MICHELANGELO PISTOLETTO – Pozzo specchio nel Tempietto di Bramante
INSTALLAZIONE NEL TEMPIETTO DI BRAMANTE | ON VIEW
Il Tempietto fu costruito nei primi anni del Cinquecento per onorare San Pietro, nel luogo della sua crocifissione. Infatti, il buco nel pavimento della cripta segna il punto dove secondo la tradizione cristiana fu posta la croce, capovolta, del martirio. Il Rinascimento e l’Umanesimo rappresentano un momento storico molto importante: la Rinascita dopo un periodo “buio”, l’uomo come centro del mondo e dell’universo, la fede nel progresso scientifico ben rappresentata dalla “prospettiva”. Tutti questi elementi sono presenti anche nella pratica artistica di Michelangelo Pistoletto, un artista che dagli inizi della sua lunga carriera ci sorprende sempre e ci fa riflettere con le sue opere, il più delle volte dirompenti, sul difficile equilibrio tra natura, artificio ed essere umano, proprio come fece Bramante con il suo Tempietto, opera anche questa dirompente, che cambiò la storia dell’architettura, rappresentando il perfetto equilibrio tra Antichità e uomo rinascimentale.
Pistoletto con i suoi quadri specchianti ribalta la prospettiva rinascimentale basata sul progresso, sull’andare avanti. Lo specchio diventa una porta che rompe la parete includendo lo spettatore, la dimensione reale del tempo, aprendo la prospettiva, allargando la prospettiva che diventa anche “retrospettiva”: quello che è possibile fare davanti a noi è responsabilità del passato perché lo specchio ci mostra anche ciò che sta alle nostre spalle. C’è pertanto una doppia direzione prospettica definita anche, nella seconda metà del ‘900, post-moderna. Importante anche il concetto di responsabilità, di centralità dell’individuo espresso compiutamente nella cosiddetta Formula della creazione che diventa quindi espressione di un terzo stadio dell’umanità dove natura ed artificio trovano un nuovo equilibrio. Non si tratta ad ogni modo di teorie poiché con la realizzazione di Cittadellarte Pistoletto mostra il passaggio fondamentale dalla teoria alla pratica.
Nell’anno del suo 150° anniversario l’Accademia di Spagna allestisce nella cripta del tempietto l’opera Pozzo Specchio realizzata per la prima volta nel 1966, sottolineando differenze e continuità tra il più famoso architetto umanista e il più noto artista contemporaneo italiano. L’opera fa parte di una serie di opere realizzate ed esposte da Pistoletto tra la fine del 1965 e l’inizio del 1966 nel suo studio di Torino. Questi lavori conosciuti come Oggetti in meno, sono estremamente diversi tra di loro e vennero presentati come se rappresentassero una mostra collettiva infrangendo così il dogma per cui le opere di un artista devono essere stilisticamente riconoscibili, come un marchio commerciale standardizzato:
“Mi pare, con i miei recenti lavori di essere entrato nello specchio, entrato attivamente in quella dimensione del tempo che nei quadri specchianti era rappresentata. I miei recenti lavori testimoniano la necessità di vivere ed agire secondo questa dimensione, cioè secondo l’irripetibilità di ogni attimo, di ogni luogo e quindi di ogni situazione presente […]. I lavori che faccio non vogliono essere delle costruzioni o fabbricazioni di nuove idee, come non vogliono essere oggetti che mi rappresentino, da imporre o per impormi agli altri, ma sono oggetti attraverso i quali io mi libero di qualcosa – non sono costruzioni ma liberazioni– io non li considero oggetti in più ma oggetti in meno, nel senso che portano con sé un’esperienza percettiva definitivamente esternata”
M. Pistoletto, Oggetti in meno
MICHELANGELO PISTOLETTO – POZZO SPECCHIO nel TEMPIETTO DI BRAMANTE
A cura di Raffaele Quattrone
Tempietto di Bramante
Real Academia de España en Roma
Piazza San Pietro in Montorio, 3 00153 Roma (Gianicolo)
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