JUAN LUIS MORAZA, INSTANTS SHARES

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA

INSTANTS SHARES

Libro d’artista con tre stampe originali relative a tre emissione di tempo: chronon, anthropon e aeternon.

Autore: Juan Luis Moraza

Tecnica: fotoincisione, intervento e manipolazione

Donazione dell’artista (2 marzo 2022)

 

La dedizione dell’artista è allo stesso tempo l’epitome del lavoro e la sua dissoluzione nel momento pieno della creazione. L’operosità naturale della vita si intensifica dove supera la necessità nel desiderio. Ma la produttività toglie l’eccellenza del lavoro. Negli ultimi anni ho fatto diverse esposizioni sulla nozione di “lavoro assoluto”, osservando come tutta la nostra esistenza nelle società contemporanee si sia trasformata in produttività: lavoriamo le nostre emozioni, lavoriamo il nostro corpo, le nostre relazioni, le nostre forme di riposo, lavoriamo la nostra immagine e il nostro futuro. Stiamo ammettendo una progressiva estensione del tempo e dello spazio di lavoro, delocalizzato e senza orari; il tempo del processo è sostituito dall’istantaneità del risultato o dal ritardo strategico del progetto; e abbiamo imparato a trasformare il nostro tempo libero in un sacrificio senza remunerazione: se non contribuisce all’aumento della ricchezza, vivere viene considerato una forma di pigrizia.

A queste indagini sull’esperienza del lavoro appartiene l’edizione della PRIMA SERIE di banconote della BANCA INTERNAZIONALE DEL TEMPO DI LAVORO, presentata lo scorso gennaio 2020 nella mostra “tripalium” alla Galleria Espacio Mínimo di Madrid. In essi, è stata provata una riflessione sulla capitalizzazione e la simbolizzazione del tempo. In più di venti lingue, banconote con diversi valori temporali, da 0,0001 secondi a 500.000 ore… mostravano iconografie complesse e piccoli inganni allegorici, secondo il tipo di strategie simboliche tipiche della grafica utilizzata dagli Stati da quando assunsero il monopolio dell’editoria monetaria: in ognuna di esse, la scelta di ogni dettaglio (lingua, valore, firme, tipografia, icone, ornamenti) configurava una narrazione specifica.

INSTANTS SHARES, il titolo comune delle 3 opere create in questa occasione per The Print Subscribers Club, si presenta come un nuovo saggio sull’esperienza e il significato del tempo, e sul modo frattale in cui il tutto è incluso in ogni parte. Pubblicare lavori grafici significa sempre condividere, essere parte di qualcosa. E ho pensato che questo progetto fosse un’opportunità per intensificare quell’esperienza di reciprocità e collaborazione. È in questo senso che l’edizione di AZIONI DI ISTANZE si offre come simbolo: nella sua origine greca alludeva al frammento di un recipiente che, dopo una cena tra amici, veniva rotto affinché ognuno di loro potesse conservare lo σύμβολον – emblema, insegna e contratto – dell’amicizia. Per il resto, ciò che si condivide, ciò che si offre e ciò che si riceve, ciò che si contesta e ciò che si sottrae, ciò che si trova, ciò che si ha e ciò che si perde, è sempre il tempo, attorno al quale si concentrano le associazioni e i conflitti umani: perché la vita consiste nell’intensità e nella qualità dell’esperienza del tempo.

Ogni titolo di ciascuna delle tre trasmissioni di istanti implica quindi la condivisione di un tempo reale, immaginario e simbolico. Le tre trasmissioni compongono una sorta di trilogia: (I) la fugacità dell’istante, che sfugge alla coscienza ed è evocata nelle esperienze transtemporali dell’estasi corporea, emotiva o intellettuale; (II) il corso della vita, e il suo limite irrevocabile; (III) l’ampiezza incommensurabile, il punto di fuga di tutti i calcoli e idealizzazioni sull’infinito.

 

BIOGRAFiA DEL ARTISTA

JUAN LUIS MORAZA

Borsista RAER 1991-1992

1960 (Vitoria, Spagna)

Vive e lavora a Madrid.

Juan Luis Moraza espone dal 1980 e occupa un posto rilevante tra gli artisti spagnoli, con opere in importanti musei e collezioni nazionali e internazionali. Ha rappresentato la Spagna all’Expo92 di Siviglia, alla Biennale di San Paolo nel 1994, alla Biennale Internazionale di Grafica di Lubiana nel 1995 e ha presentato il suo lavoro alla Biennale di Venezia nel 2001. Le sue ultime mostre personali includono “tripalium” (Espacio Mínimo. Madrid, 2020), “de oficio” (Estrany-de la Mota. Barcellona, 2017), “trabajo absoluto” (MAC. Coruña. 2016), “república” (Reina Sofía. Madrid, 2014); “IMPLEJIDADES” (Montehermoso. Vitoria, 2009), S¡ (Elba Benítez. Madrid, 2004); “Interpasividad” (K.M. San Sebastián, 1999)… I suoi lavori come saggista includono “Estética del límite. Marcos y pedestales como dispositivos de discontinuidad”, “Corduras” (2008), “Ornamento y Ley” o “MA(non é)DONNA. Imágenes de creación, procreación y anticoncepción”, insieme a numerosi saggi in libri collaborativi, riviste specializzate e cataloghi. Ha curato mostre come “Incógnitas: cartografías del arte contemporáneo en Euskadi” (Guggenheim Bilbao, 2007), “El retorno de lo imaginario. Realismos entre XIX y XXI” (Museo Reina. Madrid, 2010), e “Tesoro público. Economías de realidad” (ARTIUM. Vitoria, 2012).

 

 

VOCI E CULTURE REGISTRATE (ripetizione e differenza) – dibatitto

“VIDEOGRAFÍAS: VOCI E CULTURE REGISTRATE (RIPETIZIONE E DIFFERENZA)

MERCOLEDÌ 2 MARZO ALLE 19:00 (GMT+1)

3º dibattito del progetto di ricerca Videografie: la cultura tra le telecamere. Mostra online www.reactivandovideografias.com

Dibattito online e presenziale

Presenziale:
Posti limitati. Prenotazione su: info@accademiaspagna.org

Online: streaming sui canali della Real Academia de España en Roma

Tratteremo qui le tematiche che si reiterano e si singolarizzano nelle opere che costituiscono Riattivando Videografie: Identità, decolonizzazione, femminismo, violenze, intimità, cultura… La ricchezza e la diversità di approcci, forme e voci del lavoro videografico di questa mostra la convertono in un significativo ed evocativo ritratto della complessità di mondi di vita.

Dalla registrazione documentaristica ed etnografica alle forme ibride di fiction e auto fiction, le possibilità della creazione audiovisiva si muovono in un ricchissimo gradiente in cui c’è posto per la realtà senza filtri e l’infiltrazione di una telecamera che vede senza essere vista, fino alla complicità di una storia creata, rappresentata o immaginata a partire da ciò che pungola chi crea, sia intimo o culturalmente condiviso. In questa tavola rotonda cerchiamo l’opportunità di parlare delle nostre culture parlando delle loro creazioni. A tale scopo proponiamo una conversazione tra i vari curatori, curatrici e artiste a artisti partecipanti al progetto.

Che cosa diciamo e che cosa mostriamo in queste opere? Che cosa nascondiamo? Che cosa reiteriamo e che cosa ci distingue? In quale misura gli interessi e le tematiche su cui lavorano artisti e curatori ci permettono di conoscere la complessità in cui abitiamo nelle sue sintonie globali e punti di intensità locali? Chi sono i soggetti di quei discorsi? Come narriamo, quali sono le nostre scritture e mezzi, i nostri espedienti, i modi di dire e le strategie? Che cosa le differenzia da altre creazioni audiovisive? Come dialogano con altre pratiche creative che si diffondono e abitano la quotidianità delle reti?

Coordinatrice:

REMEDIOS ZAFRA, saggista e Científica Titular dell’Istituto di Filosofia del CSIC. È stata professoressa universitaria di Arte, Antropologia, Politiche dello Sguardo e Studi di Genere. Orienta la sua ricerca sullo studio critico della cultura contemporanea, il femminismo e la creazione. È autrice dei libri El Entusiasmo. Precariedad y Trabajo creativo en la era digital (Premio Anagrama de Ensayo y Estado Crítico) Ojos y capital, (h)adas (Premio Meridiana e Público de las Letras), Un cuarto propio conectado e Netianas. Fa parte del Patronato della Real Academia de España en Roma. (www.remedioszafra.net)

Partecipanti:

IRIS LAM, gestrice culturale, curatrice, ricercatrice e docente. Lavora al Centro Cultural de España in Costa Rica, dirige l’organizzazione culturale strategica Global Metro Art ed è professoressa ricercatrice all’Universidad di Costa Rica. I suoi progetti si sviluppano nelle discipline delle arti visive, la sperimentazione, il video e i nuovi media; con tematiche relative ai diritti umani, migrazione, femminismo, LGTBIQ, sinologia e mercato artistico-culturale.

ESTIBALIZ SÁBADA MURGUIA, artista e dottoressa in Arte e Ricerca. Borse di studio: Academia de España en Roma 2018 e 2016, Borsa di studio Multiverso BBVA, Borsa di studio Art i Natura, La Cité Internationale des Arts de París, Fundación BilbaoArte, Museo Artium e VEGAP. Mostre al MUSAC, Matadero, Centro Centro e proiezioni video al MNCAR Madrid, MACBA, Fundació Antoni Tàpies e CDAN. Inoltre, ha diretto diversi seminari su pratiche artistiche, attivismo e femminismo in centri come Arteleku, Sala Rekalde, o Tabakalera.

GLADYS TURNER BOSSO, architetta, ricercatrice e curatrice indipendente. Membro del Consejo de Exposiciones del Museo de Arte Contemporáneo di Panamá (MAC-Panamá). Membro dello staff curatoriale della X Biennale Centroamericana (2016). Nel 2012 ha scritto per "De mi barrio a tu barrio. Streetart in Mexico, Central America and the Caribbean" del Goethe Institut. Nel 2015 ha scritto per l’antologia “Entre Siglos. Arte contemporáneo de Centroamérica y Panamá” pubblicata dalla Fundación Rozas-Botrán del Guatemala.

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Finissage della mostra “Fabbricare nell’emergenza – Il mondo maker e la sfida del COVID 19”.

Il prossimo venerdì 25 febbraio 2022 alle ore 18,30 presso la Real Academia de España en Roma avrà luogo l’evento di

L’evento sarà aperto da un talk a cui prenderanno parte – oltre ad alcuni autori dei progetti – Cristian Fracassi, ingegnere inventore delle valvole stampate in 3D che hanno salvato la vita a molti durante la pandemia, Valentino Catricalà, Curatore SODA Gallery di Manchester e lecturer alla Manchester Metropolitan University, Rosella Siani, architetto e fondatrice del gruppo di fabbricazione digitale VAHA, e Ramon Rispoli, coordinatore scientifico del programma di ricerca internazionale “Actuar en la Emergencia”.

Al termine dell’incontro, Michela Musto, architetto, CEO di The Spark Creative Hub e curatrice della mostra, ne farà una visita guidata. L’obiettivo di questa mostra è svelare il lavoro dei maker spagnoli e italiani e gettar luce su alcuni dei modi in cui il mondo della fabbricazione digitale si è mobilitato, dalla primavera del 2020 ad oggi, per far fronte all’emergenza pandemica.

Questa mostra fa parte del programma di ricerca triennale “Agire nell’Emergenza”, ormai prossimo a compiere un anno di traiettoria, che ha già prodotto una serie di interessanti analisi riguardanti in generale la capacità di azione del design (nel suo senso più ampio di progetto), delle arti visive e delle scienze sociali di fronte alla sfida del Covid-19.

Qui puoi scaricare i fogli di sala sia in spagnolo che in italiano.

BANDO BORSE DI STUDIO 2022/2023 – REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA

Nuova edizione dei Programmi di Borse di Studio MAEC-AECID per le residenze alla Real Academia de España en Roma, anno accademico 2022-2023

Periodo di presentazione delle domande:  dall’8 al 22 marzo 2022 

La durata delle borse di studio sarà tra il 1 novembre 2022 e il 30 giugno 2023

Link al sito web di AECID

L’ARTE DELLA FOLLIA

La “Real Academia de España en Roma” presenta la performance dell’ACCADEMIA DELLA FOLLIA il prossimo venerdì 18 marzo alle 18.30 h. A cura di Antonella Carlucci, con la participazione di Marzia Ritossa, Gabriele Palmano, Pavel Berdon, Darko Kuzma e Giuseppe Feminiano.

Versi di cantastorie e pièces teatrali si muoveranno nei suggestivi spazi dell’Accademia Reale di Spagna per presentare la nascita ed il metodo di lavoro dell’Accademia della Follia, nata oltre trent’ anni fa nell’Ex Ospedale Psichiatrico di Trieste (TECNICA + FOLLIA = ARTE).

Partecipazione gratuita su prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili:  prenotazioni@accademiaspagna.org

Disegni di Luca Bencich.

La residenza artistica di Pantxo Ramas presso la “Real Academia de España en Roma” durante il corso 2019/2020 è servita per lo sviluppo di Palimpsesto Basagliano. In questo progetto, l’artista ha affrontato le pratiche artistiche collettive che hanno seguito la chiusura dei manicomi in Italia e, in particolare, Trieste dal 1971 a seguito delle denunce di Franco Basaglia sul deplorevole stato dei manicomi. Così questo psichiatra italiano contribuì ad una nuova concezione degli spazi di salute mentale.

Questo lavoro è servito a stabilire una collaborazione tra l’Accademia spagnola e l'”Accademia della Follia”, un progetto teatrale e culturale fondato da Claudio Misculin, Angela Pianca e Cinzia Quintiliani che integra attori a rischio psichico e fisico per dare voce ai protagonisti dei cambiamenti sociali precedenti attraverso l’Arte nelle sue più diverse manifestazioni. I 30 anni che questa iniziativa compie nel 2022 ne testimoniano il successo, a cui si aggiunge la sua presenza in Europa e in America Latina insieme alla partecipazione di autori come Giuliano Scabia o Dacia Maraini.

Miguel Angel Tornero

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA │MOSTRA DI NAVE OPORTO

Dal 29 gennaio 2021 al 30 aprile 2022

 

OPERA


Piano bar, 2022

Filtri di Instagram specifici su alcuni dei quadri esposti nel Salone dei ritratti della Real Academia de España en Roma.

Clicca qui per ascoltare l’artista.

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Grazie alla tecnologia digitale, alcuni dei ritratti dei primi pensionati che ci osservano in questo salone intonano una stessa canzone: Il giardino proibito di Sandro Giacobbe. Questa canzone melodica fu un grande successo negli anni Settanta, in entrambi i paesi, e ora suona accanto al pianoforte, come parte di una festa, una festa qualsiasi di quelle che, da sempre, nascono improvvisamente.

In questa installazione si rimanda, da un lato, a quei momenti spontanei di celebrazione che ogni residente ha potuto vivere. Ma allo stesso tempo, Miguel Ángel Tornero non si ripara dietro alla falsa ingenuità di una tradizione ripetuta continuamente per la permanenza dei ruoli e dei modi di vita prestabiliti: “Scusa tanto se la vita è così”.

In questa azione, le voci di fantasmi di un passato che non è mai avvenuto si trasformano in revisione critica di un’epoca in cui le persone ritratte, i prescelti, emanavano una mascolinità molto poderosa. Ascoltate oggi, ci ricordano che anche “ciò che è così” è un qualcosa di costruito.

 

BIOGRAFIA


Miguel Ángel Tornero

In collaborazione con Juan de Andrés Arias. 

Baeza, 1978.

Laureato in Belle Arti all’Universidad de Granada, attualmente vive e lavora a Madrid.

Ha realizzato residenze artistiche in luoghi come Academia de España en Roma (2012-13) o Künstlerhaus Bethanien a Berlino (2010), ed è stato insignito dei premi di fotografia come Grünenthal (2011), Purificación García (2007) o ABC (2003), nonché del Generaciones a progetti artistici (2009) o il Premio Nacional al Mejor Libro de Arte pubblicato nel 2014.

Tra le sue mostre personali spiccano “Quemar ramón” (2020) presso la Galería Juan Silió a Madrid, “Sin atajos” all’Universidad de Jaén, “La noche en balde” (2017) nella Galería Juan Silió di Santander, “Looking Was Serious Work but also a Kind of Intoxication” nel DA2 di Salamanca (2017), “The Random Series -berliner trato, romananzo & madrileño trip-” al Festival svizzero di Fotografia di Biel/Bienne (2016), Les Rencontres de las Photographie di Arles e al Centro de Arte de Alcobendas (2015), “The Random Series -berliner trato-” (2010) al Künstlerhaus Bethanien di Berlino.

www.fernandoandres.com

Nicolás Combarro

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA │MOSTRA DI NAVE OPORTO

Dal 29 gennaio 2021 al 30 aprile 2022

 

OPERA


Il buco, 2022

Video HD. Stereofonia.

Loop.

Clicca qui per ascoltare l’artista.

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L’immaginario e l’archivio di Nicolás Combarro si nutrono di architetture e rovine in un viaggio che lo porta in spazi sotterrati. Spazi di un sottomondo funzionale solitamente occulti nella costruzione simbolica delle città, ma imprescindibili al loro sostenimento. La condensazione temporale e la sua condizione di invisibilità li collocherebbe nella categoria foucaultiana di eterotopie, luoghi nei quali si rende possibile il pensare nuovi spazi con nuove logiche.

In questo caso, pertanto, il viaggio è verso un “luogo altro”, i sotterranei dell’Accademia, che ora si stabilisce occultamente come finzione. È un territorio per l’alterità, l’elemento strano, oscuro, ma anche per quello organico, emotivo, ciò che viene anelato, ciò che è ancora da scoprire, ciò che sfugge alla nostra conoscenza e funziona con altri codici.

L’immagine risultante del suo processo è una finzione atemporale, in cui la forma si presenta indeterminata nell’origine e nella tecnica, in cui ogni tipo di linguaggio, e pertanto di costruzione o struttura razionale, si perde, e l’irrazionale si trasforma nella via per afferrare un “punto zero dell’architettura”, uno stadio precedente in cui tutto avrebbe potuto essere natura senza gerarchie imposte dalla visione antropocentrica e dalla logica occidentale tradizionale.

 

BIOGRAFIA


Nicolás Combarro

A Coruña, 1979.

Utilizza diverse forme artistiche come l’intervento, la scultura, la fotografia o il video stabilendo un dialogo con i processi di trasformazione dell’architettura e il suo contesto sociopolitico.

Ha realizzato mostre individuali in musei e centri d’arte come la Maison Européenne de la Photographie (Parigi), il Maximiliansforum (Monaco), il CGAC di Santiago de Compostela, l’Institut Français (Madrid) e in gallerie come la Solo Galerie (Parigi), Galería Moriarty (Madrid), Kwanhoon Gallery (Seul), Galería Taché (Barcellona) o la PABLO Gallery (Manila).

Ha realizzato opere site specific per la I Manila Biennale (Filippine), Kreativquartier (Monaco), 42 Salón Nacional de artistas (Cartagena de Indias). Ha realizzato inoltre progetti specifici per centri d’arte come Caixaforum (Madrid, Barcellona), CentroCentro (Madrid), Tabacalera (Madrid), o nel Padiglione della Spagna della XV Biennale di Venezia di Architettura, tra gli altri.

Ha pubblicato libri come “Sotterranei” (RAER/Cabeza de Chorlito), “Interventions” (MEP), o “Arquitectura espontána” (Fundación La Caixa).

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Beatriz Ruibal

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA │MOSTRA DI NAVE OPORTO

Dal 29 gennaio 2021 al 30 aprile 2022

 

OPERA


Non lo troverete nelle mappe, 2022

Proiezione video multicanale colore con suono, 2k stereo.

Clicca qui per ascoltare l’artista. 

 

Il lavoro cinematografico e documentario di Ruibal sorge dalla sua memoria e dagli archivi. Se finora il rapporto tra intimo e pubblico si sono intrecciati per proporre un’impossibilità – quella della ricostruzione di una storia, quella di un’immagine e il suo contesto – in questa nuova produzione il tentativo di costruzione si lancia alla volta di un futuro incerto.

A partire dalla catalogazione di specie vegetali in via di estinzione, l’artista prospetta una “tempesta perfetta” in cui questi alberi ineludibilmente scompariranno: il pino marittimo o la magnolia centenaria che abitano nel giardino alle spalle della finestra di questo studio dell’Accademia, e altre varietà che si estendono al di là, nel parco botanico della città, nelle strade di Roma, e così successivamente su tutta la superficie terrestre.

Un movimento di tradizione classica nell’osservazione dell’urbe romana come orbe totale, del microcosmo di un giardino come rappresentazione del mondo. La magnitudine della catastrofe alle porte si presenta, in questo modo, come una testimonianza futuribile per disegnare una scena, misto di ricordo e visione terrificante.

 

BIOGRAFIA


Beatriz Ruibal

Praticamente tutta la sua opera è attraversata dal tema della memoria. Memoria personale e collettiva. Nel corso degli anni è andata costruendo un corpus di lavoro, fotografico e cinematografico, in cui convoca le assenze e riflette sulla memoria, l’oblio, il ricordo, concetti correlati alla fragilità dell’essere umano e dell’esistenza contemporanea. La sua opera si inscrive all’interno di una corrente della cultura visiva contemporanea che esce dai cammini battuti di una memoria ufficiale e chiusa per approfondire la frammentarietà, l’apertura, ciò che mette in discussione. Ha come elemento principale l’assenza affrontata in modo non lineare bensì processuale, che pone l’enfasi sulla soggettività e utilizza tecniche di montaggio e riappropriazione.

I suoi lavori sono stati presentati in mostre presso centri d’arte spagnoli come Matadero (Madrid), PhotoEspaña Real Jardín Botánico (Madrid), MAC (La Coruña), Casa Encendida (Madrid), Canal de Isabel II (Madrid), Círculo de Bellas Artes (Madrid), CCEMiami (Miami), CCMEX (Città del Messico), MNBA (L’Avana), Casa de las Américas (L’Avana), Museum of Contemporary Art Ars Aevi (Sarajevo) e i suoi film sono stati mostrati in festival internazionali come The Short Film Corner of Cannes (France), International Architecture Film Festival Nis (Serbia), Go Short – International Short Film Festival (Nijmegen), TIFF International Film Festival (Tirana), Festival Internacional de Videoarte de Camagüey (Camagüey), Cuba, Soul-Projection of video art (Sarajevo), Venice International Experimental Cinema and Performance Art Festival, Palazzo Ca’ Zanardi (Venezia), Festival Internacional de Cine y Arquitectura Cinetekton Film Fest, Puebla, Messico, tra gli altri.

Ha pubblicato i libri MADRE, Varasek Ediciones, finalista Miglior Libro di Fotografia dell’Anno a PHotoEspaña 2015, The Photobook Exhibition, Benaki Museum, Athens PhotoFestival 2015; The Project Library, Dublino, PhotoIreland 2015, Carretera Central, Ediciones Aldeasa, Colección foto.

Ha ricevuto il sostegno alla ricerca, creazione e produzione artistica nel campo delle Arti Visive dal Ministero di Cultura 2020. La Ayuda alla Creación Audiovisual 2019 della Comunidad de Madrid, la Borsa di residenza artistica Real Academia de España en Roma, 2016-2017; Borsa di studio ALNORTE 2013; il 2° Premio Sociedad y Mujer 2003, Comunidad de Madrid; la Menzione d’Onore alla II Bienal de Fotografía Contemporánea 1995, L’Avana, Cuba; Novos valores, Pontevedra, Imágenes jóvenes INJUVE 1992, Comunidad de Madrid.

La sua opera figura in collezioni di istituzioni come Colección CA2M (Comunidad de Madrid), CSIC-Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Madrid), Fundación RAC (Pontevedra). Colección Candela Alvarez Soldevilla (Madrid), Colección Real Academia de España en Roma (Roma), Fondo Cubano de la Imagen Fotográfica (L’Avana).

È fondatrice ed editrice di Varasek Ediciones (Madrid), fa parte del Colectivo Nave Oporto (Madrid).

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Belén Rodríguez

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA │MOSTRA DI NAVE OPORTO

Dal 29 gennaio 2021 al 30 aprile 2022

 

OPERA


Meteorito Fosforito “After Sputnik”, Josh Lilley. Londres, 2013

Videoinstallazione. Scultura di cartapesta e sedimenti di plastica colorata, motore di palla da discoteca, spot luminoso, videocamera, treppiede, monitor. Trasmissione in diretta senza suono.

85 x 70 x 45 cm.

Clicca qui per ascoltare l’artista. 

José Angelino. “Lipari” Campi elettromagnetici, 2021

Pietre pomici naturali, micro magneti, Frequenze di risonanza di Schumann, riproduttore/amplificatore audio.

Dimensioni variabili.

Clicca qui per ascoltare l’artista.

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Questo meteorite è andato ed è ritornato. Ha percorso una distanza temporale di otto anni, attraversato cinque paesi in un periplo di più di 9.000 km. È nato durante la residenza di Belén Rodríguez a Roma, mentre indagava sull’accumulo di materiali di immondizia plastica che potevano trasformarsi in balli cosmici, in una scenografia per racconti utopici o assomigliare ai resti dei coriandoli di una festa per il ricordo.

È stata una riflessione formale, parte della sua ricerca sulla percezione e categorizzazione dei tempi e degli spazi che abitiamo a livello individuale e collettivo. Se il cumulo materiale è stato parte della genesi di questo oggetto, ora si aggiungono non soltanto strati di carta, pezzi di pvc e altri resti di polimeri quasi indistruttibili. Nuove particole hanno aderito senza poterle controllare, proprio come i ricordi che gli ruotano attorno, senza averli potuti prevedere.

In questo modo si sono trasformati in testimonianza di questo transito vitale e artistico dei membri di Nave Oporto e delle loro forme di rapporto orbitali, aperte e in comunicazione a un altro (spazio) esterno. Pertanto, in questa versione attualizzata, l’installazione si completa con l’opera sonora dell’artista italiano Jose Angelino, amico e collaboratore di Rodríguez già all’epoca della prima residenza romana. Se l’immagine dell’aerolito attraverso la videocamera ci offre una visione fuori da uno spazio e da un tempo determinati, l’opera che trasmette il suono dell’usura di diverse pietre pomici attraverso dei magneti, cadenza questi movimenti alla frequenza della Terra.

 

BIOGRAFIA


Belén Rodríguez

È Master of Arts presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna e l’Universidad Complutense di Madrid. Ha partecipato a Programmi di Artista in Residenza come Flora ars + natura, a Bogotá, Artista X Artista all’Avana, Hooper Projects a Los Angeles, Academia de España a Roma e BMUKK a Tokio. È stata finalista al V Premio Cervezas Alhambra, nel 2021, ha ricevuto il Premio Generaciones nel 2011 e la menzione d’onore nel 2009, il Primer Premio Ciutat de Palma Antoni Gelabert nel 2013, e la borsa di studio Staatsipendium, del Ministero della Cultura austriaco nel 2015, tra gli altri.

Attualmente si può vedere la sua installazione specifica nella mostra Textiles, al CAAC di Siviglia, e sta preparando due progetti per la mostra collettiva “’¡Salvad mis amores!”, curata da Chus Martínez per Collegium ad Arévalo e la mostra personale per La Capilla in Patio Herreriano nel 2022.

Fotos Belen Artista Arco Alhambra 202125 - Copyright Sergio Albert

 

Miguel Ángel Tornero

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA │MOSTRA DI NAVE OPORTO

Dal 29 gennaio 2021 al 30 aprile 2022

 

OPERA


NUOVO LIVELLO DAL CHIOSTRO, 2022

Intervento specifico nel chiostro della Real Academia de España en Roma.

Clicca qui per ascoltare l’artista.

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Se l’Accademia è stato il luogo di lavoro fisico per gli artisti di Occupare la casa, Miguel Ángel Tornero lo trasforma, grazie a questa sorta di trompe-l’oeil casereccio, nello spazio digitale di uno dei suoi strumenti: il desktop di un software di editing di immagini. L’artista realizza le azioni proprie dell’ambiente virtuale che permettono di ritoccare e modificare una fotografia, nonché clonare, cancellare o colorare, replicandole nel cortile del chiostro attraverso stampe di bassa qualità e materiali basilari di costruzione.

Le malleabili impronte della programmazione diventano tangibili e rigide, permettendoci di deambularvi attorno e instaurando nuovi dialoghi e sovrapposizioni in questo scenario. Le forme del fare di Tornero, pregne di una grande ironia nella loro estetica DIY (“do it yourself” o “fai da te”), mettono l’accento su ciò che comportano la creazione e la riproduzione fotografica, attività che si potrebbe definire come una traduzione ritagliata e ritoccata della realtà, che diventa bidimensionale una volta stampata su carta, o come traduzione del codice binario che forma l’immagine su uno schermo. Una visione piatta, che sarebbe la stessa se osservassimo questo rettangolo dall’atrio superiore. Il rapporto tra digitale e analogico e il modo in cui influisce sulla nostra percezione e sulla costruzione dei sensi a partire da essa, situa il lavoro artistico come una pratica privilegiata per la presa di coscienza critica di queste strutture di conoscenza.

 

BIOGRAFIA


MIGUEL ÁNGEL TORNERO

Baeza, 1978.

Laureato in Belle Arti all’Universidad de Granada, attualmente vive e lavora a Madrid.

Ha realizzato residenze artistiche in luoghi come Academia de España en Roma (2012-13) o Künstlerhaus Bethanien a Berlino (2010), ed è stato insignito dei premi di fotografia come Grünenthal (2011), Purificación García (2007) o ABC (2003), nonché del Generaciones a progetti artistici (2009) o il Premio Nacional al Mejor Libro de Arte pubblicato nel 2014.

Tra le sue mostre personali spiccano “Quemar ramón” (2020) presso la Galería Juan Silió a Madrid, “Sin atajos” all’Universidad de Jaén, “La noche en balde” (2017) nella Galería Juan Silió di Santander, “Looking Was Serious Work but also a Kind of Intoxication” nel DA2 di Salamanca (2017), “The Random Series -berliner trato, romananzo & madrileño trip-” al Festival svizzero di Fotografia di Biel/Bienne (2016), Les Rencontres de las Photographie di Arles e al Centro de Arte de Alcobendas (2015), “The Random Series -berliner trato-” (2010) al Künstlerhaus Bethanien di Berlino.

www.fernandoandres.com