2022/2023
PROGETTO
Il verbo infiammato
“Il verbo infiammato” parte dalla pensatrice italiana Carla Lonzi e dal suo polemico rapporto con il linguaggio, che affrontò in modi molto creativi, sia nella scrittura che come fondatrice di Rivolta Femminile, in cui la liberazione della donna non si prospettava in termini sociali ma simbolici.
Vale a dire come una presa di coscienza che doveva liberarsi sul terreno personale e attraverso la parola. In questo contesto, i loro membri cominciarono a riunirsi in privato e a condividere esperienze, connettendo fatti e testi, timori e sogni in unico flusso verbale, con l’obiettivo di dare nome a quelle sensazioni risultato della loro discriminazione nella casa, nel mondo lavorativo e perfino a letto.
L’obiettivo di questa pratica era generare un nuovo corpo di conoscenza che sfidasse la cultura egemonica e le sue dottrine. Non fu invano che Lonzi scrisse Sputiamo su Hegel, il che è già di per sé significativo, dato che sputando rendiamo evidente ciò che ci rifiutiamo di continuare a interiorizzare, lo espelliamo dal nostro organismo, ma indichiamo anche uno stato per il quale non ci sono parole. Forse andavano ancora inventate? La mia intenzione è analizzare questa eredità in continuità con altri episodi in cui la voce irruppe di sorpresa e senza scusarsi di nulla: dalle mistiche alle Preciosas, la femminista come guastafeste o la catarsi del #metoo.
BIOGRAFÍA
Andrea Valdés
Barcellona, 1979. Ex libraria e giornalista, autrice del saggio “Distraídos venceremos” (Jekyll&Jill, 2019). Collabora spesso con artisti, a cataloghi e mostre. Come ricercatrice ultimamente si è concentrata sull’esperienza autobiografica, intesa in un senso molto ampio e non sempre facile da circoscrivere, dato che studia figure o situazioni tutt’altro che convenzionali che le servono per riflettere sulla validità, la pertinenza e i limiti della scrittura e la sua capacità di generare un’identità o di portarla a uno stato critico, che sia sul terreno storico, letterario o artistico.
Web: @andreavaldesv