SARA GARCÍA, L’ORDINE NOTTURNO
REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
PROCESSI 148│MOSTRA FINALE DEGLI ARTISTI RESIDENTI, STAGIONE 2020/2021
Dal 7 ottobre 2021 al 15 gennaio 2022
PROGETTO
l’ordine notturno
Il progetto è il risultato di una ricerca che ho sviluppato nel corso degli ultimi sei mesi a proposito dell’ospitalità e del nostro rapporto con l’Altro.
In questo periodo ho avviato una collaborazione con microorganismi per produrre alimenti che condivido con i partecipanti durante diverse cerimonie. Alimenti basilari come la farina, il riso o i piselli sono alterati da batteri, funghi e lieviti che, mediante processi di fermentazione, modificano le molecole degli alimenti dando luogo a nuove consistenze, colori, odori e sapori. In questo modo, i microorganismi trasformano qualcosa di conosciuto in un qualcos’altro di completamente nuovo che siamo incapaci di riconoscere e definire.
Penso a un ordine notturno che abbraccia la perdita di senso e che propone l’esperienza con gli alimenti come una via per accedere ad altre forme di conoscenza. In contrapposizione a un sapere diurno che definisce e quantifica, che addomestica lo sconosciuto, frammentando l’enigmatico fino a dominarlo.
Nella mia pratica è importante inserire il cibo nell’opera per ripensare il modo di creare legami. Ritengo che l’ospitalità e la tavola siano assolutamente connessi. Condividere il cibo è una delle forme più basilari di cooperazione e uno dei rituali più diffusi nella nostra società. Gli alimenti di base ci allontanano da ciò che è inospitale e vuoto, ci avvicinano al rifugio, all’intimità e all’Altro. C’è un piccolo atto di resistenza quando condividiamo un pasto con l’Altro, un gesto di attenzione e cura. I legami affettivi si fortificano quando ricevono, danno o condividono alimenti, benché io tenga comunque presente il complesso rapporto di potere che si stabilisce tra anfitrione e ospite.
l’ordine notturno è un’opera che si attiva durante una serie di cerimonie in cui si condividono alimenti con i partecipanti.
BIOGRAFIA
SARA GARCÍA
Spagna, 1983. esplora l’idea della pittura della natura morta attraverso l’elemento partecipativo, principalmente tramite l’uso di alimenti. Partendo da diversi approcci mira a generare esperienze sensoriali intime che riflettono sull’idea di ospitalità e pertanto sul nostro rapporto con l’altro, con ciò che ci è sconosciuto.
Ha studiato Belle Arti all’Universidad de Vigo e all’Universidad Politécnica de Valencia, ha partecipato inoltre al PES (Programa Educativo SOMA) a Città del Messico. Alcune delle mostre a cui ha partecipato sono: El sol y su sombra, CCEMX, Città del Messico, Presencia lúcida, ESPAC, Città del Messico, Una rosa tiene forma de rosa. Oficios e instintos, Casa del Lago, Città del Messico. La Isla, Isleta del Lago Mayor, Bosque de Chapultepec, Città del Messico, Universo vídeo. Geo-políticas, LABoral, Gijón.