LOS PASOS DEL EXILIO – PROGRAMMA

LOS PASOS DEL EXILIO – PROGRAMMA DI ATTIVITÀ 2019 – 2022

 

EL PAISAJE RECOBRADO. ESULI SPAGNOLI A ROMA. OMAGGIO A MARÍA TERESA LEÓN E RAFAEL ALBERTI

Giovedì 30 giugno alle ore 10:00

Le istituzioni culturali spagnole presenti a Roma rendono omaggio a María Teresa León e Rafael Alberti. L’Ambasciatore di Spagna in Italia, Alfonso Dastis e il direttore dell’Instituto Cervantes, Luis García Montero, inaugureranno il progetto “El paisaje recobrado [Il paesaggio recuperato]. Esuli spagnoli a Roma”, nato dalla collaborazione tra Instituto Cervantes di Roma e Reale Accademia di Spagna a Roma.

Per l’occasione gli artisti Miki Leal e Clara Montoya hanno posizionato due opere create ad hoc nella scala del Via Crucis que collega la Reale Accademia con Via Garibaldi, in omaggio agli autori in esilio María Teresa León e Rafael Alberti, in occasione del 120 anniversario della nascita del poeta di Cadice.

Gli esuli spagnoli che si rifugiarono dopo la Guerra Civile spagnola nella Città Eterna non ebbero mai accesso alla Reale Accademia, motivo per cui le citate istituzioni culturali, per onorare la memoria e come postuma ammenda, e per ringraziare la calda accoglienza che gli riservò la città di Roma, hanno deciso di rendere omaggio promuovendo la creazione di una sorta di Passeggiata dell’Arte (El paisaje recobrado) che crescerà con i successivi interventi sul citato sito, dal grande simbolismo per via del veto posto nei loro confronti dal regime franchista.

“Schiavo del pavimento” di Miki Leal
Detto intervento prende titolo da alcuni versi del primo libro della tappa romana di Rafael Alberti intitolato Roma, pericolo per viandanti. L’interesse per l’attività stessa di camminare e girovagare per la città è il punto di partenza dell’omaggio, in forma di mosaico. Le maioliche riflettono alcuni aspetti Classici della poesia di Alberti e della sua vita in esilio, conformando una sorta di ritratto psicologico. Da una parte, i grafismi disegnati sui pezzi dalla forma di mezza luna simboleggiano la vita notturna del creatore nella capitale italiana. Allo stesso modo, in un gioco di forma e composizione cromatica, sorgono le onde che evocano il Puerto de Santa María, dove l’artista ritornò dopo gli anni a Roma e, nelle sue stesse parole, “realizzò tutto quello che aveva scritto in esilio”.

“Studio 31. Uno studio per María Teresa León” di Clara Montoya
Studio 31 è una proposta di studio bandito nell’angolo del Via Crucis, fuori dal passaggio, con vista a Trastevere, la sua casa a Roma per anni insieme a Alberti, prima di tornare in Spagna. È uno studio clandestino attaccato alla Reale Accademia di Spagna a Roma, lo studio che non ebbe mai. Gli studi degli scrittori sono, anche nell’Accademia, scarni: un tavolo, una sedia, un punto luce, corrente elettrica e WiFi. Il pezzo intende fornire un luogo dove poter riposare, studiare e scrivere all’esterno (anche se in balia degli elementi) per coloro che non hanno posto all’Accademia o in un altro luogo, o che invece ce l’hanno e vogliono essere ospiti di María Teresa León. Il pezzo è specifico per lei ma, allo stesso tempo, diventa generico per tutti coloro che non ci sono stati e non ci saranno all’interno della Reale Accademia, ma che meritano tuttavia riconoscimento e rispetto.

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IL CAMMINO SI FA CAMMINANDO. ITINERARI PER LA ROMA DEGLI ESULI SPAGNOLI 

9 aprile 2022
10:45h

Punto di ritrovo: Piazza Farnese.
Lingue dell’itinerario guidato: spagnolo e italiano.
Durata: 2 ore.

prenotazioni@accademiaspagna.org

A partire dagli anni ’50, si stabilì a Roma una piccola e multiforme comunità di intellettuali e artisti esuli spagnoli. Tra di essi, le sorelle María e Araceli Zambrano, Diego de Mesa, Enrique de Rivas, Ramón Gaya, Rafael Alberti e María Teresa León, solo per citarne qualcuno.

Per gli esuli spagnoli la capitale italiana non fu un semplice luogo di rifugio e di sopravvivenza, ma anche fonte di ispirazione per le loro opere. Stando a Roma, essi crearono e ricrearono la città tra la memoria, la nostalgia, il dissenso e la speranza.

Cosa cercavano gli esuli nelle strade, nelle piazze e nelle rovine romane? Cosa trovarono nel cielo, negli alberi e nelle taverne?

Roma fu per loro una città sensuale come un frutto maturo, viva e vitale, sfacciata nella sua bellezza, ma anche malinconica e divoratrice. Una città in cui è possibile seguire le tracce di chi ha osato pensare e sentire fuori dai canoni. Una città che ci ricorda che è possibile ricominciare dalle rovine. Una città per riflettere sull’esilio.

Elena Trapanese, borsista residente (2017-2018) e docente presso l’Universidad Autónoma di Madrid, guiderà i partecipanti in una terza passeggiata letteraria e poetica attraverso la Roma eterodossa degli esuli spagnoli.

Attività realizzata in collaborazione con il Progetto di Ricerca “Narrativas en transición: filosofía, literatura y ciencias sociales hacia la construcción de un Estado democrático” (SI1/PJI/2019-00307) dell’Universidad Autónoma di Madrid.

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LOS PASOS DEL EXILIO. UMBRALES DEL PENSAMIENTO EN MARÍA ZAMBRANO. MONOGRÁFICO DE LA REVISTA BAJO PALABRA  (N. 25, 2020)

8 aprile 2022
16:00h

Presentazione del libro

María Zambrano è senza dubbio una delle figure di riferimento dell’esilio spagnolo del 1939. Le sue opere sono ancora oggi una fonte inesauribile di ispirazione filosofica e artistica.

Attraverso il dialogo tra discipline e prospettive, vi invitiamo a seguire le orme dell’esilio di questa grande filosofa del XX secolo e le tracce di un pensiero che si è sempre dimostrato nemico di qualsiasi frontiera, reale e metaforica. Un pensiero poroso ed aperto ad altri saperi.

Intervengono: Elena Trapanese, Inma Herrera, Ángela Bonadies e Cecilia Molano (borsisti residenti 2017-2018)

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IL CAMMINO SI FA CAMMINANDO. ITINERARI NELLA ROMA DEGLI ESULI SPAGNOLI
3 luglio 2021 
10.00h
Piazza San Bartolomeo all’Isola (Isola Tiberina)
Elena Trapanese, borsista residente (2017-2018) e docente presso l’Università Autonoma di Madrid, guiderà i partecipanti in una seconda passeggiata letteraria e poetica affinché possano riscoprire Roma attraverso lo sguardo di alcuni dei protagonisti dell’esilio repubblicano spagnolo.
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IL CAMMINO SI FA CAMMINANDO. ITINERARI PER LA ROMA DEGLI ESULI SPAGNOLI

14 e 15 febbraio 2020

Elena Trapanese

L’esilio repubblicano spagnolo è stato uno dei più importanti del XX secolo. Risaputo è che molti spagnoli si rifugiarono in America. Alcuni di loro decisero di rimanervi; altri, dopo la fine della seconda guerra mondiale e la sconfitta dei totalitarismi italiano e tedesco, decisero di tornare in Europa, stabilendosi prevalentemente in Francia e in Italia.
Roma fu la città italiana che ricevette il maggior numero di esuli spagnoli, che si inserirono in un clima di fervente interesse per la
Spagna e la sua cultura. Durante la loro permanenza, Roma fu per loro una città creata e ricreata attraverso il ricordo, la nostalgia, la dissidenza, la speranza e lo sguardo rivolto all’ignoto.

⭕ Venerdì 14 febbraio alle ore 18:00 presso Academia de España presentazione del libro

⭕ Sabato 15 febbraio itinerario alle ore 11.00 con partenza da piazza Giuseppe Gioacchino Belli. Durata 2 ore.

Prenotazione obbligatoria a: info@accademiaspagna.org

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COLLOQUIO INTERNAZIONALE MARÍA ZAMBRANO: MUJER Y PENSADORA

15 e 16 febbraio 2019

Quest’anno si celebra l’80o anniversario di uno degli esili più importanti del XX secolo: l’esilio repubblicano spagnolo del 1939, del quale fu protagonista mezzo milione di persone di tutti gli strati sociali. Fu una vera e propria amputazione nel corpo vivo della nazione, una frattura le cui conseguenze continuano tutt’oggi ad offrire spunti di riflessione. In occasione di questa ricorrenza, abbiamo deciso di ricordare una delle personalità di spicco dell’esilio del 1939: María Zambrano. Il suo esilio durò quasi 45 anni e la portò a risiedere in Messico, a Cuba, in Porto Rico, Francia, Svizzera ed Italia.

Parlare della sua figura di donna e pensatrice a Roma ha un significato speciale, dato che Zambrano trascorse nella capitale italiana ben undici anni, tra il 1953 ed il 1964 –oltre ad altri due brevi periodi– che marcarono profondamente la sua vita ed il suo pensiero. «Mi sentivo nel centro della vita stando in Italia», scriverà anni dopo.

PROGRAMMA

Colloquio: “Vigencia del pensamiento de María Zambrano: arte, política y pensamiento”

Venerdì 15 febbraio:  ore 15:00-18:00

  1. Una mujer del primer tercio del siglo XX. José Luis Mora (UAM)
  2. Una mujer exiliada. Francisco José Martín (Università degli Studi di Torino)
  3. La filosofa a Roma. Elena Trapanese (UAM. Residente RAER 2017-18)

Sabato 16 febbraio: ore 11:00-13:30

  1. Le fonti mistiche. Veronica Tartabini (UAM)
  2. Vedere “altrimenti”. Lucia Parente (Università degli Studi de L’Aquila)
  3. Educación y democracia. Juana Sánchez-Gey (UAM)
Organizza e collabora:
Real Academia de España en Roma
Instituto Cervantes de Roma
Fundación María Zambrano (Vélez-Málaga)
Instituto Universitario “La Corte en Europa” (IULCE)
Departamento de Antropología Social y Pensamiento Filosófico Español. Universidad Autónoma de Madrid
Dipartimento di Filosofía e Scienze dell’Educazione. Università degli Studi di Torino
Dipartimento di Scienze Umane. Università degli Studi de L’Aquila
Proyecto “La Herencia de los Reales Sitios: Madrid, de Corte a Capital (Historia, Patrimonio y Turismo)” H2015/HUM-3415
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Altre attività legate all’esilio:

Space is the place/The place is space. In qualche luogo lontano: Roma

SESSIONE 5 con Sara Benaglia
9 giugno alle 16.00 all’Accademia di Spagna, Roma

E’ un programma facente parte del progetto di ricerca di Bulegoa z/b Space is The Place/The Place is Space il cui obiettivo è analizzare il ruolo dell’arte come pratica critica capace di offrire strumenti per arrestare, osservare e collocarsi nel mondo, per generare situazioni e immaginare modelli di vita e di produzione dello spazio.

Scarica qui il programma della sessione 5.

Bacio all’aria – Maral Kekejian

12 giugno, ore 22.00
Dal 30 agosto al 5 settembre, ore 22.00

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Bacio all’aria è un gesto culturale di amore ripetuto nei confronti della città di Roma e dei suoi abitanti. Un gesto poetico di rincontro visivo ma nella distanza fisica dei corpi. Un gesto formale, una chiamata pubblica lanciata in aria per tutti da un qualsiasi punto di Roma, consapevoli che oggi l’elemento aria emette un messaggio virulento per il suo carattere propagatore.

Per 7 giorni consecutivi, il prossimo estate, dall’Academia de España en Roma, situata nella piazza di San Pietro in Montorio sul colle del Gianicolo, si lancerà una breve sequenza di fuochi artificiali che verrà ripetuta ogni giorno alla stessa ora.

Bacio all’aria si basa sulla continuità e sulla ripetizione, sugli effetti a catena, sul passaparola tra vicini per continuare a pensare la città come spazio di convivenza e per percepire lo spazio pubblico come luogo di costruzione sociale e culturale. E, come gesto poetico, vuole aiutare a mitigare lo smarrimento collettivo, la stanchezza e la perdita di nuovi riferimenti comuni, cercando, con prudenza, di capire e praticare la costruzione di nuove tradizioni che accompagnino quelle vecchie.

Questo appuntamento, che si aggiunge alle azioni commemorative dei 150 anni dell’Academia de España en Roma, ha la vocazione di celebrare l’arte di stare insieme in una Roma, come la maggior parte delle città del mondo, colpita dalla pandemia.

Bacio all’aria fa parte del progetto “URMA. Spazio pubblico e paesaggio contemporaneo nella città di Roma”. Un progetto di Maral Kekejian, creatrice e gestrice di progetti culturali, attualmente borsista e residente della R.A.E.R.

In collaborazione con: Pirotecnica Vulcano, Ronchi Fireworks, Aleix Tobias e tutti i miei colleghi dell’ Accademia de Spagna.

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Mandacele su:
@academia_espana_roma
info@accademiaspagna.org
#bacioallaria #academiaespañaenroma  #fuocidartificio #boombaam

“A quel paese” – Rogelio López Cuenca

A quel paese
Rogelio López Cuenca

12 marzo – 27 giugno 2021

Prenotazioni
Per la visita alla mostra presso la Academia de España prenotazioni tramite:
prenotazioni@accademiaspagna.org | +39065812806

Presentazione
Nell’ambito del programma di attività vincolate con il 150 anniversario della Real Academia de España en Roma, negli ultimi tre anni si è realizzata una serie di esposizioni che rivisitano la traiettoria di borsisti passati per i quali il soggiorno a Roma ha significato un punto di inflessione nella loro carriera.
Il ciclo ha avuto inizio con Gregorio Prieto e la sua produzione fotografica, la cui mostra si è svolta nella primavera del 2018, e ha proseguito con Pepe Espaliú in cui si è offerto uno sguardo agli ultimi anni della vita di questo grande artista e alla sua poco conosciuta tappa come borsista della Academia.
La Academia continua questa serie con una retrospettiva di Rogelio López Cuenca, che a partire dalla residenza artistica in questa istituzione nell’anno 1994-1995 ha rafforzato la sua proiezione internazionale, specialmente nelle relazioni con l’Italia. Per questo motivo si espongono opere in gran parte posteriori al soggiorno a Roma o che si relazionano con la città stessa.
In questo modo la Academia sottolinea l’importanza delle generazioni dei borsisti che continuano con una produzione attiva e furono/sono/saranno riferimenti nella scena dell’arte contemporanea della Spagna, fatto in questo caso evidenziato dalla mostra monografica che recentemente è stata dedicata all’artista dal Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Yendo leyendo, dando lugar).

A QUEL PAESE è la prima mostra antologica di Rogelio López Cuenca (Malaga, 1959) in Italia. Artista tra i più significativi della sua generazione, López Cuenca porta avanti da quasi quattro decenni una ricerca di grande spessore critico che si esplicita nella dimensione politica e poetica della sua pratica artistica. In mostra sono esposte una quindicina di opere dai primi anni Novanta ad oggi, tra cui alcune grandi installazioni che affrontano i temi ricorrenti nel suo lavoro: le politiche migratorie, la memoria storica, la spettacolarizzazione della cultura, la riconversione turistica delle città contemporanee, la critica coloniale ed istituzionale.
Come si evince dall’enigmatico titolo di questa mostra, l’attenzione alle potenzialità semantiche del linguaggio e del suo uso è la strategia critica che incarna i modi di fare non convenzionali di López Cuenca, poeta ancora prima che artista visivo, nel proposito di risignificare e ripensare la realtà, oltre la finzione imposta dal discorso dominante.
La mostra si sviluppa negli spazi del complesso monumentale della Academia de España, in un percorso che oltre alle consuete sale espositive affacciate sul chiostro occupa spazi eccezionalmente aperti al pubblico, come la terrazza-giardino e il co-working, prosegue alla vicina Fondazione Baruchello e si infiltra nello spazio pubblico della città.

Esposizione a cura di Anna Cestelli Guidi
Un progetto della Real Academia de España en Roma e di Acción Cultural AC/E
In collaborazione con la Fondazione Baruchello, Roma
Con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma

Opere in prestito dalle collezioni:
IVAM Institut Valencià d’Art Modern, Valencia
MUSAC Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y León, León
Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid
Galería Juana de Aizpuru, Madrid

BIOGRAFIA

Rogelio López Cuenca (Malaga, 1959) è filologo, poeta e artista visivo. Da fine anni Settanta, come membro del gruppo che diventerà il collettivo attivista Agustín Parejo School, organizza manifestazioni, concerti e mostre, realizza progetti editoriali, interventi poetici nello spazio urbano, e pratica la copy art e la poesia sperimentale. Negli anni Ottanta López Cuenca combina i metodi dell’arte visiva e i procedimenti abituali della letteratura e delle scienze sociali: lavora con adesivi, manifesti, segnali stradali, nastri di segnalazione e mupi. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta López Cuenca comincia a lavorare sulla rappresentazione e sulla costruzione dell’identità dell’ “Altro” rispetto all’identità individuale e collettiva dell’Occidente. Questa problematica rimane ancora oggi uno dei temi principali del suo lavoro. Da inizio anni Duemila l’artista realizza un gran numero di progetti collaborativi con cui si propone la revisione della Storia ufficiale tramite interventi nello spazio urbano e il disegno di “cartografie alternative”. Nell’estate del 2019 il Museo Reina Sofia di Madrid gli dedica una grande retrospettiva.

EL VIAJE A ROMA. FOTÓGRAFOS BECARIOS EN LA ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA

APERTURA EL 26 DE NOVIEMBRE EN EL CENTRO CULTURAL DE MONTEVIDEO
DE 11.00 A 19.00 (GMT-3)

Mañana, jueves 26 de noviembre de 2020 y hasta el 20 de febrero de 2021 se inaugura en el Centro Cultural de España en Montevideo la exposición “El viaje a Roma. Fotógrafos becarios en la Academia de España en Roma”. Se trata de la tercera etapa de una itinerancia que inició el Centro Niemeyer de Avilés entre junio y septiembre de 2019, que después se presentó en Casa de América en Madrid y que gracias al apoyo de AECID la muestra continuará su itinerancia internacional a lo largo de 2021 por diversos países americanos.

Esta exposición reúne una muestra de la obra de algunos de los fotógrafos españoles contemporáneos más reconocidos por su calidad artística: Paula Anta, Juan Baraja, Nicolás Combarro, Naia del Castillo, Julio Galeote, Germán Gómez, José Guerrero, David Jiménez, Aitor Lara, Jesús Madriñán, Fernando Maquieira, José Noguero, Jorge Yeregui y Begoña Zubero. Junto a sus obras se expone también un amplio grupo de fotografías de Gregorio Prieto y Eduardo Chicharro, los primeros artistas que abordaron la fotografía en la Academia de España en Roma.

Todos estos creadores conforman un conjunto de fotógrafos que hoy constituyen la primera línea de la fotografía española. A pesar de su diferencia de edad, forman una suerte de generación que asume la fotografía como un lenguaje propio con el que realizar un análisis subjetivo del entorno y una documentación de una época o de un lugar. Con sus obras, la comisaria Rosa Olivares presenta esta exposición con el objetivo de mostrar que es lo que actualmente se está haciendo en España en el ámbito de la fotografía. Al mismo tiempo, la exposición visibiliza cuál fue el punto de inicio de esta disciplina, con las atrevidas fotografías de Gregorio Prieto y Eduardo Chicharro, ambos becarios de esta institución entre 1920 y 1930.

La Academia de España en Roma desde su creación, en 1873, ha desempeñado un papel fundamental en la formación de diversas generaciones de artistas e intelectuales españoles. Esta institución de la Administración General del Estado en el exterior tiene por objeto primordial contribuir a la formación artística y humanística de creadores, restauradores e investigadores, con la finalidad de lograr una mayor presencia cultural española en Italia, un mejor entendimiento de las culturas de ambos países y una mayor vinculación cultural entre Europa e Iberoamérica. La Academia abarca en la actualidad disciplinas tan diversas como cine, arquitectura, escultura, fotografía, moda o restauración.

Rosa Olivares: coordinadora de exposiciones de fotografía del Centro Niemeyer y comisaria de este proyecto, es una de las mujeres que más ha colaborado en la difusión y conocimiento del arte contemporáneo y sus profesionales en nuestro país. Editora, periodista, crítica, gestora cultural y comisaria, desde el año 2000 es editora y directora de la revista especializada en fotografía contemporánea “Exit” y, desde 2002, también de “Exit Book”, una revista que analiza libros de arte y de cultura visual contemporánea.

Inaugurazione virtuale Riattivando Videografie

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26 novembre alle ore 19 in diretta su FACEBOOK

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Un progetto dell’Agencia Española de Cooperación Internacional para el Desarrollo (AECID), in collaborazione con la Real Academia de España en Roma e la Rete di Centri Culturali della Cooperazione Spagnola, inquadrato dentro di Programa Ventana.

Riattivando Videografie offrirà un percorso espositivo virtuale con una selezione di lavori audiovisivi di più di 70 artisti provenienti da  Argentina, Bolivia, Cile, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Guinea Equatoriale, Honduras, Italia, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Peru, Repubblica Dominicana, Spagna e Uruguay.

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Giorno dei Morti

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FINO AL 20 NOVEMBRE
L’Accademia si unisce alla celebrazione messicana del Giorno dei Morti, con l’installazione di un Altare dei Morti e un Teschio monumentale nel chiostro dell’Accademia, grazie alla collaborazione con l’Ambasciata del Messico in Italia.
Il Giorno dei Morti, dichiarato Patrimonio Culturale Immateriale dall’UNESCO, è un festival sincretico tra la cultura preispanica e la religione cattolica che, data la natura pluriculturale e multietnica del Messico, ha dato origine a diverse espressioni popolari, trasmesse di generazione in generazione. di generazione e ai quali, con il passare del tempo, si sono aggiunti significati ed evocazioni differenti a seconda degli indigeni, della comunità o del gruppo che li attua.
L’Altare e la Calavera saranno visitabili fino al 20 novembre negli orari abituali di visita.

PROGRAMA “ARMARIOS ABIERTOS”

Armarios Abiertos. Diversidad sexual en la cultura iberoamericana fue un encuentro digital organizado por la Red de CCE de la Cooperación Española con el que nos sumamos a las actividades en torno al Día Internacional del Orgullo LGBTQI. Con la colaboración de CortoEspaña, Centro Cultural Niemeyer, Premio Sebastiane y la Academia de España en RomaArmarios  Abiertos ofreció, durante cinco días (29 de junio al 3 de julio), una programación en línea de conversatorios sobre la presencia y representación del colectivo LGBGTQI+ en las producciones y manifestaciones culturales iberoamericanas. En algunas mesas también se contó con agentes de Guinea Ecuatorial, único país africano donde la Red de CCE está presente. Read more

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MOSTRA FINALE DEGLI ARTISTI RESIDENTI
STAGIONE 2019/2020
25 GIUGNO 2020 – 31 DICEMBRE 2020

prenotazioni@accademiaspagna.org oppure al n. 06.581.28.06


ELENCO RESIDENTI STAGIONE 2019/2020

Ais, Jose Ramón – Fotografia ‎

Berrocal, Carla – Fumetto

Buchannan, Antonio – Stilista

Bustelo, Ana – Fumetto

Cera, Joana – Scultura

Cubero, Jorge – Grafica

Guzmán, Federico – Pittura

Inglada, Susanna – Incisione

Lasunción, Montserrat – Conservazione e restauro dei Beni culturali

Leo, Jana – Fotografia e video

Marzo, Jorge Luis – Iconografia e intelligenza artificiale

Ortega, Irene-Clémentine– Stilista

Pividal, Javier – Arti Plastiche

Radigales, Enrique – Arte e Nuove Tecnologie

Ramas, Pantxo – Mediazione critica

Serra, Adolfo – Illustrazione

Soto, Begoña – Cinema

Sotolongo, Claudio – Grafica

Soutullo, Eduardo – Musica e composizione

Verdugo, Javier – Conservazione e restauro dei Beni culturali

Vilas, Manuel – Letteratura

Zamora, Ana – Teatro

 

Si rinnova il consueto appuntamento del mese di giugno con la mostra dei borsisti della Real Academia de España en Roma che prosegue la stagione espositiva, mai interrotta anche durante il lungo periodo di lockdown che li ha visti presentare i loro lavori sui social con il progetto Finestre Aperte, con l’inaugurazione di Processi 147, mostra finale dei borsisti 2019/2020 che si aprirà giovedì 25 giugno.

Gli artisti e ricercatori residenti, 22 in tutto, spagnoli, latinoamericani e italiani, sono i vincitori dell’annuale concorso indetto dal Ministero degli Affari Esteri spagnolo e sono stati chiamati a realizzare un progetto dedicato all’Italia ed in particolare alla città che li ospita. Roma rimane sempre al centro della loro ricerca artistica, che quest’anno spazia dall’archeologia alla musica, dalla fotografia al cinema, dalla letteratura alla moda, dall’arte figurativa alle performance, mettendo in mostra tutta la loro creatività.

La Real Academia de España di Roma, 147 anni dopo la sua istituzione, continua a rinnovarsi come centro di produzione artistica e di conoscenza. Dal 1873, anno della sua nascita, sono stati 988 i borsisti che hanno vissuto a Roma, dando vita durante il loro soggiorno nella città ad importanti progetti e consolidando sempre più il ruolo dell’Accademia come centro di cultura spagnola all’estero.

 

Prenotazioni obbligatoria i fine settimana e per i gruppi tutti i giorni

Infoline: +39 06 5812806 – prenotazioni@accademiaspagna.org