“Ecosistema (alias Scatola per le scarpe)” workshop gratuito con Miguel Angel Tornero

UN WORKSHOP A CURA DI MIGUEL ANGEL TORNERO IN COLLABORAZIONE CON DOOR E LA ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA XACOBEO EN ROMA

L’ecosistema è per definizione un insieme di specie viventi, presenti in una determinata area, che interagiscono tra loro e con il materiale abiotico (non vivente), attraverso processi come la predazione, il parassitismo, la competizione e la simbiosi, ma anche  con l’ambiente in cui si disintegrano e diventano parte del ciclo dell’energia e dei nutrienti.

Tutti noi abbiamo da qualche parte un gruppo di immagini immagazzinate/accumulate che, puntualmente, potrebbero essere una sorta di autoritratto. Sia in modo inconsapevole e/o disordinato in qualche cartella del nostro computer (“download”, “i miei documenti”…) sia in modo più strutturato e/o pensato, magari in una cartella specifica o su piattaforme come Pinterest. Da tutte queste immagini otterremo la materia prima con cui elaboreremo questo esercizio; questo “ecosistema” basato su immagini condannate a comprendersi a vicenda con cui elaboreremo un mondo tutto nostro.

L’idea della “scatola di scarpe” nasce dall’idea di lavorare individualmente in un luogo che permetta un processo su piccola scala – domestico ma efficace – in cui alternare la fisicità delle immagini – che saranno stampate a discrezione dell’artista nella quantità e sul supporto che preferisce -, lo scatto fotografico e la post-produzione in una sorta di ibrido tra collage e still life contemporaneo.

Per questo motivo, la parte pratica del workshop sarà incentrata sull’intervento in un piccolo spazio/plateau/campo d’azione – non una scatola di scarpe in senso letterale, ma uno spazio di lavoro con caratteristiche simili – con l’intenzione di creare il proprio mondo con protagoniste queste immagini personali scelte in dialogo con qualsiasi altro materiale ritenuto opportuno – da oggetti reali a supporti dove tenere le immagini stampate – per ottenere un’unica immagine fotografica di questo particolare scenario/ecosistema che descriva uno o più dei propri “mondi”.

Oggetti e strumenti personali da portare: una macchina fotografica e un computer portatile, Stampe in formato diverso (A4 massimo), forbici, taglierini, colla, cartoncini, qualunque altro materiale venga ritenuto utile per creare il proprio mini ecosistema. Parte del materiale (con l’esclusione delle immagini) sarà anche disponibile presso Door.

Costo: gratuito

Numero partecipanti: 10-12 massimo

Per iscriversi: info@doitoriginalorrenounce.it (in copia a doitoriginalorrenounce@gmail.com)

Concerto di Pianoforte Salome Jordania – Concerto di Pianoforte XXI Concorso Internazionale Pianistico di Valencia Premio Iturbi

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VENERDÌ 6 MAGGIO ORE 19.00 Concerto di Pianoforte Premio Iturbi SALOME JORDANIA A. Scriabin e J. Brahms (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti)

Il Concorso Internazionale Pianistico di Valencia Premio Iturbi nasce nel 1981 per commemorare la memoria del pianista valenziano José Iturbi. Il Concorso Internazionale Pianistico di Valencia Premio Iturbi è una competizione di carattere biennale che ha tenuto la sua XX edizione nel 2017. Dopo una breve pausa, riprende la sua seconda tapa con la XXI edizione in giugno 2021, anno del suo 40 anniversario.

Salome Jordania iniziò gli studi all’età di sette anni nel suo paese nativo Tbilisi, in Georgia. In giovane età vinse la Competizione Nazionale di pianoforte di Georgia, seguita dalla Competizione Internazionale di Tbilisi e dall’ottava edizione della Competizione Televisiva Internazionale per giovani musicisti di Mosca. Inoltre, vinse il primo premio della Competizione Nazionale Chopin di Tbilisi e, successivamente, il Sindaco della città le conferì il premio speciale per il ruolo di Cultural Ambassador to Georgia.

Scarica qui il volantino con maggiori informazioni sul concerto

SCARICA IL PROGRAMMA DEL CICLO DI PRIMAVERA

OPEN STUDIOS 2022 – 19 maggio

PRESENTAZIONE DEI PROGETTI DEGLI ARTISTI RESIDENTI 2021/2022   

Giovedì 19 maggio 2022

ore 10.00 – 17.00 ingresso su appuntamento per gli operatori culturali e professionisti del settore: cristina.redondo@maec.es / info@accademiaspagna.org
ore 17.00 – 19.00 ingresso libero per il pubblico

Gli Open Studios sono l’occasione per conoscere da vicino la creatività dei borsisti dell’Accademia. Negli atelier dei residenti sarà possibile vedere i loro progetti, attualmente in corso d’opera, declinati secondo le tecniche artistiche prescelte, che per questa stagione spaziano dall’arte figurativa alla fotografia, dal teatro al cinema, dal fumetto alla moda, fino alla gastronomia.

Questo giorno sarà inoltre possibile vedere anche alcuni dei luoghi dell’Accademia solitamente chiusi al pubblico, come i giardini, la terrazza, il salone dei ritratti e la sala da pranzo del piano nobile.

Giovedì 19 maggio 2022 si rinnova l’appuntamento con gli OPEN STUDIOS della Real Academia de España en Roma, una giornata in cui sarà possibile visitare gli studi e i work in progress degli artisti in residenza presso l’Accademia per la stagione 2021/2022.

Dopo due anni di chiusura forzata a causa dell’emergenza sanitaria, sarà di nuovo possibile incontrare di persona gli artisti e conoscere in anteprima i loro processi creativi che li porteranno alla realizzazione dei loro progetti finali.

 

Come dichiara María Ángeles Albert De León, Direttrice dell’Accademia “Da quasi 150 anni le residenze in Accademia rappresentano per i borsisti una grande opportunità di crescita personale e artistica, oltre ad essere una vera e propria fucina di creatività che ha portato anno dopo anno a consolidare il ruolo della Real Academia de España di Roma come polo della cultura spagnola all’estero”.

 

Nel 2023 l’Accademia si prepara a festeggiare il suo centocinquantesimo anniversario, è dal 1873 infatti, che questa istituzione si è dedicata alla formazione di generazioni di artisti e intellettuali spagnoli e ibero-americani. Per questa speciale ricorrenza è previsto un fitto calendario di attività culturali e artistiche tra Italia e Spagna.

 

Nella giornata degli OPEN STUDIOS sarà possibile visitare gli atelier dei 22 artisti residenti (sono  1031 ad oggi i borsisti ospitati dall’Accademia in 149 anni di attività) vincitori di un bando di concorso indetto dal Ministero degli Affari Esteri spagnolo, e vedere i loro lavori attualmente in corso d’opera, che traggono ispirazione da Roma e la sua storia.

I lavori saranno successivamente presentati al pubblico in occasione della grande mostra finale, Processi 149, che verrà inaugurata il 15 settembre 2022.

 

Molto ricca e variegata la proposta culturale per questo anno accademico, che vede artisti e ricercatori esprimersi in svariate discipline, dalla scultura di David Bestué, a  Paradosso/Romolo di Sergio Arribas, progetto multidisciplinare legato alla Moda, a Carles Tarrasò che con il suo progetto Estetica della spezia esplora il ruolo della gastronomia come arte multisensoriale, da Manù Blàzquez, che  ha in programma Il Giardino di Euclide, un libro d’Artista realizzato con la tecnica dell’incisione a Isaias Griñolo con  un lavoro di videoarte ispirato ai graffiti, al progetto fotografico di Jorge Fuenbuena, ispirato e dedicato a Pasolini nel centenario della sua nascita. E ancora: Francisco Javier Muñoz, che vuole indagare la figura di José Manuel Aizpùrua e il suo legame con Roma, Alex Nogué che propone un lavoro dedicato al binomio cultura/natura ispirato ai dipinti della Villa di Livia, il progetto cinematografico di David Pérez dedicato alla Garbatella, al fumetto muto di Brais Rodriguez Still Life, al progetto di mediazione artistica di Leire San Martin Goikoetxea. Alla musica sono dedicati lo studio time.notime di Manuel Rodriguez Valenzuela che indaga la percezione del tempo nella musica e il lavoro di Daniel Moro, uno studio  di musicologia sull’influenza dell’Italia nella musica spagnola d’avanguardia.

 

Forte anche la presenza femminile, con Monica Gutierrez del collettivo Basurama che propone un’indagine sul tema dell’ibridazione applicata nell’arte, Elena Lavellés, con il progetto pittorico Ruina montium: una stratrigrafia aurea, Almudena Ramìrez-Pantanella  che con l’opera teatrale Arringa vuole avvicinarsi al teatro ludico romano, fino al cinema sperimentale di Marta Azparren e  alla scultura di Mireia C.  Saladrigues.

 

Sono inoltre quattro i borsisti provenienti da paesi latinoamericani: Diego Aramburu, drammaturgo boliviano con il progetto teatrale A occhi chiusi, Daniel de la Barra, peruviano, con un lavoro pittorico Questo non è un paesaggio: pittura di viaggio e dialoghi dell’esilio, lo scrittore argentino Manuel Ignazio Moyano, con un saggio letterario su J. Rodolfo Wilcock e dal Messico Luisa Irazù Lòpez Campos con un interessante studio dedicato alla Conservazione del Patrimonio e ai giovani.

 

Riprendono inoltre quest’anno le visite aperte al pubblico- “Siamo felici – continua Albert – di aprire le porte della nostra Academia non solo agli addetti ai lavori ma di offrire al pubblico l’opportunità di avvicinarsi e conoscere i lavori dei nostri residenti”. Oltre agli studi degli artisti sarà possibile vedere anche alcuni dei luoghi dell’Accademia, solitamente chiusi al pubblico, come il chiostro, i giardini, la terrazza, il salone dei ritratti e la sala da pranzo del piano nobile.

 

La Real Academia de España en Roma, istituzione dipendente dell’Ambasciata di Spagna in Italia, svolge da sempre un ruolo fondamentale e strategico per la politica culturale spagnola all’estero.

Piattaforma culturale e centro di produzione e innovazione artistica ha come obiettivo primario quello di proiettare e diffondere la cultura creativa a livello internazionale.

Dal 2016 gode del supporto dell’Agencia Española de Cooperación Internacional para el Desarrollo (becas MAEC – AECID).

Notte dei Musei 2022

 

ORARIO 20:00 – 02:00 (ultimo ingresso 01.00)⁣

Sabato 14 maggio, dopo due anni di interruzione a causa della pandemia, torna la Notte dei Musei

La Academia realizzerà un’apertura straordinaria del terrazzo che si affaccia sulla città di Roma, dove si presenta un’installazione luminosa di @alancarrasco.art in omaggio a Pier Paolo Pasolini nell’anno del centenario della sua nascita.⁣

Inoltre, sarà possibile visitare la mostra in corso Interventi architettonici sul patrimonio di EMBT 1992 – 2022⁣

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aLAN CARRASCO PASOLINI

TRAME DELLA MEMORIA NOTTE

 

 

LE DUE DIFFERENTI FASI DELLA TENSIONE- omaggio a Pier Paolo Pasolini

Il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, intellettuale e creativo tra i più complessi e rilevanti del XX secolo ricorre quest’anno. Per questa occasione la Academia de España en Roma presenta l’opera di Alan Carrasco (RAER 2020-21) che si affacia su Roma.

Il 14 novembre 1974, appena un anno prima del suo assassinio, Pier Paolo Pasolini scrisse il suo famoso “testo corsaro” intitolato “Cos’è questo golpe? Io so” sul quotidiano Il Corriere della Sera. Nel contesto dei turbolenti Anni di piombo italiani, l’autore sosteneva di conoscere “i nomi di coloro che controllavano le due diverse – anzi, opposte – fasi di tensione”, in riferimento ai nomi dietro la responsabilità, materiale e intellettuale, delle stragi che erano state orchestrate fino a quel momento. Per sottolineare il carattere premonitore della scrittura di Pasolini, quest’opera allude agli attentati di Piazza Fontana (12 dicembre 1969) e della Stazione Centrale di Bologna (2 agosto 1980), una macabra parentesi che è comprende molta della violenza di quel periodo.

L’insegna di neon è visibile dalla Via Crucis che collega Piazza San Pietro in Montorio e Via Garibaldi, così come da altre zone del Trastevere. L’opera, basata su un frammento della dichiarazione di Pasolini, è stata riprodotta nel carattere della sua macchina da scrivere, la Olivetti Lettera 22. L’impianto rimane spento durante tutta la giornata, tranne nel tempo che va dalle 16:37 alle 10:25, i rispettivi orari dei suddetti attacchi.


ALÁN CARRASCO

Alán Carrasco è un artista visivo e ricercatore di dottorato. La sua produzione artistica è concettualmente legata al suo lavoro di ricerca teorica. Così, il suo lavoro si concentra sui meccanismi di costruzione delle narrazioni ufficiali, prestando particolare attenzione alle strategie narrative come l’induzione selettiva della memoria e dell’oblio e la funzione dell’iconoclastia. È particolarmente interessato ai margini delle narrazioni storiche e all’analisi delle ragioni per cui certi aspetti e attori sono stati sistematicamente eliminati da esse. In progetti recenti ha anche lavorato con quelle che chiama “possibilità della storia”, cioè eventi di cui non siamo sicuri della plausibilità ma che sono, in ogni caso, plausibili.

Il suo lavoro è stato esposto al MACBA Museu d’Art Contemporani de Barcelona; CAB Centro de Arte Contemporáneo de Burgos; Sala Amós Salvador, Logroño; Maus Contemporary, Birmingham; Whitebox Harlem, New York; BIENALSUR Bienal Internacional de América del Sur; Lo Pati Centre d’Art de les Terres de l’Ebre; Centro de Cultura Contemporánea Hiriartea de Pamplona/Iruñea; Württembergischer Kunstverein, Stuttgart; Centro Cultural de España en Lima; Arts Santa Mònica, Barcelona; e l’Accademia spagnola di Roma, tra gli altri. Ha ricevuto diverse sovvenzioni e premi, come il MAEC-AECID Grant per una residenza d’artista presso l’Accademia di Spagna a Roma (2021), il MANGO Award per il miglior artista emergente durante la Swab Barcelona Art Fair (2020), le residenze di scambio tra Casa de Velázquez e Hangar (2019), l’Art Nou Award per la migliore mostra personale (2019), il SAC – FiC Residency Programme (2018) o l’Agata Baum de Bernis Grant per artisti del Goethe Institut e il Baden Württemberg-Catalunya Grant (2016).

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PROGRAMMA “CREATIVITÀ, CULTURA E SOSTENIBILITÀ” – conversazione

20 aprile ore 18.00

Nell’ambito del Ciclo di conferenze organizzato dalla Consejería Cultural de la Embajada de España en Roma: “2022 Spagna e l’era globale: V Centenario della circumnavigazione. Sfide del XXI secolo”

In presenza/Online: in presenza presso l’Accademia + trasmmisione in streaming del evento sul Facebook della Academia 

Programma:
-Presentazione di Ángeles Albert
-Dialogo tra Blanca de la Torre e Alfons Martinell
-Interventi delle borsiste residenti invitate: Elena Lavellés e Mónica Gutiérrez
-Dibattito aperto al pubblico

La Real Academia de España en Roma presenta il programma “Creatività, Cultura e Sostenibilità”, diretto da Blanca de la Torre e Alfons Martinell, con la volontà di creare uno spazio di riflessione in comune sull’importanza delle pratiche creative per gli ecosistemi culturali sostenibili. All’interno di questo programma si propongono due diverse attività:

La prima, aperta al pubblico, è il dialogo intitolato “Creatività, Cultura e Sostenibilità nell’Era Globale”, che avrà luogo il prossimo 20 aprile alle ore 18 nell’ambito del ciclo di conferenze organizzato dalla Consejería Cultural de la Embajada de España en Roma: “2022 Spagna e l’era globale: V Centenario della circumnavigazione. Sfide del XXI secolo”.

Il formato consisterà in un dialogo tra i due direttori del programma, Blanca de la Torre e Alfons Martinell, in un incontro online che potrà essere seguito sia in streaming, dalla nostra pagina Facebook, che in presenza presso l’Accademia. Cominceranno con l’analisi delle loro diverse idee sui rapporti tra cultura, globalizzazione e sostenibilità per poi far confluire le loro riflessioni su politiche e pratiche culturali e creative concrete. A seguire, si darà voce a due delle borsiste residenti di quest’anno in Accademia, le cui modalità sono già profondamente intrise dell’idea di sostenibilità: Mónica Gutiérrez e Elena Lavellés. Una volta conclusi i loro interventi, la parola passerà al resto dei residenti e al pubblico presente.

 

Biografie

Alfons Martinell
Direttore onorario della Cattedra Unesco: Politiche Culturali e Cooperazione. Membro accademico della Red Española para el Desarrollo Sostenible (REDS) (Rete Spagnola per lo Sviluppo Sostenibile), SDSN in cui dirige la Comunità di conoscenza e pratica su Cultura e Sviluppo Sostenibile. Membro del Consiglio Direttivo del Cercle de Cultura di Barcellona e fondatore del Laboratorio Iberoamericano di Ricerca e Innovazione in Cultura e Sviluppo con sede a Cartagena de Indias (Colombia) e Girona. Dal 2004 al 2008 è stato direttore generale di Relazioni Culturali e Scientifici nel Ministero di Affari Esteri e Cooperazione.

Blanca de la Torre
Lavora nelle intersezioni tra arte, studi culturali, ecologia e pratiche sostenibili. In questo momento è curatrice della XV Biennale di Cuenca (Ecuador) e Responsabile dell’Aula Sostenibile del CAAM, un programma permanente dedicato all’arte e alla sostenibilità presso il Museo de Arte Contemporáneo de Las Palmas de Gran Canaria. Si occupa inoltre della curatela di mostre in musei come il MOCAB a Belgrado (Serbia) e a Pori (Finlandia). È stata a capo di mostre e progetti (2009-2014) e curatrice nel Museo ARTIUM (Vitoria-Gasteiz, Spagna) e successivamente è stata curatrice di mostre in musei internazionali (Carrillo Gil, Città del Messico; Kunstverein Salisburgo; LAZNIA, Gdansk; MACO, Oaxaca; MUSAC, León; National Gallery, Delhi; EFA New York; CentroCentro, Alcalá 31 e Fernán Gómez, Madrid, etc). È direttrice di progetti, professoressa e pubblica e impartisce regolarmente conferenze su arte e sostenibilità.

 

CCS Póster ESP

Ciclo “IL CAMMINO SI FA CAMMINANDO. Itinerari per la Roma degli esuli spagnoli”

Sabato 9 aprile, alle 10:45.

Punto di ritrovo: Piazza Farnese.
Lingue dell’itinerario guidato: spagnolo e italiano.
Durata: 2 ore.

Si consiglia di prenotare: prenotazioni@accademiaspagna.org

A partire dagli anni ’50, si stabilì a Roma una piccola e multiforme comunità di intellettuali e artisti esuli spagnoli. Tra di essi, le sorelle María e Araceli Zambrano, Diego de Mesa, Enrique de Rivas, Ramón Gaya, Rafael Alberti e María Teresa León, solo per citarne qualcuno.

Per gli esuli spagnoli la capitale italiana non fu un semplice luogo di rifugio e di sopravvivenza, ma anche fonte di ispirazione per le loro opere. Stando a Roma, essi crearono e ricrearono la città tra la memoria, la nostalgia, il dissenso e la speranza.

Cosa cercavano gli esuli nelle strade, nelle piazze e nelle rovine romane? Cosa trovarono nel cielo, negli alberi e nelle taverne?

Roma fu per loro una città sensuale come un frutto maturo, viva e vitale, sfacciata nella sua bellezza, ma anche malinconica e divoratrice. Una città in cui è possibile seguire le tracce di chi ha osato pensare e sentire fuori dai canoni. Una città che ci ricorda che è possibile ricominciare dalle rovine. Una città per riflettere sull’esilio.

Elena Trapanese, borsista residente (2017-2018) e docente presso l’Universidad Autónoma di Madrid, guiderà i partecipanti in una terza passeggiata letteraria e poetica attraverso la Roma eterodossa degli esuli spagnoli.

 

Attività realizzata in collaborazione con il Progetto di Ricerca “Narrativas en transición: filosofía, literatura y ciencias sociales hacia la construcción de un Estado democrático” (SI1/PJI/2019-00307) dell’Universidad Autónoma di Madrid.

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IED FACTORY 2022 – 25 MARZO

I MISS YOU. DESIGN OTRE IL CONSENSO

300 studenti di IED Roma e 16 artisti internazionali lavorano insieme per una settimana su progetti trasversali tra arte e design. Performance dal vivo, video-installazioni, sfilate sonore: le opere create saranno presentate al MAXXI il 25 marzo durante un evento aperto al pubblico.

FINAL SHOW:
Venerdì 25 marzo, ore 19
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Via Guido Reni 4A, Roma
Ingresso su prenotazione a p.r@roma.ied.it fino a esaurimento posti

Roma, 15 marzo 2022 – Dal 21 al 25 marzo va in scena IED Factory. La XIII edizione dell’annuale settimana di workshop trasversali coinvolge 300 studenti dei secondi anni di Design, Moda, Arti Visive e Comunicazione dell’Istituto Europeo di Design di Roma e 16 artisti provenienti da 6 Paesi. Un’esperienza didattica e generativa che si conclude il 25 marzo alle 19 con la presentazione dei 16 progetti finali in un evento gratuito e aperto al pubblico negli spazi espositivi del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo.

“È con grande piacere che accogliamo al MAXXI IED Factory, progetto con il quale condividiamo pienamente lo spirito trans-disciplinare”, dichiara Domitilla Dardi, Senior Curator per il Design del MAXXI. “Il Museo nazionale delle arti del XXI secolo contempla già nel suo nome il superamento delle barriere disciplinari e sin dall’inizio sostiene il confronto e il dialogo. Esattamente come la Scuola va a stimolare il lavoro di concerto tra artisti e designer”.

Performance, video-installazioni, sfilate sonore, collage artistici, nati dalla sinergia tra studenti/esse e artisti/e, riflettono sul tema I miss you. Design oltre il consenso. Il titolo si ispira alla performance del 2003 di Franko B: la sfilata della sofferenza sulla passerella della Tate come atto di ribellione e sfida al mondo della moda. “In un tempo in cui, come sostiene il filosofo tedesco-coreano Byung-Chul Han, il dolore e le alternative scomode fanno paura, il design deve dare spazio a quanto non trova consenso nel pensiero dominante, ascoltando voci spesso invisibili, alimentando sguardi liberi e pensieri tanto ribelli quanto profondi”, dichiara Laura Negrini, Direttrice di IED Roma.
Da questo nucleo allo stesso tempo fisico (il corpo) e concettuale (la mancanza, il dissenso) crescono e si diramano le opere che saranno presentate al MAXXI il 25 marzo. La regista Adele Tulli parte dal corpo come intima soggettività e strumento politico che incarna strutture di potere; l’attivista e giornalista afro-olandese Janice Deul lavorerà sugli stereotipi, le esclusioni e l’eurocentrismo nella moda; il dj tedesco Stefan Goldmann dirigerà una sfilata sonora; l’artista e designer olandese Julia Janssen porterà al centro del laboratorio il rapporto fra social media, social equity, big data e identità digitali; la pittrice Laura Federici studierà insieme agli studenti un allestimento per portare l’arte nel carcere di Regina Coeli.
Per individuare gli artisti internazionali che potessero guidare i giovani designer nell’interpretazione del tema e nell’esposizione finale al MAXXI, IED ha avviato una collaborazione con Ambasciate in Italia e Istituti di Cultura. Partner speciali di IED Factory 2022 sono infatti Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia, Centro Ceco di Roma, Istituto Polacco di Roma e Real Academia de España en Roma. I 16 artisti curatori di IED Factory sono Agnes Questionmark (Agnes?), Basurama, Anouk Chambaz, Janice Deul, Jan Drozda, Laura Federici, Stefan Goldmann, Piotr Hanzelewicz, Julia Janssen, Naessi, Parasite 2.0, Vincenzo Pizzi, Marta Roberti, Davide Savorani, Stalker, Adele Tulli con Ludovica Fales.

LE DUE DIFFERENTI FASI DELLA TENSIONE – Alán Carrasco

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA

OPERA


LE DUE DIFFERENTI FASI DELLA TENSIONE (2021)

Installazione. Insegna di neon a LED, trasformatori, raccordi in acciaio e installazione elettrica.

32 x 1100 cm.

Il 14 novembre 1974, appena un anno prima del suo assassinio, Pier Paolo Pasolini scrisse il suo famoso “testo corsaro” intitolato “Cos’è questo golpe? Io so” sul quotidiano Il Corriere della Sera. Nel contesto dei turbolenti Anni di piombo italiani, l’autore sosteneva di conoscere “i nomi di coloro che controllavano le due diverse – anzi, opposte – fasi di tensione”, in riferimento ai nomi dietro la responsabilità, materiale e intellettuale, delle stragi che erano state orchestrate fino a quel momento. Per sottolineare il carattere premonitore della scrittura di Pasolini, quest’opera allude agli attentati di Piazza Fontana (12 dicembre 1969) e della Stazione Centrale di Bologna (2 agosto 1980), una macabra parentesi che è comprende molta della violenza di quel periodo.

L’insegna di neon è visibile dalla Via Crucis che collega Piazza San Pietro in Montorio e Via Garibaldi, così come da altre zone del Trastevere. L’opera, basata su un frammento della dichiarazione di Pasolini, è stata riprodotta nel carattere della sua macchina da scrivere, la Olivetti Lettera 22. L’impianto rimane spento durante tutta la giornata, tranne nel tempo che va dalle 16:37 alle 10:25, i rispettivi orari dei suddetti attacchi.

BIOGRAFIA


ALÁN CARRASCO

Alán Carrasco è un artista visivo e ricercatore di dottorato. La sua produzione artistica è concettualmente legata al suo lavoro di ricerca teorica. Così, il suo lavoro si concentra sui meccanismi di costruzione delle narrazioni ufficiali, prestando particolare attenzione alle strategie narrative come l’induzione selettiva della memoria e dell’oblio e la funzione dell’iconoclastia. È particolarmente interessato ai margini delle narrazioni storiche e all’analisi delle ragioni per cui certi aspetti e attori sono stati sistematicamente eliminati da esse. In progetti recenti ha anche lavorato con quelle che chiama “possibilità della storia”, cioè eventi di cui non siamo sicuri della plausibilità ma che sono, in ogni caso, plausibili.

Il suo lavoro è stato esposto al MACBA Museu d’Art Contemporani de Barcelona; CAB Centro de Arte Contemporáneo de Burgos; Sala Amós Salvador, Logroño; Maus Contemporary, Birmingham; Whitebox Harlem, New York; BIENALSUR Bienal Internacional de América del Sur; Lo Pati Centre d’Art de les Terres de l’Ebre; Centro de Cultura Contemporánea Hiriartea de Pamplona/Iruñea; Württembergischer Kunstverein, Stuttgart; Centro Cultural de España en Lima; Arts Santa Mònica, Barcelona; e l’Accademia spagnola di Roma, tra gli altri. Ha ricevuto diverse sovvenzioni e premi, come il MAEC-AECID Grant per una residenza d’artista presso l’Accademia di Spagna a Roma (2021), il MANGO Award per il miglior artista emergente durante la Swab Barcelona Art Fair (2020), le residenze di scambio tra Casa de Velázquez e Hangar (2019), l’Art Nou Award per la migliore mostra personale (2019), il SAC – FiC Residency Programme (2018) o l’Agata Baum de Bernis Grant per artisti del Goethe Institut e il Baden Württemberg-Catalunya Grant (2016).

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JUAN LUIS MORAZA, INSTANTS SHARES

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA

INSTANTS SHARES

Libro d’artista con tre stampe originali relative a tre emissione di tempo: chronon, anthropon e aeternon.

Autore: Juan Luis Moraza

Tecnica: fotoincisione, intervento e manipolazione

Donazione dell’artista (2 marzo 2022)

 

La dedizione dell’artista è allo stesso tempo l’epitome del lavoro e la sua dissoluzione nel momento pieno della creazione. L’operosità naturale della vita si intensifica dove supera la necessità nel desiderio. Ma la produttività toglie l’eccellenza del lavoro. Negli ultimi anni ho fatto diverse esposizioni sulla nozione di “lavoro assoluto”, osservando come tutta la nostra esistenza nelle società contemporanee si sia trasformata in produttività: lavoriamo le nostre emozioni, lavoriamo il nostro corpo, le nostre relazioni, le nostre forme di riposo, lavoriamo la nostra immagine e il nostro futuro. Stiamo ammettendo una progressiva estensione del tempo e dello spazio di lavoro, delocalizzato e senza orari; il tempo del processo è sostituito dall’istantaneità del risultato o dal ritardo strategico del progetto; e abbiamo imparato a trasformare il nostro tempo libero in un sacrificio senza remunerazione: se non contribuisce all’aumento della ricchezza, vivere viene considerato una forma di pigrizia.

A queste indagini sull’esperienza del lavoro appartiene l’edizione della PRIMA SERIE di banconote della BANCA INTERNAZIONALE DEL TEMPO DI LAVORO, presentata lo scorso gennaio 2020 nella mostra “tripalium” alla Galleria Espacio Mínimo di Madrid. In essi, è stata provata una riflessione sulla capitalizzazione e la simbolizzazione del tempo. In più di venti lingue, banconote con diversi valori temporali, da 0,0001 secondi a 500.000 ore… mostravano iconografie complesse e piccoli inganni allegorici, secondo il tipo di strategie simboliche tipiche della grafica utilizzata dagli Stati da quando assunsero il monopolio dell’editoria monetaria: in ognuna di esse, la scelta di ogni dettaglio (lingua, valore, firme, tipografia, icone, ornamenti) configurava una narrazione specifica.

INSTANTS SHARES, il titolo comune delle 3 opere create in questa occasione per The Print Subscribers Club, si presenta come un nuovo saggio sull’esperienza e il significato del tempo, e sul modo frattale in cui il tutto è incluso in ogni parte. Pubblicare lavori grafici significa sempre condividere, essere parte di qualcosa. E ho pensato che questo progetto fosse un’opportunità per intensificare quell’esperienza di reciprocità e collaborazione. È in questo senso che l’edizione di AZIONI DI ISTANZE si offre come simbolo: nella sua origine greca alludeva al frammento di un recipiente che, dopo una cena tra amici, veniva rotto affinché ognuno di loro potesse conservare lo σύμβολον – emblema, insegna e contratto – dell’amicizia. Per il resto, ciò che si condivide, ciò che si offre e ciò che si riceve, ciò che si contesta e ciò che si sottrae, ciò che si trova, ciò che si ha e ciò che si perde, è sempre il tempo, attorno al quale si concentrano le associazioni e i conflitti umani: perché la vita consiste nell’intensità e nella qualità dell’esperienza del tempo.

Ogni titolo di ciascuna delle tre trasmissioni di istanti implica quindi la condivisione di un tempo reale, immaginario e simbolico. Le tre trasmissioni compongono una sorta di trilogia: (I) la fugacità dell’istante, che sfugge alla coscienza ed è evocata nelle esperienze transtemporali dell’estasi corporea, emotiva o intellettuale; (II) il corso della vita, e il suo limite irrevocabile; (III) l’ampiezza incommensurabile, il punto di fuga di tutti i calcoli e idealizzazioni sull’infinito.

 

BIOGRAFiA DEL ARTISTA

JUAN LUIS MORAZA

Borsista RAER 1991-1992

1960 (Vitoria, Spagna)

Vive e lavora a Madrid.

Juan Luis Moraza espone dal 1980 e occupa un posto rilevante tra gli artisti spagnoli, con opere in importanti musei e collezioni nazionali e internazionali. Ha rappresentato la Spagna all’Expo92 di Siviglia, alla Biennale di San Paolo nel 1994, alla Biennale Internazionale di Grafica di Lubiana nel 1995 e ha presentato il suo lavoro alla Biennale di Venezia nel 2001. Le sue ultime mostre personali includono “tripalium” (Espacio Mínimo. Madrid, 2020), “de oficio” (Estrany-de la Mota. Barcellona, 2017), “trabajo absoluto” (MAC. Coruña. 2016), “república” (Reina Sofía. Madrid, 2014); “IMPLEJIDADES” (Montehermoso. Vitoria, 2009), S¡ (Elba Benítez. Madrid, 2004); “Interpasividad” (K.M. San Sebastián, 1999)… I suoi lavori come saggista includono “Estética del límite. Marcos y pedestales como dispositivos de discontinuidad”, “Corduras” (2008), “Ornamento y Ley” o “MA(non é)DONNA. Imágenes de creación, procreación y anticoncepción”, insieme a numerosi saggi in libri collaborativi, riviste specializzate e cataloghi. Ha curato mostre come “Incógnitas: cartografías del arte contemporáneo en Euskadi” (Guggenheim Bilbao, 2007), “El retorno de lo imaginario. Realismos entre XIX y XXI” (Museo Reina. Madrid, 2010), e “Tesoro público. Economías de realidad” (ARTIUM. Vitoria, 2012).