2019 / 2020
PROGETTO
La figura di Pier Paolo Pasolini è poliedrica e indiscutibile. La sua ombra è a tutt’oggi smisurata. Le immagini che le sue opere proiettano si insediano nella memoria per sgranarsi in parole che intrecciano storia e cultura, poesia e filosofia, politica e corpo. Il suo sguardo spigoloso – gli zigomi di un lupo – ci soggioga proprio come fa l’immaginario di dolore e desiderio della sua opera e della sua vita.
L’anima oscura è una proposta di ricerca e creazione che amplia l’universo pasoliniano con le riflessioni sull’immagine e il testo che propongono Barthes e Derrida, tra gli altri.
La revisione dei confini dell’opera grafica, l’installazione, la performance e il testo sono gli strumenti in rilievo per la formalizzazione di questo progetto che parte dalla riflessione proposta da Pasolini nel noto “articolo delle lucciole”, ripresa poi da Didi-Huberman nel suo libro “Come le lucciole: una politica delle sopravvivenze”. Se la notte è necessaria per vedere le lucciole, inseguiamo dunque l’oscurità.
BIOGRAFIA
Biografia
(Cartagena, 1971)
Laurea in Belle Arti e Master in Museologia presso l’Universidad Politécnica di Valencia. Amplia i suoi studi alla Southampton Solent University e a Parigi dove realizza il progetto ‘Frammenti di un discorso’ grazie a una borsa di studio CAM di Arti Plastiche.
Ha realizzato mostre individuali allo Scan Proyect Room di Londra, la galleria Art Nueve di Murcia, La Taller di Bilbao, la galleria Louis 21 di Palma di Maiorca, la galleria Fúcares di Almagro e con la casa editrice Ogami Press, e ha partecipato a mostre collettive nazionali e internazionali, tra cui: Whitebox Gallery di New York, Magazin4 di Bregenz, Zuyderzee Museum di Enkhuizen, Instituto Cervantes di Napoli, International Centre of Graphic Arts della Slovenia, Frans Masereel Centrum di Kasterlee o MMSU di Fiume in Croazia.
Nel 2015 viene premiato dalla Comunidad de Madrid per il progetto ‘Excritura’ presentato dalla galleria Artnueve a Estampa. Tra gli ultimi progetti vanno messi in risalto la mostra collettiva ‘No se escribe, luminosamente, sobre un campo oscuro’ curata da Óscar Fernández per il Centro José Guerrero di Granada e la mostra personale ‘¿Porqué durar es mejor que arder?’ nella Sala Verónicas di Murcia. Nel 2019 parteciperà alla 14° Biennale Martínez Guerricabeitia e farà parte della mostra ‘Mia anima nera’ curata da Jesús Alcaide per la Blueproject Foundation di Barcellona.