Conferenza di Josep Massot. La ribellione di un bambino di 5000 anni: Joan Miró
Joseph Massot (Palma, 1956) lavorò come giornalista culturale per La Vanguardia dal 1987 al 2018. Nel campo delle arti plastiche pubblicò la corrispondenza inedita Dalì-Miró e numerosi testi su Tàpies e Miró. Scrisse la prima biografia esaustiva di Joan Miró, ossia “Miró: il bambino che parlava con gli alberi” (Galaxia Gutenberg, 2018, 840 pagine) e i diari di Jules Renard ( Random House Mondadori). Attualmente è collaboratore abituale del País.
La ribellione di un bambino di 5000 anni
Dei tre grandi artisti del ventesimo secolo nati in Spagna Miró è il grande sconosciuto. Gli altri due avevano biografie esaustive (John Ricgardson y Ian Gibson). Tuttavia Miró era rimasto nell’ombra dopo la sua opera che non sempre veniva compresa totalmente. Nella biografia che ho appena pubblicato infine riempio questa clamorosa laguna.
Miró non è stato l’eterno fanciullo, l’uomo ingenuo rintanato nel suo ufficio, né l’uomo per metà monaco, per metà contadino che si isolava nei suoi lunghi silenzi e parlava solo mediante monosillabi accompagnati da gesti ed onomatopee. La vita di Miró è un grande esempio del superamento dei suoi limiti, un ribelle perpetuo che, un giorno della sua infanzia attraverso la maschera di un borghese elegante, si è proposto di essere al comando del mondo artistico ed innalzare la sua mano verso il cielo per raggiungere le stelle.
Dipingeva come un bambino di 5.000 anni fa per restituire all’umanità l’innocenza persa durante i periodi di barbarie e mercantilismo. L’amore per la natura, gli uomini e le donne di tutte le razze e classi sociali ha guidato Miró il quale ha lasciato in eredità la vibrazione di libertà che esprimono le sue opere caratterizzate da una vivacità a volte poetica e in altri casi selvaggia come cura alle tirannie con lo scopo di accendere la fiamma interiore di generazioni future.