Adolfo Serra

PROGETTO

BOMARZO
“La fantasia è un posto dove ci piove dentro”. Questo è il titolo di una delle più belle “Lezioni americane” di Italo Calvino, che parte da un verso di Dante Alighieri nel Purgatorio: “Poi piovve dentro a l’alta fantasia”. Anche se Dante affermava che la sua immaginazione pioveva dal cielo o da Dio, e anche se ha trasferito quell’aspetto visivo della sua fantasia in uno scritto, Calvino sosteneva che possiamo esprimere con le nostre parole ciò che immaginiamo, e che quell’immaginazione ci porta a vedere, ma anche a creare immagini che nascono a partire dalle parole.

L’esperienza della lettura di immagini porta a sviluppare luoghi nella mente, costruire storie, generare una narrazione, dotare di movimento dei personaggi. Ma porta anche a verbalizzare quell’immaginazione, darle forma, inserirvi parole, è un atto del raccontare e del condividere. Che sia un lettore adulto o un bambino. Che cosa viene prima? L’immagine o la parola? Cosa funziona meglio? Il testo scritto, il racconto raccontato o l’immagine come filo narrativo per evocare, immaginare o creare parole attorno ad essa? Quali sentimenti fa scaturire una narrazione aperta? Siamo capaci di sovrapporre le nostre emozioni, esperienze, idee utilizzando l’illustrazione come guida?

Questo progetto cerca risposte a queste domande, a partire dalla creazione di immagini aperte, insieme a laboratori di creazione e al Sacro Bosco di Bomarzo come punto di partenza della ricerca.