JUAN PEDRO NAVARRO MARTÍNEZ, NEFANDO MEDITERRANEO: Scritti di una sessualità passata
.
REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
PROCESSI 149 | MOSTRA FINALE DEGLI ARTISTI E RICERCATORI RESIDENTI, STAGIONE 2021-2022
28 giugno 2023
SCHEDA DATI
1. Poster del Ciclo di Conferenze: “Ganímedes sobre el Mediterráneo: Historia(s) de disidencia y sexualidad entre España e Italia” / “Ganimede sul Mediterraneo: Storie di dissidenza e sessualità tra Spagna e Italia”.
Elaborato da Andrés Viedma Guiard.
2023
Stampa digitale su dibond.
42cmx29,7cm.
Poster costituito dalla figura ritagliata de Il ratto di Ganimede di Pedro Pablo Rubens (1638 circa, Museo Nacional del Prado, Madrid, Spagna), incorniciata nel triangolo rosa utilizzato dal nazionalsocialismo tedesco per contrassegnare socialmente le persone imprigionate per reati “sessuali” (omosessuali, trans ecc.).
2. Teaser del Ciclo di Conferenze: “Ganímedes sobre el Mediterráneo: Historia(s) de disidencia y sexualidad entre España e Italia”/ “Ganimede sul Mediterraneo: Storie di dissidenza e sessualità tra Spagna e Italia”.
Registrazioni concesse da Abel Jaramillo.
2023
Video
6′
Nell’impegno deciso del trasmissione della conoscenza, è stato programmato anche un ciclo di conferenze che affronta questi assi tematici e può riguardare anche altri periodi storici. Le tre conferenze che compongono il ciclo “Ganimede sul Mediterraneo” si sono svolte in aprile, maggio e giugno presso l’Academia de España en Roma.
L’11 aprile Lidia García (@thequeercanibot), ricercatrice di cultura popolare e folklore spagnolo presso l’Università di Murcia, ha offerto degli spunti sui temi queer e femministi nella copla e in altri formati musicali spagnoli del XX secolo. L’11 maggio Tommaso Scaramella, dottore di ricerca in Storia moderna presso l’Università di Bologna, e Monica Morado, ricercatrice in genere e sessualità presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze, hanno discusso di peccati e crimini sessuali in Italia e Spagna durante l’Ancien Régime. Infine, l’8 giugno, come preludio alla settimana dell’Orgoglio LGTBI+ di Roma, Mikel Herrán, ricercatore presso l’Università di Leicester, ha offerto nuove visioni sulla sessualità nel Medioevo, sia nel mondo arabo che in quello cristiano.
3. “Conversaciones con el hinojo: Relatogramas de Carla Boserman”. Tres piezas./ Conversazioni con il finocchio: Relatograms di Carla Boserman. Tre opere.
Illustrazione di Carla Boserman
2023
Stampe degli originali su dibond
42cmx29,7cm.
Collaborazione di Carla Boserman e Juan Pedro Navarro Martínez nella quale si traducono nello spazio narrativo tutto ciò che è accaduto in diretta, durante il ciclo di conferenze “Ganimede sul Mediterraneo”. Si compone di tre opere.
La prima si riferisce alla conferenza dell’11 aprile 2023, con Lidia García, “Él vino en un barco: copla y memoria queer en la España Contemporánea” (“Egli arrivo su una barca: copla e memoria queer nella Spagna Contemporanea). Su quest’argomento, nel mio quaderno ho scritto:
“Molte cose mi uniscono a Lidia. Ci siamo conosciuti nel 2017, quando eravamo compagni di ufficio al primo anno di dottorato all’Università di Murcia. Da lì abbiamo sviluppato un’amicizia che è stata alimentata anche dall’ammirazione reciproca per il lavoro dell’altro. Oserei dire che ci sono poche personalità intellettuali come quella di Lidia, in cui la conoscenza e la cura per la costruzione della memoria si combinano con una grazia e una simpatia così naturali. In un soleggiato pomeriggio romano di inizio aprile, la incontro di nuovo. Verso le sei e mezza di sera, cominciano ad apparire curiosi nel chiostro dell’Accademia di Spagna. La sala comincia a riempirsi a poco a poco, fino a riempire l’intero spazio.
Lidia quella sala l’ha riempita di musica. Non aveva bisogno di suonarla. Si è messa al lavoro da sola, cantando “La Parrala”, “La Lirio” o “Libérate”. Con lei abbiamo attraversato la vita e l’opera di personaggi come Concha Piquer e altri artisti folcloristici. Nel momento più fatidico della nostra storia contemporanea, il lavoro di queste donne risulta interessante, proprio perché erano pienamente inserite nel mainstream dell’era franchista. Nonostante questo, sono riuscite a essere un punto di riferimento per la memoria queer spagnola. Hanno costituito una specie di rifugio, una roccaforte di sopravvivenza. Perché la copla, come abbiamo avuto modo di commentare in quel poco tempo che abbiamo potuto condividere insieme, serviva a questo. A canalizzare molte delle emozioni che si potevano esprimere ad alta voce.
Battito di mani, qualche battito di tacchi, molti “ole”. Lidia alza la fronte e inizia a cantare”
La seconda si riferisce alla conversazione tenutasi l’11 maggio 2023 tra Tommaso Scaramella e Mónica Morado Vázquez. “Italia es Sodoma, España es Gomorra: represión sexual en el Mediterráneo Moderno” /”L’Italia è Sodoma, la Spagna è Gomorra: la repressione sessuale nel Mediterraneo moderno”. Ho recuperato un breve testo anche da questa conversazione:
“Monica arrivò all’ora di pranzo, con la sua chitarra alle spalle. Era maggio e il cielo romano era coperto. Non ci conoscevamo, ma sapevo del suo lavoro e penso che abbiamo molte cose in comune. Non mi sbagliavo. Portò con sé la sua luce fiorentina, e ci regalò alcune delle sue canzoni. Monica canta, e questo si nota in ogni parola che pronuncia. Tommaso è arrivato all’ora in cui normalmente si prende il caffè. Anche noi non ci conoscevamo personalmente, ma la sua temperanza mi ha dato sicurezza fin dall’inizio. Le sue ricerche sul Settecento veneziano mi hanno affascinato fin da quando le lessi per la prima volta, in un incontro con il professor Vittorio Frajese alla Sapienza. Monica parla poco l’italiano. Tommaso si cimentava con lo spagnolo. Finalmente si stava realizzando quello che il mio progetto prometteva. L’incontro tra due mondi, così simili e eppure così diversi.
Se questa conversazione si chiama Italia es Sodoma, España es Gomorra (Italia è Sodoma, la Spagna è Gomorra) è perché in alcune delle mie ricerche ho osservato le particolarità della comprensione della sessualità nell’età moderna nei territori italiani. Ho notato che, in alcuni procedimenti giudiziari durante l’Età Moderna, gli italiani che erano perseguitati dall’Inquisizione Spagnola si gratificavano che in Italia era assolutamente normale praticare sesso tra uomini o tra donne. Mentre nella monarchia ispanica si costituisce come un territorio aggressivo, con un chiaro modello persecutorio per certe pratiche sessuali, in Italia si osserva una persecuzione molto più lassista. Monica portò con sé appunti biblici, i testi repressivi scritti da teologi, ma anche qualche storia che rompeva con quel modello binario imposto dal cattolicesimo. Tommaso ci ha invitato al carnevale di Venezia, a rileggere il libertino Casanova, ma anche le pasquinate satiriche contro il Doge Infame, il sodomita Mocenigo.
Da ciò sono sorte altre mille domande”
Infine, è importante evidenziare la visita di Mikel Herrán, l’8 giugno 2023. La sua relazione è intitolata “Parecen muy buenos amigos: abrir los ojos ante la diversidad sexual en el Mediterráneo Medieval” / “Sembrano buoni amici: aprire gli occhi sulla diversità sessuale nel Mediterraneo medievale”. Su questo, scrivo:
“Mikel ed io eravamo stati insieme una volta, ma sempre nello spazio virtuale. Nel 2021 ha collaborato con me a “Carne Cruda”, dove abbiamo parlato di travestiti barocchi. In Mikel ci sono due cose che mi hanno sempre affascinato. Un’analisi critica rafforzata da bibliografia e riferimenti, accompagnata dalla capacità di rendere semplice ogni argomento complesso. Forse questo è il segreto del suo successo come divulgatore. Davanti agli schermi, lo spettatore incontra un vichingo, una drag, un cavaliere medievale, che elabora con abilità dei discorsi che riescono a coinvolgere dall’inizio alla fine. Quando Mikel arrivò all’Accademia, quella sera di giugno, il caldo si faceva sentire. Abbiamo preparato il caffè e condiviso molte riflessioni sul lavoro accademico, le prospettive precarie per il futuro, il dover emigrare per costruire una carriera. Anche su alcuni degli argomenti che dovevano essere discussi nell’ultima conferenza del ciclo.
Mikel ha iniziato la sua dissertazione parlandoci degli “Amanti di Modena”, un paio di scheletri che sembrano intrecciarsi. Un segno archeologico dell’affetto, forse di una relazione lunga, o forse di una storia breve. Poco importa. Effettivamente erano due uomini. Su questo, Mikel ci introduce in un quadro spaziotemporale complesso, la penisola iberica nel Medioevo. Ci racconta come nei “mudakarat”, poemi omoerotici andalusi, si trova un’idealizzazione del maschile come vertice della bellezza umana. Ciò non significa in alcun caso una maggiore tolleranza nei confronti di certe pratiche dissidenti. Ma al di là del confine, in quei nascenti regni cristiani del nord della penisola, la repressione contro questi racconti, pratiche e comunità è molto più incalzante. Nella Castiglia, nell’Aragona e nella Navarra medievali era facile collegare il desiderio sessuale tra i maschi a una forma di “maurofilia”.
Su questo riflettiamo. Su come, sempre, ci si addita come l'”altro”. Sulle agevolazioni, ieri come oggi, di creare discorsi di odio basati sulla differenza”.
4. Collezione di lastre di lavoro teorico. “ACCADEMIA”. Tre opere.
Juan Pedro Navarro Martínez e Ana Mina
2023
Stampa risografica con scritte a matita suarta di 300 gr.
42cmx29,7cm
Le lastre della collezione “ACCADEMIA” raccolgono tre diverse esperienze di ricerca. Su disegno originale di Bartolomeo Cesi “Due amici fiorentini” (1606), conservato alla Galleria degli Uffizi, ho elaborato uno schizzo con colori fluoro che poi sono stati stampati attraverso la tecnica risografica, in una collaborazione con Ana Mina durante la residenza presso l’Accademia di Spagna nel 2023. Entrambi eravamo preoccupati per la questione della decodifica degli archivi, come elemento che diffonde e allo stesso tempo blocca materiali che devono servire alla costruzione di genealogie e di memoria. Di questo abbiamo discusso ampiamente: https://www.memoriapresente.net/desarchivar-un-beso/
Le lastre ci sono servite come quaderno di lavoro, nelle quali ho avuto la possibilità di trascrivere alcuni appunti personali.
“LASTRA 1. NAPOLI”
Stampa risografica con scritte a matita.
Carta di 300 gr.
42cmx29,7cm.
Su questa lastra sono trascritte alcune esperienze di lavoro legate all’ambiente napoletano. In particolare, esse fanno riferimento alla leggenda della Mamma Schiavona o Madonna di Montevergine, una storia del XII secolo che perdura ancora oggi. Racconta la salvezza di due giovani amanti che vengono salvati da una tempesta grazie all’intervento divino.
Fa riferimento anche all’attuale festa della Juta dei Femminielli, che riunisce ogni 2 febbraio migliaia di persone LGTBi che rendono omaggio a questa vergine salvatrice dei “marginali”.
“LASTRA 2. FIRENZE”
Stampa risografica con scritte a matita.
Carta di 300 gr.
42cmx29,7cm.
Sul soggiorno a Firenze nel mese di maggio 2023. Ho preso appunti su Savonarola e il suo regno del terrore nella Firenze della fine del XV secolo.
Inoltre, questa illustrazione è servita a fare riferimento al lavoro collaborativo che abbiamo fatto io e Ana Mina sulla base del disegno di Bartolomeo Cesi.
“LASTRA 3. ROMA”
Stampa risografica con scritte a matita.
Carta di 300 gr.
42cmx29,7cm.
L’ultima lastra, che si concentra sulla persecuzione dei matrimoni clandestini celebrati nella Chiesa di San Giovanni a Porta Latina alla fine del XVI secolo.
Raccoglie i testi di Michel de Montaigne nel suo Journal du Voyage in Italie, oltre ad alcuni dati raccolti da me nel lavoro archivistico presso il Tribunale Criminale del Governatore di Roma, con sede a Sant’Ivo alla Sapienza.
5. Fanzine Nefando Mediterraneo.
2023
Volume spillato composto da 20 pagine stampa b/n + copertina stampa colore su carta arena bullo natural 100 gr e 140 gr.
22 pagine. Volu
La fanzine è composta da un quaderno di appunti su storia, sessualità, dissenso e convivenza all’Accademia. Contiene racconti di Carla Boserman e interviste a Lidia García, Tommaso Scaramella, Monica Morado e Mikel Herrán.
Nefando, dal latino Nefandus, era il termine che definiva tutte le pratiche sessuali che, annoverate tra i peccati contro natura, suscitavano così tanto “orrore o disgusto” da non poter essere pronunciate ad alta voce con il rischio di offendere la morale. Spesso non potevano nemmeno essere messe per iscritto. Qui si propone di riscattare questi silenzi elaborati intorno al nefando, all’indicibile.
Il mio progetto è stato un vero viaggio. Temporale, soprattutto. Dalle battaglie pittoriche tra Baglione al Caravaggio, ai “baci” di Bartolomeo Cesi, dal cui interesse è nata una collaborazione con Ana Mina su “de-archiviare un bacio” e il cui risultato oggi è la copertina di questo quaderno e alcune stampe fatte con la tecnica risografica. Anche spaziale. Ho avuto la possibilità di comprendere come in ogni territorio d’Italia le genealogie della sessualità hanno costruito usi diversi del corpo e del desiderio. Dai femminielli napoletani, passando per i falò della vanità nella Firenze Medicea, agli scandali di Francesco Sesa nel Milanese o ai matrimoni clandestini nella Roma del Seicento. Nelle pagine seguenti c’è un po’ di tutto quel lavoro. Certamente vedrete qualche traccia della mia esperienza negli archivi storici (Vaticano, Diocesano di Napoli, Accademia di Brera, Uffizi) e del mio processo investigativo.
Ma, soprattutto, questo quaderno vi servirà per registrare la parte più emotiva del mio progetto presso la Academia de España en Roma. In sostanza, ho voluto raccogliere qui alcune narrazioni che sono state raccontate durante il Ciclo di conferenze “Ganimede sul Mediterraneo”, nel quale ho avuto la fortuna di contare Lidia, Tommaso, Monica e Mikel. Tutto questo è spiegato, meglio di quanto non potessi farlo io, dai relatogramas di Carla Boserman.
NEFANDO MEDITERRANEO: SCRITTI DI UNA SESSUALITÀ PASSATA, IL PROGETTO
Nefando, dal latino Nefandus, era il termine che definiva tutte le pratiche sessuali che, in quanto peccati contro natura, provocavano così tanto “disgusto o orrore” da non poter essere menzionate ad alta voce per non offendere la morale. Spesso non potevano nemmeno essere scritte. Il progetto “Nefando Mediterráneo” si propone di salvare questi silenzi elaborati intorno al nefando, all’indicibile. A partire dalla disciplina storica e con un interesse primario per il lavoro d’archivio, vengono messi a disposizione diversi artefatti che aiutano i contemporanei a comprendere come le società moderne in Italia e in Spagna durante i secoli moderni abbiano assimilato allo stesso tempo ideali di bellezza e corporeità che rompevano con il panorama morale e intellettuale cattolico, mentre venivano propugnati programmi di controllo e persecuzione di pratiche ed esperienze sessuali non normate.
Grazie alle letture e al lavoro d’archivio continuo, i risultati di questa ricerca si stanno rivelando fruttuosi. È stato possibile comprendere meglio le dinamiche affettive delle persone accusate di sodomia e di altri reati sessuali. Anche i modelli di genere che si articolavano intorno alla mascolinità moderna.
Inoltre, è stato organizzato un ciclo di conferenze, “Ganimede sul Mediterraneo”, che ha affrontato questi assi tematici e ha coperto anche altri periodi storici. Il progetto è stato alimentato dagli interventi di Lidia García, studiosa di cultura popolare e folklore spagnolo, Tommaso Scaramella, dottore di ricerca in Storia moderna, Mónica Morado, studiosa di genere e sessualità e Mikel Herrán, archeologo medievale.
SU JUAN PEDRO NAVARRO MARTÍNEZ
Mazarrón, Regione di Murcia, 1994. Insegnante e ricercatore. Il suo lavoro si concentra essenzialmente sullo studio del genere e della sessualità durante l’età moderna, sulla costruzione della mascolinità e sulla criminalità sessuale.
Ha conseguito una laurea in Storia, un Master in Studi Avanzati in Storia Moderna (Universidad Autónoma de Madrid) e un dottorato di ricerca in Storia Sociale presso l’Università di Murcia, con un progetto dedicato alla persecuzione del reato di sodomia a Castiglia nel XVIII secolo. Inoltre, è stato professore-ricercatore presso l’Università di Murcia (2017-2022) nell’ambito del bando FPU del Ministero dell’Istruzione del Governo spagnolo. Ha lavorato come assistente alla didattica presso l’Università di Leeds (2018) ed è stato ricercatore in visita presso il CONICET/Università di Buenos Aires (2019) e alla Sapienza-Università di Roma (2023).