2018 / 2019
PROGETTO
La città invisibile. I pigmenti del paesaggio urbano e la sua conservazione ci porta alla città di Las Palmas di Gran Canaria alla fine del XIX secolo e all’inizio del XX, momento in cui viene demolita la muraglia che racchiudeva il quartiere di Triana e si opera l’ampliamento della città verso l’attuale porto con la recente costruzione del Muelle de la Luz e di Las Palmas.
Come sarà stato passeggiare in quei quartieri in costruzione? Quali erano i colori delle nuove architetture?
La città invisibile mira a riportare alla luce i pigmenti originali con cui vennero dipinte le facciate situate nei pressi di calle Perojo. A tale scopo, la documentazione sugli studi di colore e la caratterizzazione dei campioni estratti dalle abitazioni selezionate saranno realizzate in diverse istituzioni romane come il Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali (ICCROM) o l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro (ISCR), tra le altre.
Come risultato, una cartina di pigmenti e materiali originali verrà presentata su un sito web che renderà visibile la città occulta sotto diversi strati di colore.
Si contribuirà, inoltre, alla valorizzazione della pigmentazione originale di edifici come un elemento storico di cui tenere conto in futuri progetti di conservazione.
BIO
Dottorato in architettura all’università de Las Palmas di Gran Canaria – ULPGC (2016) e laurea in Belle Arti, specialista in Conservazione e Restauro di Patrimonio all’Universidad Politécnica di Valencia – UPV – (1998).
Attualmente incentra la sua ricerca nella documentazione e conservazione del colore nel patrimonio vernacolo costruito. Ha usufruito di diverse borse di ricerca e svolto residenze di ricerca presso la Universidad Nacional del Nordeste, Argentina (AECID) e nelle università Moulay Ismaïl di Mequinez, Marocco e nella facoltà di Belle Arti di Alessandria, Egitto (ULPGC).
Ha partecipato a lavori di restauro di beni mobili – pittura murale – nella Basilica di Nuestra Señora de la Merced a Buenos Aires e nella Fundación El Fogón de los Arrieros, Chaco argentino, nonché nella conservazione del patrimonio vernacolo edificato, come la Ruina Jesuítico Guaraní di San Ignacio Miní, a Misiones, Argentina (Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO); la Fortezza di Kufstein in Austria, e il Castello di Ora, in Italia, tra gli altri.