2016 / 2017 – Música
PROYECTO
“Son Regina, e sono amante”: Maria Luisa di Borbone, promotrice dell’attività musicale femminile e degli scambi musicali tra Madrid e Roma (1814-1824)
“Son Regina, e sono amante” è un’aria inedita dedicata all’infanta Maria Luisa di Borbone (1782-1824), figlia di Carlo IV, dal suo maestro di cappella a Roma, Filippo Moroni. Suddetto titolo – preso da un noto poema di Pietro Metastasio – evoca non soltanto lo status sociale della dedicataria, eletta regina d’Etruria nel 1801, ma anche la sua grande passione per la musica come cantante, suonatrice di pianoforte e compositrice amatoriale. L’aria fa parte di una collezione di oltre 2400 fonti musicali raccolte dall’infanta e dal marito Ludovico di Parma (deceduto nel 1803), principalmente a Madrid, Roma, Firenze e Lucca. Maria Luisa risiedette nell’Urbe tra il 1811 e il 1817, come prigioniera di Napoleone fino al 1814, e successivamente insieme ai genitori, sovrani esiliati dalla Spagna. Nominata nel 1817 duchessa di Lucca, continuò a trascorrere a Roma quattro mesi all’anno, dove manteneva un palazzo, dei domestici e dei musici.
In seguito alla pubblicazione del primo studio su “La collezione di manoscritti spagnoli dei Re d’Etruria” (Lluís Bertran, Ana Lombardía e Judith Ortega, Revista de musicología 2015), e una volta individuata la corrispondenza tra Maria Luisa di Borbone e il suo amministratore a Roma, si propone uno studio monografico sull’attività musicale ivi promossa dall’infanta durante il periodo post-napoleonico. Maria Luisa collezionò una grande quantità di musica per voce e/o pianoforte, dalle arie commerciali di Cimarosa e Rossini (che ricevette sue commissioni) fino a opere uniche legate a donne compositrici, librettiste e interpreti residenti in Italia. Contemporaneamente, l’infanta continuò ad acquistare musica da camera nelle botteghe madrilene, fungendo, presumibilmente, da divulgatrice del repertorio spagnolo a Roma. Pertanto, questo studio permette l’approfondimento del ruolo delle donne nella vita musicale romana e degli scambi musicali ispano-italiani durante un periodo inesplorato sotto questi due punti di vista.
Come risultato finale, verrà redatto un articolo accademico e si terrà una conferenza-concerto presso l’Accademia a marzo 2017, al fine di rivendicare l’intensa attività creativa di compositrici e interpreti femminili praticamente dimenticate dalla storiografia.
BIOGRAFIA
Laurea in Musicologia con Menzione Internazionale e cum laude, con la tesi Violin music in mid-18th-century Madrid: contexts, genres, style (Universidad de La Rioja, 2015). Previamente ha conseguito il Diploma Superiore di Violino, il Master di Ricerca in Musica Ispana e il Diploma di Studi Avanzati. Ha sviluppato progetti di ricerca presso le università del Carolina del Nord (Stati Uniti), Cardiff (Regno Unito), Bologna e Pavia (Italia), nonché presso l’Istituto Vivaldi (Italia). Come membro del Gruppo di Ricerca MECRI, dal 2009 ha partecipato a tre progetti nazionali con i fondi del I+D (Plan Nacional de Investigación Científica, Desarrollo e Innovación Tecnológica).
La sua ricerca si basa sulla musica da camera del periodo che va dal 1680 al 1830, unendo prospettive storiche e analitiche: circolazione, ricezione, analisi stilistica, pratica interpretativa, relazioni Spagna-Italia e questioni di genere. È autrice di 14 pubblicazioni accademiche di diffusione internazionale, cinque delle quali in inglese, incluso un articolo su Studi vivaldiani (2015) e il saggio “Corelli as a model?”, Premio Internazionale di Musicologia Ruspoli 2012.
Attualmente è ricercatrice presso l’Istituto Complutense di Scienze Musicali, dove prossimamente inizierà un contratto di post-dottorato Juan de la Cierva. Durante l’anno accademico 2016-2017 è borsista presso l’Accademia di Spagna a Roma.