TOMAR LA CASA – Mostra

dal 20 gennaio al 30 aprile 2022

acciones y reacciones. Nave Oporto en la Real Academia de España y en Roma

A cura di Marta Ramos – Yzquierdo

Negli anni 2011 e 2012 tre artiste, Irma, Sonia e Belén, hanno condiviso uno spazio di lavoro e convivenza presso la Real Academia de España en Roma. Un luogo che ha una storia centenaria come ambiente di lavoro, studio e produzione artistica. Tra le sue mura si mettono in rilievo i legami che esistono tra vita quotidiana, riflessione continua, dialoghi condivisi e modalità di produzione dell’opera, ma anche, e più importante, di reti e affetti. L’esperienza è servita da punto di partenza per pensare la creazione di una struttura condivisa di studi a Madrid, uno dei primi esempi della sua generazione ancora attivo. Situato in un magazzino industriale nel quartiere di Carabanchel, a questo progetto si sono aggregati altri artisti, amici vecchi e nuovi, andandosi a stabilire come Nave Oporto dal 2013. Tra loro, Miguel Ángel, Beatriz, Miki, Santiago e Nicolás, a loro volta residenti in questa sede romana in diversi periodi, fino al 2019. L’Accademia è stata la loro casa durante queste residenze e il capannone è ridiventato uno spazio per lavoro ed esperienze vitali al loro ritorno.

È in questi incroci, in cui cerchiamo di classificare vita, produzione e arte, che si rivela la pratica artistica come modo di prospettare forme di osservazione, analisi e sperimentazione. Affrontano l’arte intesa come metodo di ricerca di un contesto – spaziale, storico, sociale, economico, etc. – ma anche come generatore di relazioni. Pertanto, in questo condividere tra pari, diventano complici radicali e critici costruttivi.

I loro processi – azioni – sono proposte che, con i piedi per terra, propongono pensieri diversificati – reazioni – per una riflessione continua e una condivisione a partire dai processi dell’arte, che rispetta e si arricchisce nella varietà. Occupare la casa è un gesto metaforico e fisico di occupazione come rivendicazione di questi modi alternativi del fare. Sono otto artisti che tornano ad abitare gli spazi domestici e comuni della RAER, proponendo diversi interventi. In ognuno di essi ci chiamano a riflettere sulla percezione, la memoria e il significato simbolico dell’artista, attualizzando questo ambiente classico, romano e accademico.

 

 

 

 

BIOGRAFIE

Marta Ramos-Yzquierdo

Curatrice indipendente. Laureata in Storia dell’Arte presso la Universidad Complutense, Madrid, Master in Gestione Culturale all’Instituto Ortega y Gasset, come curatrice fa parte dell’ICI New York (Bogotá, 2013). Dal 2003 al 2015 ha vissuto in Cile e in Brasile, dove ha lavorato per diverse istituzioni e mezzi di comunicazione. Una volta ritornata in Spagna, è stata direttrice di LOOP Barcellona 2017, residente alla Real Academia de España en Roma, 2018-2019, ed è docente di Practicas Curatoriales del Master della Escuela SUR (Univ. Carlos III, Circulo Bellas Artes), che concilia con collaborazioni abituali per El Cultural e la rivista a-desk.org.

Le linee principali di lavoro che ha sviluppato in progetti e mostre in Germania, Argentina, Brasile, Colombia, Spagna, Italia, Messico o Regno Unito, s’incentrano sull’analisi delle strutture di potere e le possibilità di azione a partire dalla pratica di arte contemporanea su queste, soffermandosi sullo studio delle modalità di percezione, concezioni temporali, sociopolitiche ed economiche. Le sue ricerche si basano su presupposti derivati dalle teorie post-coloniali e conoscenze di altre ontologie, con particolare attenzione al Sud Geopolitico e al paradigma locale – globale, nonché sulla revisione del concetto di lavoro come articolatore sociale, dal paradigma dell’artista come lavoratore e le diverse formalizzazioni della ricerca e pratica artistica.

Nel corso del 2021 ha sviluppato il progetto espositivo itinerante della collezione del CA2M Madrid, la mostra SUPER SUPERLIKE. Impulsos digitales y emotividad virtual, curata insieme a Enrique Radigales per la Sala Bóvedas del Conde Duque di Madrid, e insieme a Nicolás Combarro, la mostra processuale El Medio y el Tiempo, all’interno della cornice del 150° anniversario di Mariano Fortuny y Madrazo, con gli artisti Andrea Canepa, Esther Gatón, Fermín Jiménez Landa, Laura Llaneli e Enrique Radigales, a Granada.

 

Irma Álvarez

Laureata in Belle Arti all’Universidad de Vigo, vive e lavora a Madrid. Il suo lavoro è stato esposto sia in Spagna che nel resto dell’Europa, nonché Seul, Stati Uniti, Porto Rico o Messico, paese nel quale lavora con la Galería Agustina Ferreyra. Ha ricevuto borse di studio da Cajastur, la Residencia de Estudiantes di Madrid o il Colegio de España a Parigi. Nel 2012 ottiene la borsa di studio della Real Academia de España en Roma e nel 2014 la borsa di studio della Casa de Velázquez. Nel 2017 riceve una delle otto borse di studio per sviluppo di progetti artistici della Fundación Marcelino Botín; sempre nello stesso anno il Ministero di Cultura francese (Culturefrance), le conferisce una borsa di studio per una residenza alla Cité Internationale des Arts di Parigi.

Nell’ultimo periodo ha esposto in mostre personali presso la Galería Luis Adelantado (Valencia), la Fundación RAC (Galizia) o la Ciudad de Cultura de Santiago de Compostela (Galicia). Recentemente ha esposto nella Fundación Cerezales de León “El espacio entre las cosas”  e ha realizzato un duo project con l’artista Mirem Doiz nella Galería Rita Urso di Milano.  La sua opera si trova in diverse collezioni pubbliche e private come la collezione Pilar Citoler, Colección DKV, Colección Mariano Yera, Colección Cervezas Alhambra, Ministerio de Cultura, AECID, Fundación Masaveu, Ayuntamiento de Madrid, Fundación Talens, Museo de Bellas Artes del Principado de Asturias, Academia de España en Roma, Berezdivin Collection di Porto Rico, etc.

 

Nicolás Combarro

Utilizza diverse forme artistiche come l’intervento, la scultura, la fotografia o il video stabilendo un dialogo con i processi di trasformazione dell’architettura e il suo contesto sociopolitico.

Ha realizzato mostre individuali in musei e centri d’arte come la Maison Européenne de la Photographie (Parigi), il Maximiliansforum (Monaco), il CGAC di Santiago de Compostela, l’Institut Français (Madrid) e in gallerie come la Solo Galerie (Parigi), Galería Moriarty (Madrid), Kwanhoon Gallery (Seul), Galería Taché (Barcellona) o la PABLO Gallery (Manila).

Ha realizzato opere site specific per la I Manila Biennale (Filippine), Kreativquartier (Monaco), 42 Salón Nacional de artistas (Cartagena de Indias). Ha realizzato inoltre progetti specifici per centri d’arte come Caixaforum (Madrid, Barcellona), CentroCentro (Madrid), Tabacalera (Madrid), o nel Padiglione della Spagna della XV Biennale di Venezia di Architettura, tra gli altri.

Ha pubblicato libri come “Sotterranei” (RAER/Cabeza de Chorlito), “Interventions” (MEP), o “Arquitectura espontána” (Fundación La Caixa).

 

Miki Leal

Nasce a Siviglia, nel 1974. Laureato in Belle Arti presso l’Universidad de Sevilla. Nel corso della sua carriera la sua opera è stata riconosciuta in ambito nazionale e internazionale, presente in numerose mostre in gallerie e musei spagnoli tra cui vanno menzionate: F2 Galería, Galería Rafael Ortíz, Galería Fúcares, Galería Magda Bellotti, Centro Federico García Lorca, Centro Andaluz de Arte Contemporáneo, MUSAC, Artium, tra gli altri; e in gallerie internazionali come Track 16 Gallery, Santa Monica, USA; Galerie Maribel López, Berlino, 3+1 Arte Contemporânea, Real Academia de España en Roma.

Lavorando sempre sulla carta, Miki Leal sviluppa una raffigurazione astratta molto personale con sfumature pop e oniriche. Come se si trattasse di fantasie, le scene che crea con una depurata tecnica pittorica sono sogni di forme e colori estratti direttamente dalle tribolazioni della mente dell’artista. Il suo metodo di lavoro utilizza l’associazione per trovare elementi da sviluppare con l’energia, la forza e la versatilità che caratterizzano la sua pittura. “Sono passato per diversi processi creativi, anche se è sempre stato un processo da pittore astratto, poiché parto sempre dal bianco. L’importante è tirare il filo finché non si configura un qualcosa che alluda a elementi che hai nella testa, presenti in quel momento”.

 

Sonia Navarro

Ha imparato cucito e sartoria dalle nonne, prima di ottenere una Laurea in Belle Arti e un Master in Fotografia. È stata insignita di diversi premi e borse di studio come la Borsa di Roma e il Premio di Artes Visuales y Fotografía da parte del Ministro de Cultura.

Ha esposto in mostre personali in gallerie nazionali e internazionali, come T20 (Murcia), Mas Art (Barcellona) Ad Hoc (Vigo), Ybakatu, (Curitiba, Brasile), Galería Rafael Ortiz (Siviglia) e Galería Pedro Oliveira (Oporto, Portogallo); nonché alla Cité de Paris (Francia). Ha lavorato a progetti specifici per Manifesta 08; Open Studio Madrid; Puntos en común, CCE Guatemala; Estirar las costuras, Fundación Cerezales Antonino y Cinia, León; e Tirar del Hilo, La Mar de Músicas, Cartagena.

Da più di un decennio, attraverso diversi mezzi di comunicazione, come la scultura, l’installazione, la fotografia e il disegno, Navarro crea opere che sfidano e mettono a confronto i meccanismi di potere e le loro istituzioni, in particolar modo quelle che hanno contribuito al consolidamento di una gerarchia tra generi, relegando le donne al lavoro domestico e all’inamovibilità, riflettendo sulla lotta costante delle donne contro le convenzioni sociali prestabilite.

 

Miguel Ángel Tornero

Laureato in Belle Arti all’Universidad de Granada, attualmente vive e lavora a Madrid.

Ha realizzato residenze artistiche in luoghi come Academia de España en Roma (2012-13) o Künstlerhaus Bethanien a Berlino (2010), ed è stato insignito dei premi di fotografia come Grünenthal (2011), Purificación García (2007) o ABC (2003), nonché del Generaciones a progetti artistici (2009) o il Premio Nacional al Mejor Libro de Arte pubblicato nel 2014.

Tra le sue mostre personali spiccano “Quemar ramón” (2020) presso la Galería Juan Silió a Madrid, “Sin atajos” all’Universidad de Jaén, “La noche en balde” (2017) nella Galería Juan Silió di Santander, “Looking Was Serious Work but also a Kind of Intoxication” nel DA2 di Salamanca (2017), “The Random Series -berliner trato, romananzo & madrileño trip-” al Festival svizzero di Fotografia di Biel/Bienne (2016), Les Rencontres de las Photographie di Arles e al Centro de Arte de Alcobendas (2015), “The Random Series -berliner trato-” (2010) al Künstlerhaus Bethanien di Berlino.

 

Belén Rodríguez

E’ Master of Arts presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna e l’Universidad Complutense di Madrid. Ha partecipato a Programmi di Artista in Residenza come Flora ars + natura, a Bogotá, Artista X Artista all’Avana, Hooper Projects a Los Angeles, Academia de España a Roma e BMUKK a Tokio. È stata finalista al V Premio Cervezas Alhambra, nel 2021, ha ricevuto il Premio Generaciones nel 2011 e la menzione d’onore nel 2009, il Primer Premio Ciutat de Palma Antoni Gelabert nel 2013, e la borsa di studio Staatsipendium, del Ministero della Cultura austriaco nel 2015, tra gli altri. Attualmente si può vedere la sua installazione specifica nella mostra Textiles, al CAAC di Siviglia, e sta preparando due progetti per la mostra collettiva “’¡Salvad mis amores!”, curata da Chus Martínez per Collegium ad Arévalo e la mostra personale per La Capilla in Patio Herreriano nel 2022.

 

Beatriz Ruibal

Praticamente tutta la sua opera è attraversata dal tema della memoria. Memoria personale e collettiva. Nel corso degli anni è andata costruendo un corpus di lavoro, fotografico e cinematografico, in cui convoca le assenze e riflette sulla memoria, l’oblio, il ricordo, concetti correlati alla fragilità dell’essere umano e dell’esistenza contemporanea. La sua opera si inscrive all’interno di una corrente della cultura visiva contemporanea che esce dai cammini battuti di una memoria ufficiale e chiusa per approfondire la frammentarietà, l’apertura, ciò che mette in discussione. Ha come elemento principale l’assenza affrontata in modo non lineare bensì processuale, che pone l’enfasi sulla soggettività e utilizza tecniche di montaggio e riappropriazione.

I suoi lavori sono stati presentati in mostre presso centri d’arte spagnoli come Matadero (Madrid), PhotoEspaña Real Jardín Botánico (Madrid), MAC (La Coruña), Casa Encendida (Madrid), Canal de Isabel II (Madrid), Círculo de Bellas Artes (Madrid), CCEMiami (Miami), CCMEX (Città del Messico), MNBA (L’Avana), Casa de las Américas (L’Avana), Museum of Contemporary Art Ars Aevi (Sarajevo) e i suoi film sono stati mostrati in festival internazionali come The Short Film Corner of Cannes (France), International Architecture Film Festival Nis (Serbia), Go Short – International Short Film Festival (Nijmegen), TIFF International Film Festival (Tirana), Festival Internacional de Videoarte de Camagüey (Camagüey), Cuba, Soul-Projection of video art (Sarajevo), Venice International Experimental Cinema and Performance Art Festival, Palazzo Ca’ Zanardi (Venezia), Festival Internacional de Cine y Arquitectura Cinetekton Film Fest, Puebla, Messico, tra gli altri.

Ha pubblicato i libri MADRE, Varasek Ediciones, finalista Miglior Libro di Fotografia dell’Anno a PHotoEspaña 2015, The Photobook Exhibition, Benaki Museum, Athens PhotoFestival 2015; The Project Library, Dublino, PhotoIreland 2015, Carretera Central, Ediciones Aldeasa, Colección foto.

Ha ricevuto il sostegno alla ricerca, creazione e produzione artistica nel campo delle Arti Visive dal Ministero di Cultura 2020. La Ayuda alla Creación Audiovisual 2019 della Comunidad de Madrid, la Borsa di residenza artistica Real Academia de España en Roma, 2016-2017; Borsa di studio ALNORTE 2013; il 2° Premio Sociedad y Mujer 2003, Comunidad de Madrid; la Menzione d’Onore alla II Bienal de Fotografía Contemporánea 1995, L’Avana, Cuba; Novos valores, Pontevedra, Imágenes jóvenes INJUVE 1992, Comunidad de Madrid.

La sua opera figura in collezioni di istituzioni come Colección CA2M (Comunidad de Madrid), CSIC-Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Madrid), Fundación RAC (Pontevedra). Colección Candela Alvarez Soldevilla (Madrid), Colección Real Academia de España en Roma (Roma), Fondo Cubano de la Imagen Fotográfica (L’Avana).

È fondatrice ed editrice di Varasek Ediciones (Madrid), fa parte del Colectivo Nave Oporto (Madrid).

 

Santiago Ydáñez

Jaén, 1967. Laureato in Belle Arti presso l’Universidad de Granada, ha svolto dei laboratori, tra gli altri, con Juan Genovés e Mitsuo Miura.

La sua opera è stata esposta: CAC de Málaga, Villa di Livia (Roma), Whitebox Art Center (Pechino), Museo Lázaro Galdiano (Madrid), Dillon Gallery (New York), CAAM (Gran Canaria), Galería Invaliden1 (Berlino), Fundación Chirivella Soriano (Valencia), Künstlerhaus Bethanien (Berlino), Antigua Iglesia de la Compañía de Jesús (Caravaca de la Cruz, Murcia), Galería S.E. (Bergen, Norvegia), Instituto de la Cultura y de las Artes de Sevilla (Siviglia), Instituto Cervantes (Palermo, Italia), Goethe Institut, Instituto Cervantes (Stoccolma), Fundación Canaria para el Desarrollo de la Pintura (Las Palmas de Gran Canaria), BASF Kulturhaus (Schwarzheide, Germania), Ge Galería (Monterrey, Messico), Galería Martin Mertens (Berlino), tra gli altri.

Ha ricevuto importanti distinzioni ed è attualmente uno dei giovani pittori spagnoli con più visibilità internazionale. Ha ottenuto tra gli altri il Premio de Pintura ABC nel 2002 e il Premio de Pintura Generación 2002 di Caja Madrid, la borsa di studio del Colegio de España a Parigi del Ministero di Cultura nel 2001, la borsa di studio della Fundación Marcelino Botín nel 1998, la borsa di studio della Academia de España en Roma nel 2016 e il 33° Premio de Pintura BMW nel 2018.

La sua opera si trova nelle collezioni della Fundación Botín (Santander), Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Madrid), Colección DKV, CAC di Malaga, Museo Sofía Ímber (Caracas, Venezuela), Diputación de Jaén, Colección L’Oréal, (Madrid), Colección ABC (Madrid), Centro Atlántico Museo de Arte Contemporáneo de Las Palmas (Gran Canaria), Colección CGAC (Galizia), Fundación Chirivella Soriano (Valencia), tra gli altri. Attualmente vive e lavora tra Berlino e Jaén.

 

MOSTRA PROCESSI 148

Mostra finale degli artisti residenti
stagione 2020/2021

DAL 7 ottobre 2021 AL 30 GENNAIO 2022

Torna anche quest’anno l’ormai consueto appuntamento con Processi 148, mostra finale dei borsisti 2020/2021 della Real Academia de España en Roma che inaugurerà giovedì 7 ottobre 2021.

Gli artisti residenti, 21 in tutto, sono i vincitori dell’annuale concorso indetto dal Ministero degli Affari Esteri spagnolo e sono stati chiamati a realizzare un progetto dedicato all’Italia ed in particolare alla città che li ospita. Roma rimane sempre al centro della loro ricerca artistica, che quest’anno spazia dall’arte figurativa alle tecnologie multimediali, dalla fotografia alla danza, dal cinema al fumetto, passando per la moda e la gastronomia.
Dal 1873, anno di nascita della Real Academia de España di Roma, sono stati 1009 i borsisti che hanno vissuto a Roma, dando vita durante il loro soggiorno nella città ad importanti progetti e consolidando sempre più il ruolo dell’Accademia come centro di cultura spagnola all’estero.

La Real Academia de España en Roma, istituzione dipendente dell’Ambasciata di Spagna in Italia, che festeggia quest’anno il suo 148º anniversario, svolge da sempre un ruolo fondamentale e strategico per la politica culturale spagnola all’estero nella formazione di numerose generazioni di artisti e intellettuali spagnoli, italiani e iberoamericani. Piattaforma culturale e centro di produzione e innovazione artistica di riferimento per stimolare alla produzione sia delle promesse
che degli affermati talenti, ha come obiettivo primario quello di proiettare e diffondere la cultura creativa a livello internazionale.

La mostra rappresenta anche l’opportunità di visitare un complesso monumentale solitamente chiuso al pubblico, con i suoi grandi tesori nascosti, come il Tempietto del Bramante, il salone dei ritratti e la sala da pranzo del piano nobile.

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@Yeyei Gómez

Processi 148 ITA

PROCESSI 147 – MOSTRA VIRTUALE

PROCESSI 147 – MOSTRA VIRTUALE

 

Per la prima volta la Academia de España en Roma offre una mostra virtuale con una selezione dei progetti dei 22 creatori e ricercatori residenti durante 2019/2020: Processi 147. Si aggiunge alla mostra temporanea che, nelle sale della Academia, ha aperto al pubblico in giugno e che rimarrà esposta fino alla fine dell’anno.

Una opportunità di avvicinarsi per conoscere meglio coloro che hanno usufruito di questa prestigiosa borsa, in una esperienza totalmente differente. Uno strumento che si somma alle diverse pubblicazioni, immagini o video che, durante il loro soggiorno, hanno diffuso i lavori realizzati e che, a partire da questo progetto pilota, si incorporeranno annualmente con un linguaggio proprio, concepito per tutti i pubblici e per arrivare in tutti i luoghi.

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PROCESSI 148. I RESIDENTI NEL PERIODO 2020/2021 SI RACCONTANO

26 ottobre dalle 10.00

Presentazione Processi 148

– Real Academia de España en Roma

Come parte del programma della ROME ART WEEK, il curatore Raffaele Quattrone incontra e presenta gli artisti e ricercatori in residenza nel periodo 2020/2021:

Irene de Andrés, Toni Amengual, Natividad Bermejo, Gadea Burgaz, Alán Carrasco, Sara García, Cristina Morales, Maral Kekejian, Yeyei Gómez, Virginia Morant, Carlos Pardo, Txuspo Poyo, Javier Quislant, Muriel Romero, Gonzalo Golpe, Mar Sáez, Shirin  Salehi, Miguel de Torres, Elo Vega, Leire Vergara, Àngels Viladomiu.

Sarà un’occasione per conoscere i risultati del loro soggiorno a Roma, del loro progetto, del loro lavoro traendo in un qualche modo le conclusioni di un’esperienza unica ed inimitabile.

La mostra Processi 148 che presenta le opere realizzate durante il loro soggiorno a Roma è aperta e visitabile fino a metà gennaio 2022.

Con l’occasione verranno svelati i nomi dei nuovi residenti nel periodo 2021/2022.

Per partecipare è consigliata la prenotazione a: prenotazioni@accademiaspagna.org

Paréntesis. Relatos desde la incertidumbre

El jueves 23 de septiembre a las 7:00 p.m. se inaugura en el Centro Cultural de España en el Salvador la exposición Paréntesis. Relatos de la incertidumbre, convirtiéndonos en la primera sede de la itinerancia de esta exposición que visitará la Red de Centros Culturales de AECID. Estará abierta al público hasta el 27 de octubre. 

Este trabajo es el fruto de la convocatoria homónima lanzada en febrero de 2021. Cuenta con 51 proyectos artísticos seleccionados, provenientes de los 18 países en los que está presente la Cooperación española a través de la Red de Centros Culturales, la Academia de España en Roma y el Centro de Formación de Cartagena de Indias (Co).

La exposición muestra un amplio espectro de reflexiones personales y colectivas que relatan las plurales experiencias de la pandemia en distintos contextos geopolíticos. Estos proyectos, que nos aproximan a las incertidumbres de un tiempo presente atravesado por las crisis políticas, sociales y económicas que conlleva la excepcional situación global que estamos viviendo, abordan el complejo horizonte existencial post-COVID desde los territorios de la estética, la poesía y el discurso crítico.

En las obras podrán encontrar imágenes que registran como las personas vivieron el confinamiento en diferentes partes del mundo, la supervivencia de aquellos en contextos sociales marcados por la pobreza, la dependencia de las personas de la tercera edad, la escalada de la violencia de género y la vida laboral con la vida familiar, entre otros.

La exposición Paréntesis. Relatos desde la incertidumbre construye así un relato colectivo, una suerte de memoria de la crisis social del presente y de un contexto histórico excepcional que ha servido como detonante y catalizador para que la creación contemporánea narre las plurales maneras en que hemos gestionado, como sociedades e individuos, una situación sin precedentes a escala global.

El equipo curatorial, formado por la comisaria Suset Sánchez y las gestoras culturales Nur Banzi y Macarena Pérez, realizó esta cuidada selección de propuestas artísticas que forman parte de la exposición itinerante. Además, como parte del taller Suset Sánchez impartirá el taller Políticas de archivo y memorias en crisis y se realizarán visitas guiadas y actividades complementarias.

Los artistas y obras que participan en la exposición son: Argentina: Alejandro Percivati, Estefanía Radawski, Laura Zanotti, Carla Camoletto, Celeste Onaindi, Matías Sarlo, Pablo Brandolini, Sado Colectivx . Bolivia: Jorge Zamora, Mitologías imaginarias, Rodrigo Figueroa. Chile: Colectiva para remendar el dolor, Grace Mallea y Pilar Galilea. Colombia: Movimiento en Colectivo/ (MEC), Mario Niño Villamizar, Saúl Gómez Mantilla. Costa Rica: Diana Villalobos Fontana, Emma Segura y Graciela Fournier. Cuba: Adriana Jácome y Silvia Rosa Jácome. El Salvador: Caja Negra, El Precipicio Films y Tania Madrigal. España: Coco Guzmán, Isidro Tascón, Mercedes Jaén, PIMES, departamento de audiovisuales y Rosalía Banet. Guatemala: Toggg (Gustavo Gómez). Guinea Ecuatorial: A.M.E.A Asociación Cultural, Aquiles Mensa. Honduras: Ariel Sosa, Violeta Mora. México: Arturo López Pío y Ampersan, Colectiva Hilos, Tania Candiani. Nicaragua: Yeinner Chicas. Panamá: Ela Spalding y Laura Fong Prosper, Meera Sachani y Milko Delgado. Paraguay: Bernardo Puente Olivera, Teresita González, Sudreal Storytelling. Perú: Genietta Varsi, Paloma Álvarez y Paola Roncal. República Dominicana: Ana María López, Marie Jiménez  y Eli Mena, Miguel Oniel. Uruguay: Cecilia Bello, Elisa Michelena, Laura Bianchi y Carla Santángelo en colaboración con Cecilia Mieres, Humo Audiovisual y María Victoria Graña Laguzzi.

Esta iniciativa forma parte del proyecto Archivos de una pandemia y cuenta con el apoyo del Programa Ventana de la AECID, que busca generar conexiones y diálogos a través del arte y la cultura en el contexto de la actual crisis sanitaria.

Consulta toda la información en la web de CCESV

La realidad de los sueños – Mostra Pepe Carretero

- 15 luglio – 12 settembre –                                        

Per partecipare: prenotazioni@accademiaspagna.org              

Laureato in pubblicità, pittore autodidatta e autore di tre libri di poesie, è stato borsista della Reale Accademia di Spagna nel corso del 1988-1989.
L’artista si muove tra l’autobiografico e l’onirico, e recupera dalla sua memoria momenti che ricorda come magici, tellurici, confortevoli e al tempo stesso chiusi, inquietanti o commoventi.

La realtà dei sogni presenta una serie di quadri che si aprono all’espressione di un mondo personale e unico in cui confluiscono le forme realiste tradizionali nell’ambito di una figurazione europea che non smette di sorprenderci per la sua particolarità.

Scarica qui tutta l’informazione

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MOSTRE ONLINE

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PROCESSI 147 | REACTIVANDO VIDEOGRAFÍAS | LA GRAN CONSPIRACIÓN

 

“PROCESSI 147″ – MOSTRA VIRTUALE

PROCESSI 147 online captura

 www.accademiaspagna.org/processi147

Per la prima volta la Academia de España en Roma offre una mostra virtuale con una selezione dei progetti dei 22 creatori e ricercatori residenti durante 2019/2020: Processi 147. Si aggiunge alla mostra temporanea che, nelle sale della Academia, ha aperto al pubblico in giugno e che rimarrà esposta fino alla fine dell’anno.

Una opportunità di avvicinarsi per conoscere meglio coloro che hanno usufruito di questa prestigiosa borsa, in una esperienza totalmente differente. Uno strumento che si somma alle diverse pubblicazioni, immagini o video che, durante il loro soggiorno, hanno diffuso i lavori realizzati e che, a partire da questo progetto pilota, si incorporeranno annualmente con un linguaggio proprio, concepito per tutti i pubblici e per arrivare in tutti i luoghi.

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EXPOSICIÓN EL ESTUDIO EN EL ESPEJO

inauguración exposición el estudio en el espejo

El 30 de marzo a las 12:00 el LAB de la Embajada de España (Spain Arts and Science LAB in Belgium) inaugura la exposición El estudio en el espejo, de la madrileña Gadea Burgaz vía Zoom

Las personas interesadas pueden inscribirse a través del siguiente enlace: https://us02web.zoom.us/j/88473445331?pwd=S3BYUkFDV2taOFlVdW1LTzFoY0lOUT09

Es un work in progress y un work in transition entre dos residencias artísticas: la de WIELS en Bruselas y la de la Real Academia de España en Roma.
De julio a diciembre de 2020, la arquitecta y artista madrileña realizó una residencia artística en el Centro de Arte Contemporáneo WIELS de Bruselas a través del programa de residencias de Acción Cultural Española, en el que colabora la Consejería Cultural y Científica de la Embajada de España en Bélgica. Ocho meses después, Gadea emprende su viaje a Roma para continuar su trabajo a través del programa de becas en nuestra Academia. Ahora, la Consejería Cultural y Científica recoge esta transición con la recreación de su estudio: el work in transition de una colección textil creada para esculturas que ella misma elabora.

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Dibattito – Reactivando Videografías

“VIDEOGRAFIE: LA CULTURA TRA LE TELECAMERE”

streaming Da iL CANALe YOUTUBE DEL CENTRO DE CIENCIAS HUMANAS Y SOCIALES DEL CSIC
Mercoledì 24 MARZO Alle 19.00

Questo progetto nasce dal lancio della mostra web Riattivando Videografie e mira a configurare un quadro teorico per la riflessione sul progetto e sulla creazione video nella contemporaneità. Per questo, si svolge in diversi dibattiti online che si svolgeranno a marzo e settembre 2021 e nel gennaio 2022, nonché in lavori di riflessione e ricerca che saranno pubblicati su questo sito alla fine del 2021.

PROGRAMMA DI DIBATTITI 

Curatrice scientifica: Remedios Zafra (Istituto di Filosofia, CSIC)

L’insieme di diversità di voci e culture di Riattivando Videografie aveva bisogno di una stanza tutta per sé, un contesto di concentrazione che permettesse di guardarle singolarmente o in gruppo. Approfondendone una a una o stabilendo nessi e legami silenziosi tra le loro narrative, modi di dire e questioni che le mobilitano. Meritano il regalo dell’osservazione e della riflessione al di là della contemplazione e valutazione estetica o critica. A tale scopo l’archivio online di Videografie sarà accompagnato da diversi dibattiti e da una pubblicazione che mirano a problematizzare e a rendere riflessiva l’esposizione di queste opere.

Nell’articolazione tematica di suddetto lavoro di dibattito, ricerca e scrittura, proponiamo di differenziare tre nodi di intensità sui quali circoscrivere le riflessioni: la complessità e il contesto della cultura-rete per la pratica videografica, i soggetti creatori e le loro condizioni di produzione oggi e, infine, le culture e i soggetti che parlano uniti in gran parte da una lingua comune ma singolarizzati nell’enfasi e nello sguardo.

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“A quel paese” – Rogelio López Cuenca

A quel paese
Rogelio López Cuenca

12 marzo – 27 giugno 2021

Prenotazioni
Per la visita alla mostra presso la Academia de España prenotazioni tramite:
prenotazioni@accademiaspagna.org | +39065812806

Presentazione
Nell’ambito del programma di attività vincolate con il 150 anniversario della Real Academia de España en Roma, negli ultimi tre anni si è realizzata una serie di esposizioni che rivisitano la traiettoria di borsisti passati per i quali il soggiorno a Roma ha significato un punto di inflessione nella loro carriera.
Il ciclo ha avuto inizio con Gregorio Prieto e la sua produzione fotografica, la cui mostra si è svolta nella primavera del 2018, e ha proseguito con Pepe Espaliú in cui si è offerto uno sguardo agli ultimi anni della vita di questo grande artista e alla sua poco conosciuta tappa come borsista della Academia.
La Academia continua questa serie con una retrospettiva di Rogelio López Cuenca, che a partire dalla residenza artistica in questa istituzione nell’anno 1994-1995 ha rafforzato la sua proiezione internazionale, specialmente nelle relazioni con l’Italia. Per questo motivo si espongono opere in gran parte posteriori al soggiorno a Roma o che si relazionano con la città stessa.
In questo modo la Academia sottolinea l’importanza delle generazioni dei borsisti che continuano con una produzione attiva e furono/sono/saranno riferimenti nella scena dell’arte contemporanea della Spagna, fatto in questo caso evidenziato dalla mostra monografica che recentemente è stata dedicata all’artista dal Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Yendo leyendo, dando lugar).

A QUEL PAESE è la prima mostra antologica di Rogelio López Cuenca (Malaga, 1959) in Italia. Artista tra i più significativi della sua generazione, López Cuenca porta avanti da quasi quattro decenni una ricerca di grande spessore critico che si esplicita nella dimensione politica e poetica della sua pratica artistica. In mostra sono esposte una quindicina di opere dai primi anni Novanta ad oggi, tra cui alcune grandi installazioni che affrontano i temi ricorrenti nel suo lavoro: le politiche migratorie, la memoria storica, la spettacolarizzazione della cultura, la riconversione turistica delle città contemporanee, la critica coloniale ed istituzionale.
Come si evince dall’enigmatico titolo di questa mostra, l’attenzione alle potenzialità semantiche del linguaggio e del suo uso è la strategia critica che incarna i modi di fare non convenzionali di López Cuenca, poeta ancora prima che artista visivo, nel proposito di risignificare e ripensare la realtà, oltre la finzione imposta dal discorso dominante.
La mostra si sviluppa negli spazi del complesso monumentale della Academia de España, in un percorso che oltre alle consuete sale espositive affacciate sul chiostro occupa spazi eccezionalmente aperti al pubblico, come la terrazza-giardino e il co-working, prosegue alla vicina Fondazione Baruchello e si infiltra nello spazio pubblico della città.

Esposizione a cura di Anna Cestelli Guidi
Un progetto della Real Academia de España en Roma e di Acción Cultural AC/E
In collaborazione con la Fondazione Baruchello, Roma
Con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma

Opere in prestito dalle collezioni:
IVAM Institut Valencià d’Art Modern, Valencia
MUSAC Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y León, León
Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid
Galería Juana de Aizpuru, Madrid

BIOGRAFIA

Rogelio López Cuenca (Malaga, 1959) è filologo, poeta e artista visivo. Da fine anni Settanta, come membro del gruppo che diventerà il collettivo attivista Agustín Parejo School, organizza manifestazioni, concerti e mostre, realizza progetti editoriali, interventi poetici nello spazio urbano, e pratica la copy art e la poesia sperimentale. Negli anni Ottanta López Cuenca combina i metodi dell’arte visiva e i procedimenti abituali della letteratura e delle scienze sociali: lavora con adesivi, manifesti, segnali stradali, nastri di segnalazione e mupi. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta López Cuenca comincia a lavorare sulla rappresentazione e sulla costruzione dell’identità dell’ “Altro” rispetto all’identità individuale e collettiva dell’Occidente. Questa problematica rimane ancora oggi uno dei temi principali del suo lavoro. Da inizio anni Duemila l’artista realizza un gran numero di progetti collaborativi con cui si propone la revisione della Storia ufficiale tramite interventi nello spazio urbano e il disegno di “cartografie alternative”. Nell’estate del 2019 il Museo Reina Sofia di Madrid gli dedica una grande retrospettiva.