Eduardo Soutullo

PROGETTO

Il progetto consisterà nella composizione di brani di musica da camera il cui obiettivo è esplorare la spazializzazione sonora utilizzando un linguaggio contemporaneo, ma prendendo come punto di partenza l’opera di alcuni compositori di musica policorale del 1500 e del 1600 legati a Roma, come furono Orazio Benevoli (1605-1672) e Giuseppe Ottavio Pitoni (1657-1743). Entrambi svilupparono la tecnica della musica policorale delocalizzando fonti (cori e strumenti) per creare nuovi effetti sonori, approfittando delle caratteristiche architettoniche delle chiese di Roma in cui lavorarono come maestri di cappella. Così fece Benevoli nelle chiese romane di San Luigi dei Francesi e Santa Maria Maggiore. Pitoni fece lo stesso nella Basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio.

Verso la fine del periodo rinascimentale, e fondamentalmente nel Barocco, fu molto comune questo uso della policoralità (coro spezzato) per creare nuovi effetti sonori negli spazi sacri. Pertanto, i concerti “in battaglia” e “in eco” furono molto utilizzati dai compositori di quell’epoca come Adrian Willaert, il quale sviluppò queste tecniche nella chiesa di San Marco a Venezia. Proprio come alcune chiese romane, anche la chiesa di San Marco, con la sua particolare disposizione architettonica, possiede due cori uno di fronte all’altro ciascuno con il proprio organo, il che favoriva la collocazione di cori o ensemble strumentali simultanei separati nei diversi punti delle gallerie elevate della chiesa, producendo effetti antifonali e di eco con un effetto stereofonico e addirittura di suono avvolgente.