MAR SÁEZ, TERZA VITA
REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
PROCESSI 148│MOSTRA FINALE DEGLI ARTISTI RESIDENTI, STAGIONE 2020/2021
Dal 7 ottobre 2021 al 15 gennaio 2022
PROGETTO
TERZA VITA
Terza vita coglie le esperienze affettive di un territorio al di là di un’idea generale della città pandemica. Per certi versi, la fotografia reagisce alla singolarità di questo periodo, ma una lettura approfondita dello “stato d’eccezione” non coinvolge soltanto questo presente di pandemia, ma anche il modo in cui ci relazioniamo nelle città del ventunesimo secolo, la nostra mappa degli affetti. Pertanto, la prima domanda sorge in maniera quasi naturale: come convivono gli abitanti di una città che limita i suoi movimenti, chiude i suoi locali, ristoranti, musei… O meglio: che cos’è la libertà?
In un primo impulso, Terza vita studia questo concetto di libertà in un senso ampio e corale, se non paradossale. A tale scopo, concilia la fotografia con il documento, registrazioni video e interviste audio, e risalta quei momenti in cui la vita sotto minaccia del Covid rompe le nostre idee preconcette: i protagonisti di queste fotografie, di diverse età, origini o strati sociali, mostrano una stessa pulsione nonostante il considerevole stravolgimento del nostro contesto. La libertà emana una carica profonda, una forza radicata nella sensualità stessa dell’essere umano, e perfettamente incarnata dalla città di Roma: un esercizio di seduzione e di celebrazione della fugacità, un appetito di vita.
Infine, questo appetito inteso come difesa dell’esistenza, si conclude con un patto che chiude il cerchio di Terza vita: l’amore. Forse una nuova schiavitù, volontaria, ma aperta a tutte le possibilità. Sulla spiaggia di Ostia le fotografie colgono l’istante in cui avviene la promessa di un futuro: coppie di diverse età e in diversi momenti della propria storia personale a partire da un’intimità invasiva e complice. Invasiva perché i ritratti di Terza vita mirano a essere permeabili all’intimità dei fotografati. Ecco perché è importante il punto in cui si posiziona la macchina fotografica. Non tanto in un senso tecnico, come se si trattasse di una semplice questione di distanza o di altezza “obiettiva”, ma in un senso di temperatura etica: la macchina fotografica è posta sullo stesso piano della persona fotografata per accoglierla senza giudicarla; anzi, permettendole di mostrare tutta la sua vicinanza.
Sia nell’analisi della nozione di libertà che nei giochi di seduzione o nei patti d’amore, Terza vita studia un elemento principale di questa convivenza attiva: la promessa di futuro. Una celebrazione di quella vita tanto estranea alla nostalgia di un passato stabile quanto allo choc del presente e che emerge perfino nelle condizioni più avverse.
OPERE
Video (ingresso dell’accademia)
Senza titolo. Opera appartenente al progetto Terza vita.
Sulla spiaggia di Ostia Mar Sáez si è dedicata a osservare coppie di diverse età attraversate dal desiderio.
Opera sonora (stanza)
Senza titolo. Opera appartenente al progetto Terza vita.
Opera che raccoglie le interviste di Mar Sáez a svariati cittadini e cittadine durante la sua permanenza a Roma. L’opera è completata da un quaderno che raccoglie voci come quella di Franca, 90 anni, che ricorda il padre fascista ed esprime preoccupazione per il figlio disoccupato di 53 anni a suo carico; o di Marta, 33 anni, che analizza l’insicurezza consustanziale dell’essere donna a Roma; o di Abbas, 41 anni, che si lamenta dell’abbandono vissuto dai migranti rifugiati…
Serie fotografica (primo piano)
Terza vita. Ritratto di un territorio vivo.
BIOGRAFIA
MAR SÁEZ
Mar Sáez (Murcia, 1983) è laureata in Psicologia e Comunicazione Audiovisiva all’Università di Valencia. La sua fotografia è stata esposta a The Gabarron Foundation a New York, Retine Argentique Gallery a Marsiglia e F22 Foto Space a Hong Kong, nonché in festival come KLAP Maison pour la Danse a Marsiglia, Arles, GuatePhoto in Guatemala, o fiere come Paris Photo, London Art Fair, ARCO e Estampa.
Vincitrice della Borsa di Studio di Arti Plastiche della Regione di Murcia, è stata insignita per due anni del Premio LUX dell’Associazione dei Fotografi Professionisti di Spagna (AFPE), selezionata in Festival come Scan de Tarragona, Albarracín e Futures 2020 proposta da PHotoEspaña, tra gli altri.
È autrice di due libri fotografici: Vera y Victoria (2016) e Gabriel (2018), pubblicati dalla casa editrice francese André Frère Éditions. La sua opera è presente in collezioni pubbliche e private in Europa, Asia e Stati Uniti. Come artista è rappresentata dalla galleria Daniel Cuevas di Madrid e Fifty Dots di Barcellona.