di tecniche culinarie tradizionali e d’avanguardia.
L’obiettivo è godere delle sensazioni che ci suscita il mondo vegetale attraverso preparazioni come il bergamotto fermentato, l’aglio secco o la ciliegia ossidata come mezzo per la riflessione, l’introspezione e l’apertura al diverso.

 

SU CARLES TARRASÓ

22 Carles-Tarrassó-500X676Carcaixent, 1995. È specializzato in user experience design (progettazione dell’esperienza utente). I suoi progetti esplorano il ruolo della gastronomia come arte multisensoriale, lavorando
sull’intersezione tra cucina, arte e ricerca in un ambiente interdisciplinare e collaborativo. Laurea e master in Scienze Gastronomiche presso il Basque Culinary Center, e master in Scienze Umane Ecologiche e Transizione Eco-sociale alla UPV e UAM. Negli ultimi anni ha progettato esperienze gastronomiche in Ecuador volte a rivitalizzare edifici storici come Hacienda la Herrería, e in luoghi come il Parque Nacional Cotopaxi. Attualmente collabora come ricercatore progetti cheuniscono gastronomia e sviluppo territoriale in BCC Innovation.
I suoi progetti più recenti si incentrano sull’ideare alternative auspicabili attraverso l’estetica della natura, nel contesto attuale di cambio di paradigma provocato dalla crisi eco-sociale. Ha presentato i suoi lavori al Navarra Gastro Summit 2021 di Pamplona, al Science and Cooking World Congress Barcellona, e al Foro Cocina tu Futuro di Quito. Il suo ultimo progetto, “Un tiempo espléndido”, che gode della collaborazione del Jardín Botánico della Universitat de València, è stato selezionato per essere proiettato nelle giornate “Proyectar el cambio: creación audiovisual y crisis ecosocial”, della Casa Encendida de Madrid.
Un altro aspetto del suo lavoro ha visto l’organizzazione di congressi gastronomici in Spagna, Colombia, Messico, Regno Unito ed Ecuador.
carlestarrasso.com

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SU JORGE FUEMBUENA

8_Jorge Fuembuena by M.Antonia Garcia de la VegaSaragozza, 1979. Borsista di La Casa de Velázquez (Acadèmie de France à Madrid). Ha presentato il suo lavoro al Fotomuseum Winterthur (Svizzera), Head On Photo Festival (Australia), Imago Lisboa (Portogallo), Kranj Photo (Slovenia), Photo Zurich (Svizzera), Lodz Fotofestiwal (Polonia), Athens Photo (Grecia), Kaunas Photo (Lituania), Arlés (Francia), Paraty Em Foco (Brasile), Festival Pingyao (Cina), Encontros Da Imagem (Portogallo), Photoespaña (Spagna), Bitume Photofest (Italia), Austro Sino Arts Program (Pechino, Cina), Lentos Museum Linz (Austria), Getty Gallery (Inghilterra), Flora Ars Natura (Colombia), Bienal Fotoseptiembre (Città del Messico), Biennale di Casablanca (Marocco), PhotoBiennale Thessaloniki (Grecia), Triennale di Milano (Italia).

Partecipa a Contexto Crítico: Fotografía española del s. XXI (Tabacalera), NEW SPANISH PHOTOGRAPHY_Visions beyond borders (New York e Washington), Reciente Fotografía de autor en España, un cierto panorama (Canal de Isabel II). Incluso nel Diccionario de fotógrafos españoles: del s. XIX al XXI (La Fábrica). Il suo lavoro viene presentato inoltre a fiere come Volta Basel, Paris Photo, ARCO JustLX Lisboa, The Solo Proyect Art Basel, Pulse Miami. Ha ricevuto il premio Bienal de Fotografía Contemporánea Pilar Citoler, il Premio della Fundación Enaire, Generaciones Caja Madrid, Premio Foto ARCO, tra gli altri. Rappresentato dalle gallerie Max Estrella (Madrid), Galerie Frey (Vienna e Salisburgo), Antonella Cattani (Bolzano), Addaya Art Contemporani (Maiorca), La Casa Amarilla (Saragozza), Photential (Russia/Spagna), e dall’agenzia internazionale Plainpicture (New York, Parigi, Londra, Amburgo). La sua opera è presente in numerose collezioni internazionali private e pubbliche come Spallart, Nancy Novogrod, Polly Meyer, Jessica Levy, Rafael Tous, Los Bragales, DKW, Alcobendas, AENA, Kells, Campocerrado, tra le altre.

Mónica Gutiérrez (BASURAMA) – Processi 149 – terrazza

MÓNICA GUTIÉREZ (BASURAMA), IN SERERE


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REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
PROCESSI 149 |MOSTRA FINALE DEGLI ARTISTI E RICERCATORI RESIDENTI, STAGIONE 2021-2022

Dal 15 settembre 2022 al 27 novembre 2022

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SCHEDA DATI

Limone Femminello “Zagara Bianca” + Arancio Moro

2022

Vaso liso, terracota Impruneta

È una mutazione del “Femminello comune” conosciuto fin dall’antichità, che è la cultivar più diffusa in Sicilia. Questa varietà altamente produttiva si differenzia dalle altre per il colore dei suoi fiori, che sono bianchi, e per i giovani germogli, che sono verde chiaro come quelli della pianta arancio, invece del più tipico colore porpora. La pianta è abbastanza vigorosa, i rami sono talvolta spinosi e le foglie sono di forma ovale con punte leggermente arrotondate. Il frutto è di media grandezza, ovale con base e zecca arrotondate, guscio giallo paglierino. Se la temperatura scende troppo in inverno la pianta tende a perdere le foglie.

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IN SERERE, IL PROGETTO

In Serere è un progetto di ricerca, creazione e mediazione artistica che utilizza la tecnica dell’innesto come pratica performativa di cura. L’obiettivo è applicare questa tecnica agricola per generare legami relazionali tra gli orti urbani comunitari di Roma. La creazione di simbiosi coscienti, basate sulla cura, che favoriscano la transizione da una città antropocentrica a una più agropolitana. Integrare forme di produttività alternativa, favorendo lo scambio di conoscenze e il passaggio a nuovi modelli di sostenibilità. Il progetto lavora con alberi di agrumi, non solo per la stretta relazione che la Spagna e l’Italia hanno nella coltivazione degli stessi, ma per recuperare l’idea delle “chimere agrumarie”, molto note ai tempi dei Medici, nuove varietà che si producevano o per mutazione spontanea o per ibridazione e che si conservavano e custodivano come veri tesori. Recuperare le chimere come metafora sulla necessità di preservare la diversità genetica vegetale. Dunque l’ibrido, il mutevole, il diverso permettono di speculare su possibili futuri e al contempo servono da meccanismo di riflessione contro l’omogeneità imperante nelle nostre città di oggi e come contrario al modello di consumo e società neoliberale dominante. In Serere vuole proporre immaginari di collaborazione interspecifica che ci allontanino dal cittadino-consumatore e si incamminino verso un cittadino-produttore-creatore-curatore. Rendere visibile e collaborare con movimenti cittadini che aiutino a immaginare futuri migliori.

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SU MÓNICA GUTIÉRREZ

10 Monica GutierrezMónica Gutiérrez adora il nuoto, la marmellata e i broccoli. Studia Scienze Ambientali e, successivamente, due master, uno in Cooperazione Internazionale e un altro in Gestione di Progetti Culturali. Attualmente è membro di Basurama, collettivo che da più di vent’anni lavora tra l’arte, l’architettura e l’ambiente. Incentrano la loro area di studio e di azione nella città e nei processi complessi che in essa convivono. Networking, partecipazione attiva, valorizzazione di risorse locali e creatività sono i punti chiave per sviluppare progetti di trasformazione sociale. Premiati, tra gli altri riconoscimenti, con il Curry Stone Social Design Circle, UN-Habitat Innovative Practices on Waste Education, Premio Graffica e finalisti a Innovation in Politics Awards e Le Monde Prize Urban Innovation Awards. Hanno realizzato più di 150 progetti in 40 paesi; tra essi progetti per Museo Reina Sofía, BMW Guggenheim Lab, Victoria & Albert Museum, Fondazione Calouste Gulbenkian, World Design Capital Taipei 2016, World Design Capital Cape Town 2014, Philadelphia Mural Arts, AECID España, La Casa Encendida, Zürich Kunsthalle, Casa DAROS Rio de Janeiro , SESC Sao Paulo, Matadero Madrid, CaixaForum, Museo Thyssen Bornemiza, Museo Nacional del Prado, Suzu-Noto Triennale, Seoul Design Week, Bochum Schauspielhaus … e molti progetti in auto-promozione.

 Sitio web di BasuramaFacebook BasuramaTwitter BasuramaInstagram BASURAMA

Posta elettronica info@basurama.org // monica@basurama.org

Mónica Gutiérrez (BASURAMA) – Processi 149 – tempesto

MÓNICA GUTIÉREZ (BASURAMA), IN SERERE


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REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
PROCESSI 149 |MOSTRA FINALE DEGLI ARTISTI E RICERCATORI RESIDENTI, STAGIONE 2021-2022

Dal 15 settembre 2022 al 27 novembre 2022

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SCHEDA DATI

Limone Femminello “Zagara Bianca” + Arancia de Valencia

2022

Vaso liso, terracota Impruneta

È una mutazione del “Femminello comune” conosciuto fin dall’antichità, che è la cultivar più diffusa in Sicilia. Questa varietà altamente produttiva si differenzia dalle altre per il colore dei suoi fiori, che sono bianchi, e per i giovani germogli, che sono verde chiaro come quelli della pianta arancio, invece del più tipico colore porpora. La pianta è abbastanza vigorosa, i rami sono talvolta spinosi e le foglie sono di forma ovale con punte leggermente arrotondate. Il frutto è di media grandezza, ovale con base e zecca arrotondate, guscio giallo paglierino. Se la temperatura scende troppo in inverno la pianta tende a perdere le foglie.

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IN SERERE, IL PROGETTO

In Serere è un progetto di ricerca, creazione e mediazione artistica che utilizza la tecnica dell’innesto come pratica performativa di cura. L’obiettivo è applicare questa tecnica agricola per generare legami relazionali tra gli orti urbani comunitari di Roma. La creazione di simbiosi coscienti, basate sulla cura, che favoriscano la transizione da una città antropocentrica a una più agropolitana. Integrare forme di produttività alternativa, favorendo lo scambio di conoscenze e il passaggio a nuovi modelli di sostenibilità. Il progetto lavora con alberi di agrumi, non solo per la stretta relazione che la Spagna e l’Italia hanno nella coltivazione degli stessi, ma per recuperare l’idea delle “chimere agrumarie”, molto note ai tempi dei Medici, nuove varietà che si producevano o per mutazione spontanea o per ibridazione e che si conservavano e custodivano come veri tesori. Recuperare le chimere come metafora sulla necessità di preservare la diversità genetica vegetale. Dunque l’ibrido, il mutevole, il diverso permettono di speculare su possibili futuri e al contempo servono da meccanismo di riflessione contro l’omogeneità imperante nelle nostre città di oggi e come contrario al modello di consumo e società neoliberale dominante. In Serere vuole proporre immaginari di collaborazione interspecifica che ci allontanino dal cittadino-consumatore e si incamminino verso un cittadino-produttore-creatore-curatore. Rendere visibile e collaborare con movimenti cittadini che aiutino a immaginare futuri migliori.

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SU MÓNICA GUTIÉRREZ

10 Monica GutierrezMónica Gutiérrez adora il nuoto, la marmellata e i broccoli. Studia Scienze Ambientali e, successivamente, due master, uno in Cooperazione Internazionale e un altro in Gestione di Progetti Culturali. Attualmente è membro di Basurama, collettivo che da più di vent’anni lavora tra l’arte, l’architettura e l’ambiente. Incentrano la loro area di studio e di azione nella città e nei processi complessi che in essa convivono. Networking, partecipazione attiva, valorizzazione di risorse locali e creatività sono i punti chiave per sviluppare progetti di trasformazione sociale. Premiati, tra gli altri riconoscimenti, con il Curry Stone Social Design Circle, UN-Habitat Innovative Practices on Waste Education, Premio Graffica e finalisti a Innovation in Politics Awards e Le Monde Prize Urban Innovation Awards. Hanno realizzato più di 150 progetti in 40 paesi; tra essi progetti per Museo Reina Sofía, BMW Guggenheim Lab, Victoria & Albert Museum, Fondazione Calouste Gulbenkian, World Design Capital Taipei 2016, World Design Capital Cape Town 2014, Philadelphia Mural Arts, AECID España, La Casa Encendida, Zürich Kunsthalle, Casa DAROS Rio de Janeiro , SESC Sao Paulo, Matadero Madrid, CaixaForum, Museo Thyssen Bornemiza, Museo Nacional del Prado, Suzu-Noto Triennale, Seoul Design Week, Bochum Schauspielhaus … e molti progetti in auto-promozione.

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Posta elettronica info@basurama.org // monica@basurama.org

LA PRESTE

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
PROCESSI 149 | MOSTRA FINALE DEGLI ARTISTI E RICERCATORI RESIDENTI, STAGIONE 2021/2022

Dal 15 settembre al 27 novembre 2022

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la PRESTE, IL PROGETTO

Una PRESTE è una forma di festa andina di spirito transitorio.

ieri proposta da altri, oggi proposta da noi, domani la proporrà qualcun altro.

Non vuole essere di proprietà di nessuno in particolare ma allo stesso tempo di tuttx.

Il 9 luglio (2022) alle 10am la “Real Academia de España” a Roma apre le sue porte allo strano, allo storto, allo squallido, al bizzarro, al cuir, al carnevale; per pensare cosa succede “dopo” l’orgoglio.

Raccogliere quel che è rimasto per riciclarlo, ripensarlo, riutilizzarlo, reinventarlo e avanzare.

Questa PRESTE è un luogo di trasformazione; non essere più solx per poter essere unitx. Entriamo in Accademia togliendoci i vestiti, preparandoci per uscire verso altri luoghi. Siamo un festeggiamento che non finisce, che viene dalle manifestazioni, dalle rivolte, dalla vita.

La notte non finisce, il mattino è appena iniziato.

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