Santiago Ydáñez

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA│MOSTRA DI NAVE OPORTO 

Dal 29 gennaio al 30 aprile 2022

 

OPERA


San Pietro non ci è arrivato vivo, 2021

Acrilico su carta Fabriano 300 gr.

150 x 110 cm.

Clicca qui per ascoltare l’artista. 

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Il carattere narrativo e provocatorio della pittura di Ydañez si prospetta in questo progetto come un racconto storico di credenze, martiri, gesti reali e altri regali, lotte per la fama e le mitologie che li alimentano, che non sono altre che quelle del sistema di pensiero occidentale.

San Pietro morì crocifisso capovolto, non sentendosi degno di esalare l’ultimo respiro nella stessa posizione di Gesù Cristo. Con lui cominciò una nuova stirpe ecclesiastica, che sebbene agli inizi avesse mirato a diffondere il messaggio cristiano, a Roma avrebbe raggiunto le dimensioni di uno stato politico ed economico, ponendo le basi della nostra società. Questa dimensione ideologica così legata alla sfera terrena è la stessa che condividevano monarchi come i Re Cattolici, che decisero di erigere un monumento commemorativo sull’altura della città romana su cui era stato martirizzato l’apostolo.

Il tempietto non soltanto serviva come luogo di culto, ma aveva anche una funzione iconologica per la rappresentazione del potere, dell’innovazione e dello sviluppo del loro regno, come si percepiva nel fatto che scommettessero sulle tendenze architettoniche più avanzate dell’epoca. Pertanto il tempietto circolare di Bramante diventava il simbolo del progresso scientifico dei loro tempi. Ma, diventando sede, secoli dopo, dell’Accademia di Spagna, oltre a specchio in cui mostrare il potere culturale degli artisti spagnoli, la sua immagine era al tempo stesso quella dell’apice di una carriera di successo. Sebbene come ci ricorda Santiago Ydáñez… il suo intestatario non se l’è mai goduto.

 

BIOGRAFIA


SANTIAGO YDÁÑEZ

Jaén, 1967.

Laureato in Belle Arti presso l’Universidad de Granada, ha svolto dei laboratori, tra gli altri, con Juan Genovés e Mitsuo Miura.

La sua opera è stata esposta: CAC de Málaga, Villa di Livia (Roma), Whitebox Art Center (Pechino), Museo Lázaro Galdiano (Madrid), Dillon Gallery (New York), CAAM (Gran Canaria), Galería Invaliden1 (Berlino), Fundación Chirivella Soriano (Valencia), Künstlerhaus Bethanien (Berlino), Antigua Iglesia de la Compañía de Jesús (Caravaca de la Cruz, Murcia), Galería S.E. (Bergen, Norvegia), Instituto de la Cultura y de las Artes de Sevilla (Siviglia), Instituto Cervantes (Palermo, Italia), Goethe Institut, Instituto Cervantes (Stoccolma), Fundación Canaria para el Desarrollo de la Pintura (Las Palmas de Gran Canaria), BASF Kulturhaus (Schwarzheide, Germania), Ge Galería (Monterrey, Messico), Galería Martin Mertens (Berlino), tra gli altri.

Ha ricevuto importanti distinzioni ed è attualmente uno dei giovani pittori spagnoli con più visibilità internazionale. Ha ottenuto tra gli altri il Premio de Pintura ABC nel 2002 e il Premio de Pintura Generación 2002 di Caja Madrid, la borsa di studio del Colegio de España a Parigi del Ministero di Cultura nel 2001, la borsa di studio della Fundación Marcelino Botín nel 1998, la borsa di studio della Academia de España en Roma nel 2016 e il 33° Premio de Pintura BMW nel 2018.

La sua opera si trova nelle collezioni della Fundación Botín (Santander), Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Madrid), Colección DKV, CAC di Malaga, Museo Sofía Ímber (Caracas, Venezuela), Diputación de Jaén, Colección L’Oréal, (Madrid), Colección ABC (Madrid), Centro Atlántico Museo de Arte Contemporáneo de Las Palmas (Gran Canaria), Colección CGAC (Galizia), Fundación Chirivella Soriano (Valencia), tra gli altri.

Attualmente vive e lavora tra Berlino e Jaén.

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Miki Leal

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA│MOSTRA DI NAVE OPORTO

Dal 29 gennaio al 30 aprile 2022

 

OPERA


Attraverso il vetro

Un uomo che guarda un vetro potrebbe trattenersi nel riflesso o andare oltre, se ne avesse il desiderio, e scorgere dunque il cielo

George Herbert, 2022

Vinile su vetro.

364 x 450 cm.

Clicca qui per ascoltare l’artista. 

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Il primo intervento di “Occupare la casa” cambia il nostro sguardo, lo tinge e provoca interferenze, alterando la vista privilegiata che si ha di Roma dalle vetrate della RAER. L’artista Miki Leal cerca e unisce diversi riferimenti culturali del suo patrimonio personale e del suo legame con la capitale italiana per trasformare le lastre di vetro in un grande dipinto traslucido. Il punto di partenza si colloca proprio all’orizzonte del paesaggio che possiamo osservare: i cartoni, bozzetti scala 1:1, che Henri Matisse realizzò per la Chapelle du Rosaire de Vence (Francia) donati ai Musei Vaticani. Il pittore francese realizzò quel progetto alla fine della sua vita su richiesta dell’amica Monique Bourgeois, infermiera che lo accudì durante una convalescenza e all’epoca religiosa domenicana in quell’istituzione. L’opera di Leal funge sia da sipario teatrale che da gigantesco caleidoscopio multicolore che unisce velatamente l’Alice di Lewis Carroll alla psicologia sociale di George Herbert Mead e alla sua teoria sull’interazione simbolica di parole e gesti che articolano la vita in società. Un atteggiamento e una coscienza trasgressiva che invita a riflettere sui rapporti tra arte e società.

 

BIOGRAFIA


MIKI LEAL

Nasce a Siviglia, nel 1974.

Laureato in Belle Arti presso l’Universidad de Sevilla.

Nel corso della sua carriera la sua opera è stata riconosciuta in ambito nazionale e internazionale, presente in numerose mostre in gallerie e musei spagnoli tra cui vanno menzionate: F2 Galería, Galería Rafael Ortíz, Galería Fúcares, Galería Magda Bellotti, Centro Federico García Lorca, Centro Andaluz de Arte Contemporáneo, MUSAC, Artium, tra gli altri; e in gallerie internazionali come Track 16 Gallery, Santa Monica, USA; Galerie Maribel López, Berlino, 3+1 Arte Contemporânea, Real Academia de España en Roma.

Lavorando sempre sulla carta, Miki Leal sviluppa una raffigurazione astratta molto personale con sfumature pop e oniriche. Come se si trattasse di fantasie, le scene che crea con una depurata tecnica pittorica sono sogni di forme e colori estratti direttamente dalle tribolazioni della mente dell’artista. Il suo metodo di lavoro utilizza l’associazione per trovare elementi da sviluppare con l’energia, la forza e la versatilità che caratterizzano la sua pittura. “Sono passato per diversi processi creativi, anche se è sempre stato un processo da pittore astratto, poiché parto sempre dal bianco. L’importante è tirare il filo finché non si configura un qualcosa che alluda a elementi che hai nella testa, presenti in quel momento”.

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Irma Álvarez – Laviada

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA│MOSTRA DI NAVE OPORTO 

Dal 29 gennaio al 30 aprile 2022

 

OPERA


Piedistallo 7, 2019.

Truciolato e MDF.

37x 43 x 43 cm.

 

Piedistallo 8, 2020.

Truciolato e MDF.

57,5 x 43 x 43 cm.

 

Piedistallo 10, 2021.

Truciolato e MDF.

52,5 x 43 x 43 cm.

Clicca qui per ascoltare l’artista.

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La riflessione sul significato di essere artista, qual è il suo lavoro, come qualificare un’opera d’arte o come misurarne il riconoscimento, è parte di molti degli interventi di Occupare la casa. L’artista Irma Álvarez-Laviada lo fa partendo da un’infiltrazione molto sottile, che potrebbe passare inosservata, poiché gioca con le tensioni generate tra l’oggetto e il vuoto, ma anche perché usa i materiali strutturali del proprio fare artistico, quelli che essendo quotidiani molte volte vengono disprezzati.

In tal senso, questa serie di piedistalli sono le opere di per sé, senza necessità di “esercitare la loro funzione” di sostenitrici di scultura. Formate da diversi strati di MDF, tagliate e impilate, si rivelano come sostanziali nel loro stare, mescolate tra opere classiche della collezione dell’Accademia. Con un’eccezione, il busto del prozio Manuel Álvarez-Laviada, scultore e residente a sua volta alla RAER all’inizio del XX secolo. Genealogie, oblii e convalide che operano all’interno del sistema dell’arte, al di là del fare quotidiano del quale gli studi d’artista sono testimoni.

 

BIOGRAFIA


Irma Álvarez – Laviada

Laureata in Belle Arti all’Universidad de Vigo, vive e lavora a Madrid. Il suo lavoro è stato esposto sia in Spagna che nel resto dell’Europa, nonché Seul, Stati Uniti, Porto Rico o Messico, paese nel quale lavora con la Galería Agustina Ferreyra. Ha ricevuto borse di studio da Cajastur, la Residencia de Estudiantes di Madrid o il Colegio de España a Parigi. Nel 2012 ottiene la borsa di studio della Real Academia de España en Roma e nel 2014 la borsa di studio della Casa de Velázquez. Nel 2017 riceve una delle otto borse di studio per sviluppo di progetti artistici della Fundación Marcelino Botín; sempre nello stesso anno il Ministero di Cultura francese (Culturefrance), le conferisce una borsa di studio per una residenza alla Cité Internationale des Arts di Parigi.

Nell’ultimo periodo ha esposto in mostre personali presso la Galería Luis Adelantado (Valencia), la Fundación RAC (Galizia) o la Ciudad de Cultura de Santiago de Compostela (Galicia). Recentemente ha esposto nella Fundación Cerezales de León “El espacio entre las cosas”  e ha realizzato un duo project con l’artista Mirem Doiz nella Galería Rita Urso di Milano.

La sua opera si trova in diverse collezioni pubbliche e private come la collezione Pilar Citoler, Colección DKV, Colección Mariano Yera, Colección Cervezas Alhambra, Ministerio de Cultura, AECID, Fundación Masaveu, Ayuntamiento de Madrid, Fundación Talens, Museo de Bellas Artes del Principado de Asturias, Academia de España en Roma, Berezdivin Collection di Porto Rico, etc.

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FABBRICARE NELL’EMERGENZA. IL MONDO MAKER E LA SFIDA DEL COVID-19

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Il programma di ricerca triennale Agire nell’Emergenza, ormai prossimo a compiere un anno di traiettoria, ha già prodotto una serie di interessanti analisi riguardanti in generale la capacità di azione del design (nel suo senso più ampio di progetto), delle arti visive e delle scienze sociali di fronte alla sfida del Covid-19.

All’interno di questo quadro d’insieme, la mostra “Fabbricare nell’emergenza”- concentrandosi sul lavoro di alcune/i makers provenienti da ambiti vicini alle unità di ricerca coinvolte nel programma, sia in Spagna che in Italia – si propone di gettar luce su alcuni dei modi in cui il mondo della fabbricazione digitale si è mobilitato, dalla primavera 2020 ad oggi, per far fronte all’emergenza pandemica.

Questo impegno naturalmente ha riguardato in primo luogo l’ambito biomedicale, con la produzione delle ormai note valvole per i respiratori artificiali delle unità di terapia intensiva, ma anche di mascherine e visiere per la protezione dal contagio di operatori sanitari e altre categorie particolarmente esposte al rischio. Pur nelle difficoltà di un quadro normativo che in molte occasioni finisce per limitare fortemente il loro campo di azione – si pensi ad esempio alla questione dei brevetti e alla compatibilità dei vari artefatti autoprodotti con gli standard di sicurezza vigenti a livello nazionale e sovranazionale – le/i makers sono spesso riuscite/i a intervenire con molta più rapidità ed efficacia rispetto a quanto abbiano fatto le filiere produttive dell’industria tradizionale, pesantemente inficiate dai diversi lockdown proprio per la loro dipendenza sistemica da complesse reti di approvvigionamento e distribuzione globale.

Il biomedicale, pur nella sua centralità, non è comunque stato l’unico ambito in cui le/i makers hanno offerto e continuano ad offrire contributi significativi riguardo all’attuale condizione pandemica: di grande interesse sono anche le sperimentazioni con oggetti e artefatti che, in diverso modo e misura, hanno cercato e cercano di fornire soluzioni – o semplicemente di porre interrogativi, in un’ottica speculativa – riguardanti le nuove condizioni e i nuovi rituali di una quotidianità che da ormai più un anno e mezzo ci appare inevitabilmente trasformata.

Da questa prospettiva, il Covid-19 costituisce un’occasione, una sorta di dispositivo ottico che permette – pur nella sua condizione immediata di “urgenza” – di avere una visione d’insieme su pratiche e metodologie la cui messa a punto implica temporalità decisamente più lunghe: pratiche non esenti da riformulazioni, redirezionamenti, controversie materiali e normative che lungi da qualsiasi visione soluzionista, manifestano l’irriducibile complessità di approcci al progetto che hanno il loro punto di forza proprio nella ricerca, nella sperimentazione e nella lenta “composizione” collettiva.

Qui puoi scaricare la scheda della sala espositiva sia in spagnolo che in italiano.

LAURENT ENTRE ESPAÑA E ITALIA – giornate di fotografia storica

CONFERENZE 

Laurent tra Spagna e Italia
Viaggio alla Spagna del XIX secolo attraverso il collodio e l’albumina nelle collezioni di Roma e Firenze

Roma, 10 e 11 di febbraio 2022

Sede: Real Academia de España en Roma. Piazza San Pietro in Montorio, 3. Gianicolo, Roma

Curatori scientifici: Virginia Morant Gisbert e Carlos Teixidor Cadenas

Organizzato da: Real Academia de España en Roma (RAER) e Instituto del Patrimonio Cultural de España de la Dirección General de Bellas Artes (IPCE)

Collaborano: Biblioteca Nacional de España (BNE), Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD), Fondazione Alinari per la Fotografía, Museo del Prado, y Patrimonio Nacional.

Relatori: Margarita Alonso Campoy (RAER), Francesca Bongioanni (FAF), Sara Brancato, Laura Covarsí, Maite Díaz Francés, Virginia Morant Gisbert, Belén Palacios Somoza (BNE), Beatriz Sánchez Torija (M. del Prado), Carlos Teixidor Cadenas (IPCE), Simona Turco (ICCD) e Reyes Utrera Gómez (PN).
Dimostrazione pratica del collodio umido e della carta all’albumina di Joaquín Paredes.

Laurent (1816-1886) fu un pioniere della fotografia e il suo lavoro ebbe una grande ripercussione poiché univa alle doti artistiche un’acuta visione commerciale che lo portò a fondare uno degli studi fotografici più importanti della Spagna, espandendo la sua produzione ad altri paesi, tra cui l’Italia.

La presentazione degli album inediti di Laurent presenti nell’Archivio della Real Academia de España, è un incentivo per riunire diversi esperti di storia, conservazione e restauro di fotografia che parleranno della diffusione in Italia delle fotografie di ritratti, paesaggi, monumenti e opere artistiche spagnole realizzate dal fotografo e del suo contributo alla configurazione nella seconda metà del XIX secolo di una nuova immagine della Spagna, nonché della presenza di Laurent in diverse collezioni spagnole e italiane, stabilendo dei nessi tra loro.

Per comprendere la complessità dei processi fotografici più usati da Laurent, una delle giornate sarà interamente dedicata alla realizzazione di una dimostrazione pratica di collodio umido e carta albuminata.

Maggiori informazioni

Scarica il programma

TOMAR LA CASA – Mostra

dal 20 gennaio al 30 aprile 2022

acciones y reacciones. Nave Oporto en la Real Academia de España y en Roma

A cura di Marta Ramos – Yzquierdo

Negli anni 2011 e 2012 tre artiste, Irma, Sonia e Belén, hanno condiviso uno spazio di lavoro e convivenza presso la Real Academia de España en Roma. Un luogo che ha una storia centenaria come ambiente di lavoro, studio e produzione artistica. Tra le sue mura si mettono in rilievo i legami che esistono tra vita quotidiana, riflessione continua, dialoghi condivisi e modalità di produzione dell’opera, ma anche, e più importante, di reti e affetti. L’esperienza è servita da punto di partenza per pensare la creazione di una struttura condivisa di studi a Madrid, uno dei primi esempi della sua generazione ancora attivo. Situato in un magazzino industriale nel quartiere di Carabanchel, a questo progetto si sono aggregati altri artisti, amici vecchi e nuovi, andandosi a stabilire come Nave Oporto dal 2013. Tra loro, Miguel Ángel, Beatriz, Miki, Santiago e Nicolás, a loro volta residenti in questa sede romana in diversi periodi, fino al 2019. L’Accademia è stata la loro casa durante queste residenze e il capannone è ridiventato uno spazio per lavoro ed esperienze vitali al loro ritorno.

È in questi incroci, in cui cerchiamo di classificare vita, produzione e arte, che si rivela la pratica artistica come modo di prospettare forme di osservazione, analisi e sperimentazione. Affrontano l’arte intesa come metodo di ricerca di un contesto – spaziale, storico, sociale, economico, etc. – ma anche come generatore di relazioni. Pertanto, in questo condividere tra pari, diventano complici radicali e critici costruttivi.

I loro processi – azioni – sono proposte che, con i piedi per terra, propongono pensieri diversificati – reazioni – per una riflessione continua e una condivisione a partire dai processi dell’arte, che rispetta e si arricchisce nella varietà. Occupare la casa è un gesto metaforico e fisico di occupazione come rivendicazione di questi modi alternativi del fare. Sono otto artisti che tornano ad abitare gli spazi domestici e comuni della RAER, proponendo diversi interventi. In ognuno di essi ci chiamano a riflettere sulla percezione, la memoria e il significato simbolico dell’artista, attualizzando questo ambiente classico, romano e accademico.

 

 

 

 

BIOGRAFIE

Marta Ramos-Yzquierdo

Curatrice indipendente. Laureata in Storia dell’Arte presso la Universidad Complutense, Madrid, Master in Gestione Culturale all’Instituto Ortega y Gasset, come curatrice fa parte dell’ICI New York (Bogotá, 2013). Dal 2003 al 2015 ha vissuto in Cile e in Brasile, dove ha lavorato per diverse istituzioni e mezzi di comunicazione. Una volta ritornata in Spagna, è stata direttrice di LOOP Barcellona 2017, residente alla Real Academia de España en Roma, 2018-2019, ed è docente di Practicas Curatoriales del Master della Escuela SUR (Univ. Carlos III, Circulo Bellas Artes), che concilia con collaborazioni abituali per El Cultural e la rivista a-desk.org.

Le linee principali di lavoro che ha sviluppato in progetti e mostre in Germania, Argentina, Brasile, Colombia, Spagna, Italia, Messico o Regno Unito, s’incentrano sull’analisi delle strutture di potere e le possibilità di azione a partire dalla pratica di arte contemporanea su queste, soffermandosi sullo studio delle modalità di percezione, concezioni temporali, sociopolitiche ed economiche. Le sue ricerche si basano su presupposti derivati dalle teorie post-coloniali e conoscenze di altre ontologie, con particolare attenzione al Sud Geopolitico e al paradigma locale – globale, nonché sulla revisione del concetto di lavoro come articolatore sociale, dal paradigma dell’artista come lavoratore e le diverse formalizzazioni della ricerca e pratica artistica.

Nel corso del 2021 ha sviluppato il progetto espositivo itinerante della collezione del CA2M Madrid, la mostra SUPER SUPERLIKE. Impulsos digitales y emotividad virtual, curata insieme a Enrique Radigales per la Sala Bóvedas del Conde Duque di Madrid, e insieme a Nicolás Combarro, la mostra processuale El Medio y el Tiempo, all’interno della cornice del 150° anniversario di Mariano Fortuny y Madrazo, con gli artisti Andrea Canepa, Esther Gatón, Fermín Jiménez Landa, Laura Llaneli e Enrique Radigales, a Granada.

 

Irma Álvarez

Laureata in Belle Arti all’Universidad de Vigo, vive e lavora a Madrid. Il suo lavoro è stato esposto sia in Spagna che nel resto dell’Europa, nonché Seul, Stati Uniti, Porto Rico o Messico, paese nel quale lavora con la Galería Agustina Ferreyra. Ha ricevuto borse di studio da Cajastur, la Residencia de Estudiantes di Madrid o il Colegio de España a Parigi. Nel 2012 ottiene la borsa di studio della Real Academia de España en Roma e nel 2014 la borsa di studio della Casa de Velázquez. Nel 2017 riceve una delle otto borse di studio per sviluppo di progetti artistici della Fundación Marcelino Botín; sempre nello stesso anno il Ministero di Cultura francese (Culturefrance), le conferisce una borsa di studio per una residenza alla Cité Internationale des Arts di Parigi.

Nell’ultimo periodo ha esposto in mostre personali presso la Galería Luis Adelantado (Valencia), la Fundación RAC (Galizia) o la Ciudad de Cultura de Santiago de Compostela (Galicia). Recentemente ha esposto nella Fundación Cerezales de León “El espacio entre las cosas”  e ha realizzato un duo project con l’artista Mirem Doiz nella Galería Rita Urso di Milano.  La sua opera si trova in diverse collezioni pubbliche e private come la collezione Pilar Citoler, Colección DKV, Colección Mariano Yera, Colección Cervezas Alhambra, Ministerio de Cultura, AECID, Fundación Masaveu, Ayuntamiento de Madrid, Fundación Talens, Museo de Bellas Artes del Principado de Asturias, Academia de España en Roma, Berezdivin Collection di Porto Rico, etc.

 

Nicolás Combarro

Utilizza diverse forme artistiche come l’intervento, la scultura, la fotografia o il video stabilendo un dialogo con i processi di trasformazione dell’architettura e il suo contesto sociopolitico.

Ha realizzato mostre individuali in musei e centri d’arte come la Maison Européenne de la Photographie (Parigi), il Maximiliansforum (Monaco), il CGAC di Santiago de Compostela, l’Institut Français (Madrid) e in gallerie come la Solo Galerie (Parigi), Galería Moriarty (Madrid), Kwanhoon Gallery (Seul), Galería Taché (Barcellona) o la PABLO Gallery (Manila).

Ha realizzato opere site specific per la I Manila Biennale (Filippine), Kreativquartier (Monaco), 42 Salón Nacional de artistas (Cartagena de Indias). Ha realizzato inoltre progetti specifici per centri d’arte come Caixaforum (Madrid, Barcellona), CentroCentro (Madrid), Tabacalera (Madrid), o nel Padiglione della Spagna della XV Biennale di Venezia di Architettura, tra gli altri.

Ha pubblicato libri come “Sotterranei” (RAER/Cabeza de Chorlito), “Interventions” (MEP), o “Arquitectura espontána” (Fundación La Caixa).

 

Miki Leal

Nasce a Siviglia, nel 1974. Laureato in Belle Arti presso l’Universidad de Sevilla. Nel corso della sua carriera la sua opera è stata riconosciuta in ambito nazionale e internazionale, presente in numerose mostre in gallerie e musei spagnoli tra cui vanno menzionate: F2 Galería, Galería Rafael Ortíz, Galería Fúcares, Galería Magda Bellotti, Centro Federico García Lorca, Centro Andaluz de Arte Contemporáneo, MUSAC, Artium, tra gli altri; e in gallerie internazionali come Track 16 Gallery, Santa Monica, USA; Galerie Maribel López, Berlino, 3+1 Arte Contemporânea, Real Academia de España en Roma.

Lavorando sempre sulla carta, Miki Leal sviluppa una raffigurazione astratta molto personale con sfumature pop e oniriche. Come se si trattasse di fantasie, le scene che crea con una depurata tecnica pittorica sono sogni di forme e colori estratti direttamente dalle tribolazioni della mente dell’artista. Il suo metodo di lavoro utilizza l’associazione per trovare elementi da sviluppare con l’energia, la forza e la versatilità che caratterizzano la sua pittura. “Sono passato per diversi processi creativi, anche se è sempre stato un processo da pittore astratto, poiché parto sempre dal bianco. L’importante è tirare il filo finché non si configura un qualcosa che alluda a elementi che hai nella testa, presenti in quel momento”.

 

Sonia Navarro

Ha imparato cucito e sartoria dalle nonne, prima di ottenere una Laurea in Belle Arti e un Master in Fotografia. È stata insignita di diversi premi e borse di studio come la Borsa di Roma e il Premio di Artes Visuales y Fotografía da parte del Ministro de Cultura.

Ha esposto in mostre personali in gallerie nazionali e internazionali, come T20 (Murcia), Mas Art (Barcellona) Ad Hoc (Vigo), Ybakatu, (Curitiba, Brasile), Galería Rafael Ortiz (Siviglia) e Galería Pedro Oliveira (Oporto, Portogallo); nonché alla Cité de Paris (Francia). Ha lavorato a progetti specifici per Manifesta 08; Open Studio Madrid; Puntos en común, CCE Guatemala; Estirar las costuras, Fundación Cerezales Antonino y Cinia, León; e Tirar del Hilo, La Mar de Músicas, Cartagena.

Da più di un decennio, attraverso diversi mezzi di comunicazione, come la scultura, l’installazione, la fotografia e il disegno, Navarro crea opere che sfidano e mettono a confronto i meccanismi di potere e le loro istituzioni, in particolar modo quelle che hanno contribuito al consolidamento di una gerarchia tra generi, relegando le donne al lavoro domestico e all’inamovibilità, riflettendo sulla lotta costante delle donne contro le convenzioni sociali prestabilite.

 

Miguel Ángel Tornero

Laureato in Belle Arti all’Universidad de Granada, attualmente vive e lavora a Madrid.

Ha realizzato residenze artistiche in luoghi come Academia de España en Roma (2012-13) o Künstlerhaus Bethanien a Berlino (2010), ed è stato insignito dei premi di fotografia come Grünenthal (2011), Purificación García (2007) o ABC (2003), nonché del Generaciones a progetti artistici (2009) o il Premio Nacional al Mejor Libro de Arte pubblicato nel 2014.

Tra le sue mostre personali spiccano “Quemar ramón” (2020) presso la Galería Juan Silió a Madrid, “Sin atajos” all’Universidad de Jaén, “La noche en balde” (2017) nella Galería Juan Silió di Santander, “Looking Was Serious Work but also a Kind of Intoxication” nel DA2 di Salamanca (2017), “The Random Series -berliner trato, romananzo & madrileño trip-” al Festival svizzero di Fotografia di Biel/Bienne (2016), Les Rencontres de las Photographie di Arles e al Centro de Arte de Alcobendas (2015), “The Random Series -berliner trato-” (2010) al Künstlerhaus Bethanien di Berlino.

 

Belén Rodríguez

E’ Master of Arts presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna e l’Universidad Complutense di Madrid. Ha partecipato a Programmi di Artista in Residenza come Flora ars + natura, a Bogotá, Artista X Artista all’Avana, Hooper Projects a Los Angeles, Academia de España a Roma e BMUKK a Tokio. È stata finalista al V Premio Cervezas Alhambra, nel 2021, ha ricevuto il Premio Generaciones nel 2011 e la menzione d’onore nel 2009, il Primer Premio Ciutat de Palma Antoni Gelabert nel 2013, e la borsa di studio Staatsipendium, del Ministero della Cultura austriaco nel 2015, tra gli altri. Attualmente si può vedere la sua installazione specifica nella mostra Textiles, al CAAC di Siviglia, e sta preparando due progetti per la mostra collettiva “’¡Salvad mis amores!”, curata da Chus Martínez per Collegium ad Arévalo e la mostra personale per La Capilla in Patio Herreriano nel 2022.

 

Beatriz Ruibal

Praticamente tutta la sua opera è attraversata dal tema della memoria. Memoria personale e collettiva. Nel corso degli anni è andata costruendo un corpus di lavoro, fotografico e cinematografico, in cui convoca le assenze e riflette sulla memoria, l’oblio, il ricordo, concetti correlati alla fragilità dell’essere umano e dell’esistenza contemporanea. La sua opera si inscrive all’interno di una corrente della cultura visiva contemporanea che esce dai cammini battuti di una memoria ufficiale e chiusa per approfondire la frammentarietà, l’apertura, ciò che mette in discussione. Ha come elemento principale l’assenza affrontata in modo non lineare bensì processuale, che pone l’enfasi sulla soggettività e utilizza tecniche di montaggio e riappropriazione.

I suoi lavori sono stati presentati in mostre presso centri d’arte spagnoli come Matadero (Madrid), PhotoEspaña Real Jardín Botánico (Madrid), MAC (La Coruña), Casa Encendida (Madrid), Canal de Isabel II (Madrid), Círculo de Bellas Artes (Madrid), CCEMiami (Miami), CCMEX (Città del Messico), MNBA (L’Avana), Casa de las Américas (L’Avana), Museum of Contemporary Art Ars Aevi (Sarajevo) e i suoi film sono stati mostrati in festival internazionali come The Short Film Corner of Cannes (France), International Architecture Film Festival Nis (Serbia), Go Short – International Short Film Festival (Nijmegen), TIFF International Film Festival (Tirana), Festival Internacional de Videoarte de Camagüey (Camagüey), Cuba, Soul-Projection of video art (Sarajevo), Venice International Experimental Cinema and Performance Art Festival, Palazzo Ca’ Zanardi (Venezia), Festival Internacional de Cine y Arquitectura Cinetekton Film Fest, Puebla, Messico, tra gli altri.

Ha pubblicato i libri MADRE, Varasek Ediciones, finalista Miglior Libro di Fotografia dell’Anno a PHotoEspaña 2015, The Photobook Exhibition, Benaki Museum, Athens PhotoFestival 2015; The Project Library, Dublino, PhotoIreland 2015, Carretera Central, Ediciones Aldeasa, Colección foto.

Ha ricevuto il sostegno alla ricerca, creazione e produzione artistica nel campo delle Arti Visive dal Ministero di Cultura 2020. La Ayuda alla Creación Audiovisual 2019 della Comunidad de Madrid, la Borsa di residenza artistica Real Academia de España en Roma, 2016-2017; Borsa di studio ALNORTE 2013; il 2° Premio Sociedad y Mujer 2003, Comunidad de Madrid; la Menzione d’Onore alla II Bienal de Fotografía Contemporánea 1995, L’Avana, Cuba; Novos valores, Pontevedra, Imágenes jóvenes INJUVE 1992, Comunidad de Madrid.

La sua opera figura in collezioni di istituzioni come Colección CA2M (Comunidad de Madrid), CSIC-Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Madrid), Fundación RAC (Pontevedra). Colección Candela Alvarez Soldevilla (Madrid), Colección Real Academia de España en Roma (Roma), Fondo Cubano de la Imagen Fotográfica (L’Avana).

È fondatrice ed editrice di Varasek Ediciones (Madrid), fa parte del Colectivo Nave Oporto (Madrid).

 

Santiago Ydáñez

Jaén, 1967. Laureato in Belle Arti presso l’Universidad de Granada, ha svolto dei laboratori, tra gli altri, con Juan Genovés e Mitsuo Miura.

La sua opera è stata esposta: CAC de Málaga, Villa di Livia (Roma), Whitebox Art Center (Pechino), Museo Lázaro Galdiano (Madrid), Dillon Gallery (New York), CAAM (Gran Canaria), Galería Invaliden1 (Berlino), Fundación Chirivella Soriano (Valencia), Künstlerhaus Bethanien (Berlino), Antigua Iglesia de la Compañía de Jesús (Caravaca de la Cruz, Murcia), Galería S.E. (Bergen, Norvegia), Instituto de la Cultura y de las Artes de Sevilla (Siviglia), Instituto Cervantes (Palermo, Italia), Goethe Institut, Instituto Cervantes (Stoccolma), Fundación Canaria para el Desarrollo de la Pintura (Las Palmas de Gran Canaria), BASF Kulturhaus (Schwarzheide, Germania), Ge Galería (Monterrey, Messico), Galería Martin Mertens (Berlino), tra gli altri.

Ha ricevuto importanti distinzioni ed è attualmente uno dei giovani pittori spagnoli con più visibilità internazionale. Ha ottenuto tra gli altri il Premio de Pintura ABC nel 2002 e il Premio de Pintura Generación 2002 di Caja Madrid, la borsa di studio del Colegio de España a Parigi del Ministero di Cultura nel 2001, la borsa di studio della Fundación Marcelino Botín nel 1998, la borsa di studio della Academia de España en Roma nel 2016 e il 33° Premio de Pintura BMW nel 2018.

La sua opera si trova nelle collezioni della Fundación Botín (Santander), Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Madrid), Colección DKV, CAC di Malaga, Museo Sofía Ímber (Caracas, Venezuela), Diputación de Jaén, Colección L’Oréal, (Madrid), Colección ABC (Madrid), Centro Atlántico Museo de Arte Contemporáneo de Las Palmas (Gran Canaria), Colección CGAC (Galizia), Fundación Chirivella Soriano (Valencia), tra gli altri. Attualmente vive e lavora tra Berlino e Jaén.

 

ORARI DI NATALE

Il 24 e il 31 il complesso monumentale e la mostra rimarranno aperti al pubblico fino alle 14.00.
Il 25 dicembre e il 1 gennaio l’Accademia rimarrà chiusa al pubblico.

BUON ANNO 2022

150 ANNI D’INNOVAZIONE E CREAZIONE CULTURALE 1873 – 2023)

Buone Feste!
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Vi auguriamo un buon anno con quest’opera realizzata da Brais Rodríguez, futuro borsista nella specialità di fumetto in 2022. Un’immagine che evidenzia l’importanza che il patrimonio e l’architettura avranno quest’anno alla #RAERoma senza perdere la traccia dell’innovazione e creatività alla vigilia del nostro 150º anniversario.
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I nostri migliori auguri!

DANZE DISSIMULATE A PIAZZA NAVONA – DIALOGO TRA UN CORPO E UNA PIAZZA

OPERA COREOGRAFICA: sabato 18 dicembre alle 12:00 e alle 18:00. Scalla della Chiesa di Sant´Agnese in Agone, Piazza Navona. Attività di accesso libero.
PROCESSO DI CREAZIONE DELL’OPERA: 14 e 15 dicembre, dalle 11:00 alle 13:00, e il 16 e 17 dicembre, dalle 17:00 alle 19:00 in Piazza Navona. Attività di accesso libero.

L’artista e coreografa spagnola Lara Brown condurrà un’indagine su come relazionarsi con Piazza Navona attraverso il movimento. Un tempo di osservazione e pratica per capire altri modi di stare insieme nello spazio pubblico dal mondo della creazione e della performance. Il luogo scelto per queste danze mascherate è la turistica Piazza Navona, che ha ancora la forma ovale originale del Circo Agonalis (I secolo d.C.) e che ospitava fino a 30.000 spettatori. Questa piazza, che non fu dichiarata pubblica fino al XV secolo, ospitò uno dei mercati più popolari di Roma per più di 150 anni, ed è nel XVII secolo, sotto papa Innocenzo X, che divenne uno dei simboli del barocco, grazie anche alle opere di Bernini e Borromini.

Danze dissimulate fa parte del progetto “URMA. Spazio pubblico e paesaggio contemporaneo nella città di Roma” di Maral Kekejian della programmazione della Real Academia de España en Roma e con la collaborazione di Acción Cultural Española (AC/E).

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JORNADAS CENTRALES 2021 – ACTUAR EN LA EMERGENCIA

PRIMERAS JORNADAS DEL PROGRAMA DE INVESTIGACIÓN “ACTUAR EN LA EMERGENCIA. REPENSAR LA AGENCIA DEL DISEÑO DURANTE (Y DESPUÉS DE) LA COVID-19”.

Viernes 10 y sábado 11 de noviembre en el salón de actos de la Academia de España en Roma se lleverán a cabo las primeras jornadas centrales del programa “Actuar en la Emergencia” sobre diseño y COVID. Este encuentro tiene como finalidad exponer los primeros resultados de los 15 proyectos de investigación que forman parte de este programa, así como contrastar colectivamente metodologías, aprendizajes y expectativas.

Tras las jornadas temáticas celebradas en BAU y HANGAR en Barcelona el pasado octubre, y la reciente participación el 24 de noviembre en el 9º Encuentro BID de Enseñanza y Diseño en Matadero, Madrid, este encuentro entre los investigadores del programa Actuar en la Emergencia será el más grande celebrado hasta la fecha. El formato será híbrido entre online y presencial, aunque la mayoría de las unidades de investigación contarán con un participante presencialmente en la Academia. Las jornadas están abiertas al público gratuitamente hasta completar el aforo.  

Paralelamente a estas jornadas centrales y en el marco de este programa de investigación trienal, en colaboración con el Istituto Europeo di Design (IED) di Roma se ha organizado la exposición “Fabbricare nell’Emergenza. El mundo maker y el desafío de la Covid-19”. Esta muestra de 21 piezas pretende iluminar algunas de los modos que el mundo de la fabricación digital ha movilizado, desde la primavera 2020 hasta hoy, para enfrentarse a la emergencia pandémica. Se podrá visitar de forma gratuita en la sede del IED en via Casilina 51 desde el 10 de diciembre hasta el 31 de enero. El evento de inauguración será el mismo viernes 10 a partir de las 16:30 de la tarde, y en él participarán: la comisaria y maker Michela Musto; las makers Rosella Siani, Susanna Parlato, Francisco Díaz, Camila Maggi y Iole Sarno; y los coordinadores científicos del programa, Jorge Luis Marzo y Ramón Rispoli. 

Aquí se puede descargar el programa completo de actividades, donde se pueden encontrar también un texto introductorio y los resúmenes de las ponencias.