CREAZIONE ARTISTICA E COPYRIGHT

CREAZIONE ARTISTICA E COPYRIGHT

MARTA GARCÍA LEÓN Giovedì 13 febbraio alle ore 10:00 e 16:00

Real Academia de España en Roma

Su invito

Senza alcun dubbio, il copyright protegge i creatori e le loro opere. Opere che possono essere di numerose tipologie differenti: letterarie, scientifiche, musicali, plastiche, teatrali, audiovisive, architettoniche… In un mondo sempre più globalizzato e interdipendente, gli artisti spesso vedono le loro creazioni utilizzate illecitamente, soprattutto attraverso Internet. Ma oggi più che mai c’è anche la possibilità di dialogare e interagire con le creazioni di altri autori, arricchendo le loro proprie e, nel complesso, l’esperienza che vive il pubblico.

Per queste ragioni, è importante che gli artisti conoscano i meccanismi essenziali del funzionamento del diritto d’autore a livello internazionale. Da un lato, per sapere fino a che punto i diritti siano garanti delle loro creazioni. Dall’altro, per comprendere da che punto iniziano i diritti sulle creazioni altrui…

Questo seminario ha l’obiettivo di avvicinare i creatori borsisti dell’Accademia di Spagna a Roma ai principi fondamentali della protezione offerta dal diritto d’autore in generale, sia patrimoniale che morale. E, nello specifico, alle caratteristiche peculiari delle varie discipline artistiche praticate dai borsisti dell’Accademia, nonché alle varie limitazioni ed eccezioni al sistema di protezione che consentono l’utilizzo di creazioni altrui. Tutto ciò sarà diviso in due blocchi distinti: uno generale, per tutti i borsisti, e diversi specifici, organizzati in base alle discipline artistiche o scientifiche da loro praticate. Una sezione specifica sarà quindi dedicata al fumetto, così come alla fotografia, alle arti plastiche, alla letteratura, alla museologia, al design o al cinema.

L’approccio del seminario è interattivo, in modo tale che gli artisti possano (i) partecipare ai diversi blocchi a seconda del loro interesse, e (ii) sollevare tutti i dubbi che possono sorgere sulle questioni discusse durante le conferenze (ma anche su altre tematiche, sempre relative al copyright).

Marta García León esercita la professione forense a Madrid dal 1999 e attualmente collabora con diversi studi legali, tra cui WHITAN LAW TECH, S.L. (www.whitan.com). È stata partner di un importante studio legale dove ha diretto il dipartimento di proprietà intellettuale. Ha lavorato per anni a Los Angeles presso l’MPA, un ente che rappresenta gli studi cinematografici americani, e per diversi anni ha fornito consulenza a case di produzione, editori e artisti audiovisivi e musicali, oltre a partecipare a varie produzioni e spettacoli teatrali, audiovisivi e musicali. Nel 2009 è stata nominata membro del gabinetto del Ministro della Cultura, dove ha svolto attività di consulenza in materia di proprietà intellettuale, audiovisivi e industria cinematografica e culturale. Attualmente, oltre ad essere avvocato, collabora con l’OMPI (Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale, parte dell’ONU) come esperta di proprietà intellettuale, tiene corsi sul diritto d’autore internazionale in vari paesi e partecipa alla preparazione di relazioni e studi sulla materia.

È specializzata in diritto civile, proprietà intellettuale e industriale e Internet, e in diritto della concorrenza.

Rappresenta in Spagna clienti nazionali e internazionali di vari settori, principalmente legati all’industria culturale, dell’intrattenimento, dell’audiovisivo, della musica, dell’editoria, dei media e della gestione collettiva.

È laureata in Giurisprudenza presso l’Universidad Complutense de Madrid (www.ucm.edu), e ha una laurea in Diritto d’Autore presso il Franklin Pierce Law Center.

È docente presso l’Universidad San Pablo CEU (http://www.uspceu.com) dove insegna Proprietà Intellettuale nel Master di Access to Law. Insegna anche in diverse università spagnole e straniere e in Master in materie legate alle sue aree di specializzazione.

IL CAMMINO SI FA CAMMINANDO

IL CAMMINO SI FA CAMMINANDO
Itinerari per la Roma degli esuli spagnoli

➖Elena Trapanese➖

L’esilio repubblicano spagnolo è stato uno dei più importanti del XX secolo. Risaputo è che molti spagnoli si rifugiarono in America. Alcuni di loro decisero di rimanervi; altri, dopo la fine della seconda guerra mondiale e la sconfitta dei totalitarismi italiano e tedesco, decisero di tornare in Europa, stabilendosi prevalentemente in Francia e in Italia.
Roma fu la città italiana che ricevette il maggior numero di esuli spagnoli, che si inserirono in un clima di fervente interesse per la
Spagna e la sua cultura. Durante la loro permanenza, Roma fu per loro una città creata e ricreata attraverso il ricordo, la nostalgia, la dissidenza, la speranza e lo sguardo rivolto all’ignoto.

⭕ Venerdì 14 febbraio alle ore 18:00 presso Academia de España presentazione del libro

⭕ Sabato 15 febbraio itinerario alle ore 11.00 con partenza da piazza Giuseppe Gioacchino Belli. Durata 2 ore.
Prenotazione obbligatoria a: info@accademiaspagna.org

Regina José Galindo Lavarse las manos

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Un progetto della Real Academia de España en Roma e del CCE Guatemala
A cura di Federica La Paglia

Performance 10 dicembre ore 18:30
Inaugurazione mostra 13 dicembre Ore 18:30

Lavarse las manos è il primo lavoro del progetto “cuestiones de estado” di Regina José Galindo che propone il tema della migrazione attraverso le testimonianze dei protagonisti. Si tratta di un lavoro relazionale condotto con donne rifugiate in Italia da cui nascono una performance e una mostra, in cui la migrazione viene affrontata mediante la prospettiva di genere. L’opera agisce per modificare la visione eurocentrica dell’altro, coinvolgendo il pubblico in un gesto di responsabilizzazione.

Ingresso libero

LAPIS SPECULARIS

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23 gesso cristalino di grande trasparenza che può sfaldarsi in sottili fogli di ampia superficie, è stato una grande rivoluzione nella vita quotidiana dei Romani. Fino al suo arrivo, le finestre delle residenze e degli edifici pubblici si coprivano con legni o tende che oscuravano le stanze e appena le isolavano termicamente. La pietra speculare, incastrata in cornici di legno o metallo, illuminava i triclinia e i cubicula e, su panelli mobili o scorrevoli, era utilizzato per unire o separare stanze e per chiudere i peristilia in inverno, così come conservare efficacemente la temperatura nelle terme. Proteggeva inoltre le finestrelle delle lettighe e veniva usato in piccole serre o negli alveari. Partecipava anche alla vita simbolica, come elemento suntuario o magico, in rituali tanto benigni come maligni. Le miniere di lapis specularis in Hispania, ubicate intorno a Segobrica e ad Almeria (Arboledas), hanno fornito il minerale più puro che si esportava alle grandi urbi romane. È stata una materia prima molto apprezzata – le miniere cominciarono ad essere sfruttate dal principato di Augusto e, con maggiore intensità, nell’Alto Impero (I e II secolo d. C.), ma da quando queste furonno abbandonate, il suo utilizzo fu dimenticato nei secoli successivi. Recentemente gli archeologi hanno investigato sui modi di estrazione e gli usi del lapis e hanno allestito alcune miniere per essere visitate. L’artista spagnolo Miguel Ángel Blanco (Madrid, 1958), per la prima volta, si è servito di questo gesso selenitico come materiale creativo con un duplice obiettivo: esplorare le sue qualità plastiche, poetiche e splendide e rinnovare la Storia Antica.

L’artista fonde da tempo Arte e Natura in un particolare progetto: la Biblioteca del Bosco. Nell’attualità questa biblioteca è composta da 1191 libri-scatola che contengono tutti i regni naturali e innumerevoli esperienze rielaborate in pagine con disegni, fotografie o segni racchiusi in scatole dove i materiali provenienti da svariati paesaggi, incontrano un nuovo ordine. Presentare in Italia, con il supporto dell’Instituto Cervantes, 24 libri-scatole insieme ad una serie di dischi e di scrigni (composizioni in scatole di ferro) realizzati in lapis specularis, significa rievocare la traslazione dalla Hispania al cuore dell’Impero, ricreando non tanto le sue finalità pratiche quanto le sue funzioni rituali attraverso un approccio più visionario che archeologico. Dal lapis è stato attrato per la sua “chiaroveggenza”, gli aspetti relazionati con la visione attraverso il cristallo, la sua aura mistica. In questi libri-scatola ha messo in gioco la trasparenza, le capacità riflettenti, la geometría delle composizioni minerali, non solo del lapis ma di tutti i tipi di gesso cristallizzato come la selenita e lo spato isalndese, ognuna con le loro caratteristiche e leggende. Sono tutte veicoli per viaggiare alla Luna e al Centro della Terra oppure per attraversare i mari nebbiosi; doni che affondano nelle acque, strumenti di comunicazione con i defunti e gli dei dell’oltretomba. Cristalli che immaginano orografie e con i quali si edificano templi diafani. In torno al lapis specularis, organico e inorganico, interattuano magicamente. A Roma, partecipa nel progetto la Real Academia de España che offre le sue sale e che ha permesso all’artista l’opportunità di stabilire un dialogo con la sua collezione di archeologia romana e di intervenire nel Tempietto del Bramante: un bagliore selenitico invade lo spazio dalla cripta, sottolineando il suo carattere sacro e ctonico, che si condensa simbolicamente in un disco sull’altare. Nel luogo del sacrificio di Pietro, la pietra luminosa apre finestre alla trascendenza.

GeKiPe | Masterclass – Workshop

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GeKiPe – interfaccia gestuale interattiva per la performance audiovisiva.

Masterclass a cura di José Miguel Fernandez, Alexander Vert e Philippe Spiesser

L’ Ensemble Flashback – Musiques d’aujourd’hui & nouvelles technologies presenta GeKiPe, interfaccia gestuale per l’espressione musicale, che combina immagini e suoni, generati e controllati in tempo reale da un performer. GeKiPe viene sviluppata come parte di un progetto artistico, per il controllo di strumenti virtuali attraverso la gestualità specifica degli interpreti, dei percussionisti in particolare. L’interfaccia è stata utilizzata per la realizzazione della performance (Sculpt), nella quale i gesti e i movimenti dei musicisti vengono ripresi in modi diversi (telecamere a infrarossi della Kinect e sensori di movimento sui guanti del controller). L’uso di GeKiPe per il controllo del suono e dell’immagine permette di combinare movimenti del corpo, gesti musicali ed espressioni audiovisive per creare performance stimolanti ed interattive.

Durante la masterclass, i curatori Vert, Fernandez e Spiesser condivideranno le loro esperienze in materia di scrittura gestuale per questo dispositivo per l’esecuzione audio-visiva in tempo reale, nonché il rapporto tra performer, gesto, suono e immagine.
Illustreranno i ruoli di ciascuno di loro nelle varie tappe che conducono all’opera finale, dall’ideazione fino alla presentazione scenica delle opere e illustreranno il loro rapporto con le nuove tecnologie (interazione gestuale con diversi dispositivi: telecamera, sensori a infrarossi, accelerometri..).

ALEXANDER VERT
Compositore da più di 20 anni è anche direttore dell’ Ensemble Flashback, ensemble dedicato alla musica contemporanea e alle nuove tecnologie, che ha fondato nel 2012. Il suo linguaggio musicale si nutre sia di musica tradizionale, ascoltata e registrata durante i suoi numerosi viaggi (India, Australia, Giappone, America del sud…) che della musica Pop da cui ha iniziato e della musica contemporanea occidentale. Il suo repertorio, ad oggi, comprende più di 60 opere (brani misti, elettroacustici e strumentali, multimediali) ed è diffuso a livello internazionale (Cina, Spagna, Inghilterra, Svizzera, Germania, Giappone..). Dal 2015, è co-responsabile del progetto di ricerca “GeKiPe” (Gesto, Kinect e Percussioni) dell’Ensemble Flashback, condotto in partnership con la HEM – Haute Ecole de Musique di Ginevra (CH) e L’IRCAM (F). Ha composto diversi brani per GeKiPe, sviluppa iniziative culturali all’interno di conservatori, scuole e università sull’interattività. Dal 2015 è docente di Création sonore et Musiques d’aujourd’hui al CRR – Conservatorio Regionale di Perpignan.

JOSÉ-MIGUEL FERNANDEZ
Compositore cileno, ha studiato Musica e Composizione all’università del Cile e al Laboratorio di Ricerca e Produzione Musicale (LIPM) di Buenos Aires, Argentina. Poi ha seguito i corsi di Composizione al CNSMD di Lione e ha partecipato al corso annuale di Composizione dell’IRCAM. Ha composto opere strumentali, elettroacustiche e miste, eseguite in prima assoluta in America, Europa, Asia e Oceania e ha realizzato concerti di musica mista ed elettroacustica presso numerosi festival. Nel 2014, è stato compositore in residenza all’IRCAM ove ha approfondito l’interazione nella musica mista. Sta preparando un dottorato in musica: Ricerca nella Composizione (UPMC, Università Sorbona e L’IRCAM). Nel frattempo lavora su diversi progetti pedagogici e di composizione che utilizzano l’Informatica Musicale.

PHILIPPE SPIESSER
Percussionista che coniuga esperienze inedite e incontri con creatori di tutti i generi. Si arricchisce a contatto con altri mondi come la danza, il teatro, i video, l’elettronica e incentiva la scrittura di nuovi pezzi per percussione. Concertista appassionato, si esibisce in tutto il mondo come solista e in formazioni da camera. E’ regolarmente invitato in numerosi festival internazionali. E’ professore e responsabile della classe di Percussione alla HEM – Haute Ecole de Musique di Ginevra (CH) dal 2009, e docente al CRR – Conservatorio Regionale di Perpignan dal 1995. Desideroso di trasmettere la sua passione, tiene spesso masterclass e conferenze nelle università di tutto il mondo. Da qualche anno si dedica anche alla ricerca musicale e alle nuove tecnologie (Progetti “Feed Drum”, “SkinAct” in collaborazione con il CRM – Centro Ricerche Musicali) e recentemente al progetto “GeKiPe” sostenuto dalla HEM di Ginevra e in partnership con l’IRCAM centro Pompidou a Parigi e l’Ensemble Flashback.

Evento realizzato in collaborazione con l’Istituto Svizzero di Roma.

Info: www.crm-music.it | www.artescienza.info
Prenotazioni: 06 45563594 | info@crm-music.it

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Il Festival ArteScienza 2019 è parte del programma dell’Estate Romana promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale – Cultura Roma – e realizzata in collaborazione con SIAE.

PROCESSI 146

processi

Processi 146

Mostra finale degli artisti e ricercatori residenti

Real Academia de España en Roma
(Piazza S. Pietro in Montorio, 3)

Inaugurazione – Giovedì 20 giugno 2019 dalle 20.00 alle 22:00
(apertura al pubblico: 21 giugno-settembre 2019)

La mostra presenta i progetti e i lavori realizzati dagli artisti e ricercatori durante la loro residenza presso l’Academia de España nell’anno 2018/2019.I residenti, 23 in tutto, tra spagnoli e latinoamericani, sono i vincitori dell’annuale concorso indetto dal Ministero degli Affari Esteri spagnolo, e sono stati chiamati a realizzare un progetto dedicato all’Italia e in particolare alla città che li ospita. Roma, dunque, è al centro della loro ricerca, che va dalla fotografia al cinema, dall’architettura al teatro, dalla letteratura al design, dall’arte visuale alle performance, dalla storia dell’arte e il restauro alle tecnologie multimediali, mettendo in mostra tutta la loro creatività.Sono già 966 i borsisti che sono stati ospitati alla Real Academia dall’anno della sua fondazione avvenuta nel 1873, un lungo percorso che ha visto l’Academia diventare una delle residenze più importanti di Spagna, sviluppando un ruolo fondamentale nella formazione di numerose generazioni di artisti e intellettuali spagnoli e ibero americani.

La mostra rappresenta anche l’opportunità di visitare un complesso monumentale solitamente chiuso al pubblico, con i suoi grandi tesori nascosti, come il chiostro, i giardini, la terrazza, il salone dei ritratti e la sala da pranzo del piano nobile.

Orari di apertura:

Dal martedì alla domenica
dalle ore 10.00 alle ore 18.00
lunedì chiuso

Infoline: +39 06 5812806 – info@accademiaspagna.org

COLOQUIO: Política de la memoria desde los años ochenta a la actualidad en Argentina. Experiencias entre arte y militancia

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GAC-GRUPO DE ARTE CALLEJERO
Miércoles 15 de Mayo – 19:00h

El GAC-GRUPO DE ARTE CALLEJERO se formó en 1997 en la ciudad de Buenos Aires, siendo uno de los colectivos más importantes que se puedan tomar en consideración a la hora de elaborar el mapa de relaciones entre arte, política, activismo y comunicación que se configura en el actual ciclo histórico de protesta. Surgió de la necesidad de crear un espacio donde lo artístico y lo político formasen parte de un mismo mecanismo de producción, y es por eso que su trabajo ha desdibujado desde el comienzo los límites establecidos entre los conceptos de militancia y arte.
Se podría decir que el GAC ha operado siempre contra un doble “sentido común”. Por un lado, contra el sentido común de la institución artística. Así, el GAC ha intervenido fundamentalmente en el espacio público urbano y en el campo de los movimientos sociales haciendo uso de herramientas experimentales heredadas de la tradición de las vanguardias históricas. Por otro lado, habiendo formado parte de la agrupación HIJOS (Hijos e Hijas por la Identidad y la Justicia, contra el Olvido y el Silencio) y cooperado con otros movimientos sociales argentinos, el GAC ha contribuido a remodelar las formas de expresividad y a innovar en la dimensión comunicativa de los movimientos surgidos desde el interior y contra las políticas neoliberales que dominaron las décadas de 1980-1990. Su trabajo de producción de señales urbanas, de representación cartográfica y de “contradiseño”, concebido siempre como una “práctica colaborativa” con agentes sociales, constituyó un elemento esencial en la renovación generacional que experimentó en la Argentina —durante la segunda mitad de la década de 1990— el movimiento por los Derechos Humanos que ha sostenido históricamente el reclamo de memoria y justicia frente a los crímenes perpetrados por la última dictatura militar de ese país.
GAC-GRUPO DE ARTE CALLEJERO es uno de los seis artistas y colectivos participantes en la exposición “Artivism: The Atrocity Prevention Pavilion (Artivism: Il Padiglione per la Prevenzione delle Atrocità)” que acogerá el Palazzo Dandolo de Venezia hasta el próximo 24 de noviembre, organizada por el Auschwitz Institute for Peace and Reconciliation.
PIAZZA

Conferenza di Josep Massot. La ribellione di un bambino di 5000 anni: Joan Miró

Joseph Massot (Palma, 1956) lavorò come giornalista culturale per La Vanguardia dal 1987 al 2018. Nel campo delle arti plastiche pubblicò la corrispondenza inedita Dalì-Miró e numerosi testi su Tàpies e Miró. Scrisse la prima biografia esaustiva di Joan Miró, ossia “Miró: il bambino che parlava con gli alberi” (Galaxia Gutenberg, 2018, 840 pagine) e i diari di Jules Renard ( Random House Mondadori). Attualmente è collaboratore abituale del País.

 La ribellione di un bambino di 5000 anni

Dei tre grandi artisti del ventesimo secolo nati in Spagna Miró è il grande sconosciuto. Gli altri due avevano biografie esaustive (John Ricgardson y Ian Gibson). Tuttavia Miró era rimasto nell’ombra dopo la sua opera che non sempre veniva compresa totalmente. Nella biografia che ho appena pubblicato infine riempio questa clamorosa laguna.

Miró non è stato l’eterno fanciullo, l’uomo ingenuo rintanato nel suo ufficio, né l’uomo per metà monaco, per metà contadino che si isolava nei suoi lunghi silenzi e parlava solo mediante monosillabi accompagnati da gesti ed onomatopee. La vita di Miró è un grande esempio del superamento dei suoi limiti, un ribelle perpetuo che, un giorno della sua infanzia attraverso la maschera di un borghese elegante, si è proposto di essere al comando del mondo artistico ed innalzare la sua mano verso il cielo per raggiungere le stelle.

Dipingeva come un bambino di 5.000 anni fa per restituire all’umanità l’innocenza persa durante i periodi di barbarie e mercantilismo. L’amore per la natura, gli uomini e le donne di tutte le razze e classi sociali ha guidato Miró il quale ha lasciato in eredità la vibrazione di libertà che esprimono le sue opere caratterizzate da una vivacità a volte poetica e in altri casi selvaggia come cura alle tirannie con lo scopo di accendere la fiamma interiore di generazioni future.

OPEN STUDIOS 2019

I nuovi progetti della promozione 2018/2019 degli artisti e ricercatori residenti alla Real Academia de España en Roma saranno presentati alla stampa, al pubblico e agli operatori del settore culturale giovedì 21 marzo 2019.

Gli Open Studios, che da anni offrono la migliore creatività dei vincitori del Bando di Concorso del Ministero degli Affari Esteri spagnolo su progetti in sinergia con il panorama artistico e culturale italiano – romano in particolare – saranno ancora una volta l’occasione per incontrare ed esplorare da vicino, proprio all’interno degli atelier dei residenti, le singole realtà e le espressioni dei linguaggi prescelti che vanno dall’arte figurativa alla performance, dalla storia dell’arte alle tecnologie multimediali.

Ê l’occasione dunque per conoscere i 23 progetti “in fieri” che saranno successivamente presentati nella versione finale, come di consueto, il prossimo 20 giugno in una serata ad hoc organizzata negli stessi spazi.

L’Accademia, istituzione dipendente dalla Embajada de España en Italia – Ambasciata di Spagna in Italia , che festeggia quest’anno il suo 146º anniversario, a partire dalla sua fondazione nel 1873 svolge da sempre un ruolo fondamentale e strategico per la politica culturale spagnola all’estero nella formazione di numerose generazioni di artisti e intellettuali spagnoli, italiani e iberoamericani. Piattaforma culturale e centro di produzione e innovazione artistica di riferimento per stimolare le promesse e i talenti affermati, ha come obiettivo primario quello di proiettare e diffondere la cultura creativa a livello internazionale.

Amondarain, Jose Ramón – Pittura

Ardanaz, Taxio – Pittura

Barrio Diez, Itziar – Videoarte

Bragado Fernández, Igor- Architettura

Canepa Olaechea, Andrea – Scultura

Combarro García, Nicolás – Fotografia

Díaz Ramos, Isolina – Restauro

Dopazo Ruibal, Lara – Letteratura

Fernández Palomar, Silvia – Design

Ferrer Forés, Angeles – Musica

Fidalgo Lareo, Pablo – Teatro

González Romero, Pedro – Nuove Tecnologie

Huertas, Begoña – Letteratura

Huete Iglesias, Julia – Fumetto

Moraleda Gamero, María – Restauro

Portillo, George – Letteratura

Ramos-Yzquierdo, Marta – Curatoria

Sadaba Muguia, Estíbaliz – Videoarte

Sánchez-Cabezudo, Fernando – Teatro

Santomé Rodríguez, Borja – Cinema

Talens Pardo, Anna – Scultura

Villafranca, Maria del Mar – Storia dell’Arte

Vizcaíno, Antonio – Archeologia