2014 / 2015 – MAEC AECID Disegno
Progetto
Durante il soggiorno in Accademia, Enrique Bordes lavora a uno studio dettagliato delle Pieles Narrativas della città. Il primo passo, utilizzando un braccio robotico e una macchina fotografica digitale, è una scannerizzazione ad alta risoluzione di frammenti dei principali monumenti narrativi ai quali si sono aggiunte altre prove che svelano la profondità storica di Roma. L’obiettivo è una traslazione di queste narrazioni e immagini a diversi mezzi (da quello museografico a quello editoriale) partendo da mezzi foto/grafici.
Fotografare, documentare, mediare la visione attraverso una macchina, un mostro che emula uno dei nostri sensi. Questo è molto più evidente quando si lavora con un braccio robotico come il Gigapan che separa il fotografo dal contatto con la macchina fotografica. Lo sguardo sceglie un soggetto e si allontana per lasciar agire lo strumento. In un secondo momento, come ha già fatto Michael Wold su Google Street View Paris, lo sguardo può tornare a intervenire e scoprire nuove istantanee che porteranno ad altre riflessioni sul soggetto.
Il primo risultato di questo lavoro è una collezione di Piel a Tiras. Avere a disposizione tanti dettagli ci permette quasi di far scorrere le dita sulle pareti di Roma e scoprire parole, consistenze, o i minuscoli fiori che crescono sull’Arco di Costantino o sulla Piramide Cestia.
Biografia
Enrique Bordes [Madrid, 1975], è diventato architetto alla Scuola Tecnica Superiore di Madrid. Nel 1998, a Venezia, con lo studio Tapiro, entra in contatto con il mondo del design e della museografia. Da allora ha lavorato tra il foto/grafico e lo spaziale, concentrandosi molte volte nella creazione di spazi effimeri ed espositivi. Dal 2002 concilia la sua attività professionale con la docenza, attualmente come professore di Ideazione Grafica alla ETSAM.